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L'ESORCISTA --- di William Friedkin
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Da Povoletto (UD)
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A trentacinque anni dal 1973, L’Esorcista di William Friedkin è ancora una pellicola capace di entusiasmare a tal punto da richiedere una definizione tanto eccellente quanto poco applicata: capolavoro dell’horror. Forse L’Esorcista è IL capolavoro dell’horror moderno, data l’influenza incredibile che ha avuto sulla tecnica e sull’approccio a questo filone. Girato sulla base di un racconto e della scenografia non originale di William Peter Blatty, che si meritò pienamente un premio Oscar (un Oscar ad un horror? Si vede che è passato un quarto di secolo!), si tratta di un magnifico lavoro che contiene tutti gli ingredienti per stupire, appassionare, inquietare e terrorizzare. Proprio per questo è un benchmark dell’horror col quale è ancora impegnativo confrontarsi.

Chris MacNeil (Ellen Burstyn) è un’attrice affermata, madre di una ragazzina di dodici anni, Regan (Linda Blair), e separata dal marito. Chris si è trasferita temporaneamente a Georgetown, dove sta girando un film sotto la regia di Burke Dennings (Jack McGowran). All’improvviso e senza un motivo apparente, la bambina comincia a mostrare gravi disturbi motori e ad esprimersi in modo insolito, ora volgare, ora profondamente inquietante. La madre chiede l’assistenza dei migliori specialisti, che sottopongono Regan ad accurate analisi ed escludono qualsiasi causa somatica. L’intervento di uno psichiatra non aiuta la povera creatura, via via preda di deliri sempre più spaventosi. Nonostante sia atea, Chris non riesce a pensare ad altro che ad una possessione demoniaca. Per questo si rivolge ad un prete esorcista, padre Damien Karras (Jason Miller), uomo di buon cuore ma dalla fede vacillante in seguito alla triste perdita della madre. La sinistra ed inspiegabile morte di Burke Dennings attira l’interesse del tenente Kinderman (Lee J.Cobb), che si aggira nei pressi di casa MacNeil a ficcare il naso. Non appena padre Karras vede in che stato versa la bambina, chiede alla curia di autorizzare un esorcismo, nonostante egli non ne abbia mai praticato uno. Per aiutarlo nella difficile battaglia con il Maligno, il vescovo gli affianca l’anziano padre Merrin (Max von Sydow), già autore di un esorcismo tanti anni prima in Africa.

Pochi film riescono a tenere sulle spine per due ore, senza un attimo di tregua. La potenza de L’Esorcista non risiede solo negli effetti grafici tecnicamente perfetti e subdolamente inseriti, ma soprattutto nella forza dei personaggi. In mancanza di una trama altamente complessa, la sceneggiatura preferisce concentrarsi sulle figure, tutte dotate di una profondità quasi letteraria, merito della geniale scrittura e delle magistrali interpretazioni. Non c’è un attore che reciti sopra le righe, non c’è una battuta fuori luogo, non c’è uno sguardo o un sorriso che risulti poco convincente: da E.Burstyn a J.Miller svolgono tutti un lavoro encomiabile per passione ed espressività. Discorso a parte per Linda Blair, un’attrice bambina che riceve un compito difficile e lo assolve con una prestazione leggendaria.

Il sistema con cui il regista attua il crescendo dell’orrore è da manuale: la vicenda si fa sempre più tesa, l’aspetto di Regan posseduta sempre più orribile, mentre la musica sottolinea con attenzione le scene più terrificanti. Geniali le trovate grafiche, come i fotogrammi subliminali del demone e gli orripilanti exploit della bambina. La scena dell’esorcismo, prolungata ed apocalittica, è il giusto coronamento per una storia che fa leva sulla paura del soprannaturale, capace di terrorizzare ancora l’uomo moderno nonostante la secolarizzazione. Un plauso al regista e a tutti i suoi collaboratori: L’Esorcista è un capolavoro senza tempo del cinema mondiale.

Nota: recentemente è stata messa in commercio la versione integrale del film, che comprende 11 minuti di scene che all’epoca furono tagliate. Queste sono situate prevalentemente nella prima parte: c’è una breve sequenza dedicata a padre Merrin, che in silenzio suggerisce la sua determinazione nel combattere il diavolo; c’è un approfondimento della sezione in cui Regan è sottoposta ad esami, spesso terribilmente invasivi; infine, c’è una sequenza spaventosa in cui la bambina scende le scale camminando come un ragno. Questa è veramente impressionante. Le nuove scene non sono vitali per l’economia del film, eppure arricchiscono proficuamente il background dei personaggi e nel complesso migliorano l’opera.

Voto di gradimento: 10
Voto critico: *****

Inviato il: 13/7/2008 17:02
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Re: L'ESORCISTA --- di William Friedkin
Guest_
Ciao,
l'Esorcista è proprio una perla di horror cinematografico, solido e inquietante come pochi altri film.
Sarà per il fatto che è stato prodotto all'inizio degli anni 70 quando molti film del periodo non erano paurosi manco la metà, sarà per il fatto di utilizzare una bambina piccola e farla diventare mostruosa e "sboccacciata", sarà quel che si vuole ma il film prende eccome...
Secondo me uno dei migliori horror di sempre.

bye

Inviato il: 25/7/2008 19:24
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Re: L'ESORCISTA --- di William Friedkin
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Da Sommerlund
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Si , concordo su tutto. E' una tipologia di film che nel bene o nel male ( le varie contestazioni e il resto) è entrato nella storia del cinema.
Credo che sia difficile non riconoscere il genio che ci stà dietro questa pellicola.

Inviato il: 26/7/2008 13:39
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Re: L'ESORCISTA --- di William Friedkin
Guest_
Esatto Lone,
è uno di quei film che, a parte il proprio posto nella storia del cinema, ogni tanto si sente il bisogno di rivedere.

Inviato il: 27/7/2008 20:01
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