A sei anni dal grande successo di First Blood non si è ancora spento l’entusiasmo per il personaggio di John Rambo. Nel 1989 Sylvester Stallone unisce la sua presenza scenica all’attività di sceneggiatore e assieme a Shelton Lettich scrive Rambo III, un sequel forte della solida regia di Peter MacDonald e della multimilionaria produzione di Mario Kassar e Andrew Vajna.

Il colonnello Samuel Trautman (Richard Crenna) e il diplomatico Griggs (Kurtwood Smith) si trovano in Thailandia, il paese dove si è rifugiato John Rambo (Sylvester Stallone). L’ex-commando trascorre una semplice esistenza in un monastero buddista, lavorando per i monaci e combattendo occasionalmente per guadagnare qualche soldo. Quando il suo superiore ripiomba nella sua vita, proponendogli una missione di spionaggio in Afghanistan ai danni dell’eterno nemico sovietico, Rambo rifiuta. Siccome è la classica situazione dove solo i migliori possono farcela, Trautman tenta da solo e si fa catturare dal crudele colonnello Kourov (Randy Raney). Mentre Trautman è torturato per ottenere informazioni sugli aiuti americani ai mujaheddin, Rambo decide di andarlo a salvare senza poter contare sull’appoggio governativo. In Pakistan incontra Mousa (Sasson Gabay) che lo guida nel vicino Afghanistan e gli presenta la cultura del suo popolo di indomiti combattenti. Dal capo della resistenza Masoud (Spiros Focas) al giovane Hamid (Doudi Shoua), Rambo ottiene rispetto ed ammirazione dagli afghani, soprattutto quando decide di penetrare nel forte sovietico da solo. Il salvataggio di Trautman è un’impresa impegnativa, che si porta via oltre la metà del film in una sequenza di azione inarrestabile. Già Rambo da solo vale quanto venti soldati, ma con il suo maestro, anche se un po’ acciaccato, è in grado di tener testa ad un intero esercito.

Pur classificandosi come un’operazione prettamente commerciale, il terzo episodio della serie ha una marcia in più rispetto al secondo. A livello visivo è un lavoro sontuoso, un eccezionale sforzo economico per creare scene d’azione esaltanti, con ampie dosi di esplosivo ed un mini-esercito fatto a pezzi per lo spettacolo. Non c’è pericolo di annoiarsi con una sceneggiatura volta a tener vivo l’interesse, tramite una varietà così incredibile di trovate sceniche da lasciare stupefatti. La recitazione non è male per il genere e fa piacere vedere che è stato riservato un ruolo attivo per R.Crenna. Rambo III è certamente un capolavoro nei film d’azione, uno sforzo di fantasia e di moneta concretizzato in un ottimo risultato.

Anche la storia è carina, pur con le connotazioni ideologiche tipiche della Guerra Fredda. Sapendo quel che è accaduto negli ultimi anni, fa un po’ specie leggere che “questo film è dedicato al valoroso popolo afgano”, presentato come portatore dei valori più nobili, al contrario dei russi che paiono macchine votate allo sterminio. Però questa contrapposizione netta dà luogo ad una serrata battaglia contro un nemico più forte e spietato dell’eroe che gli tiene testa. Alla fine Rambo vince, ma stavolta lo fa assieme ai mujaheddin; che abbia trovato finalmente un popolo che rende giustizia al suo coraggio?

Il sottofondo musicale è sempre di Jerry Goldsmith, autore di brani pregevoli e nient’affatto sviliti dal possente rumore degli elicotteri russi. Una composizione accurata e tagliata sulle singole scene impreziosisce il film oltre ogni limite, come oggi capita di rado. Pur con qualche banalità ideologica, Rambo III è 100% azione ed intrattenimento, una pellicola che consolida il mito del personaggio cinematografico e che ha segnato un notevole passo avanti nella realizzazione degli action movies. Il suo difetto è non avere l’originalità e il sentimento di First Blood, ma sotto tutti gli altri aspetti è il miglior capitolo della saga.

Voto di gradimento: 8
Voto critico: ****

credo di essere in dissenso totale......

Rambo 3 al massimo merita un 6 stiracchiato....

Citazione:

Magari argomenta, anziché sparare numeretti e basta, mi sembra poco rispettoso nei confronti di Gurgaz.

al massimo è poco rispettoso nei confronti di rambo mica di gurgaz.

Se a lui piace ben venga infatti, io l' ho tovato abbastanza scialbo come film rispetto al primo che considero un capolavoro. Non ha la stessa tensione, pathos e anche se come film d' azione possa avere una certa valenza, non ha saputo prendermi per niente.

L' unico elemento che ritengo interssante è la parte dedicata agli ambienti.

Insomma vale la sufficienza ma di certo non me lo riguardo piu' volte o non lo metto nella mia top 10 di film....

Da un punto di vista puramente "visivo" mi sento certamente di condividere l'opinione espressa da Gurgaz: in Rambotrè l'azione non manca, e di scene movimentate ce n'è a bizzeffe. E' uno dei capostipiti di un genere, e quindi va trattato con il dovuto rispetto. Si tratta di una di quelle pellicole divenute famose/famigerate per l'approccio tipicamente "alla Doom" (il videogioco), in cui nell'inquadratura, in alto a destra, manca solo il punteggio col numero di morti.

Tuttavia, credo che nemmeno lonewolf abbia torto... se si osserva senza tener conto di quanto appena affermato, la trama è deboluccia, e finisce per assomigliare fin troppo a sè stessa: Rambo si fa i fatti suoi da qualche parte nel mondo, qualcuno pesta i piedi di Rambo, Rambo prende a pizze in faccia l'imprudente nemico. Questo accade in ogni Rambofilm.
Inoltre, se si eccettua il primo capitolo della saga, in cui la critica alla società è evidente ed i "cattivi" sono quella stessa gente che si reputa "buona", gli altri due risentono di un nazionalismo spiccio e di una visione manichea del mondo (suddiviso tra amici-USA e nemici-comunisti). Intendiamoci, all'epoca probabilmente era del tutto naturale esprimere quel tipo di opinione, però anche allora era palese la volontà di 'pubblicizzare' la bontà dell'american way, demonizzando per contro ogni avversario.
Non che non vada bene, eh? In fondo si parla pur sempre di un action movie, che non abbisogna necessariamente di chissà quali trame e sottotrame per reggersi sulle proprie gambe.
Diciamo che il gusto di 'sti "Rambi" ( ) è molto simile al McDonald: qualcosa che sai che non è granchè, ma che mangi perchè hai poco tempo.

Citazione:

alla fine dr. Scherzo tu che voto gli metteresti? Tenendo conto di aver visto il primo e il secondo?

Citazione:

Il primo Rambo secondo me merita un otto pieno. Gli altri due sono film differenti rispetto al capostipite, ed è difficile giudicarli sulla base del primo capitolo: se li paragoniamo al primo, allora non gli darei più della sufficienza.

Se invece teniamo conto del fatto che Rambo II e Rambo III funzionano decisamente bene se presi semplicemente per quel che sono (giocattoloni rumorosi all'americana con un pizzico di propaganda spiccia anni '80), senza fare rischiosi raffronti, allora gli assegnerei un bel sette