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FRONTIERS – AI CONFINI DELL’INCUBO --- di Xavier Gens
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Ieri sera volevo andare al cinema ma non sapevo esattamente cosa vedere, data la recente scarsità di titoli veramente interessanti. Di solito in questi casi finisco per scegliere un horror e nella specifica occasione ero già stato attirato da questa produzione francese, che prometteva bene se non altro per il sonoro divieto ai minori di 18 anni. I lavori girati nella nostra vecchia Europa mi intrigano più delle vuote pellicole hollywoodiane e mi ha fatto piacere scoprire che, almeno in Francia, esistono produttori disposti ad investire nel cinema di genere.

L’introduzione presenta scorci delle rivolte scoppiate nella periferia di Parigi a fine 2005 e la storia prende il via da una simile situazione, nata dal dissenso verso un futuro ed ipotetico candidato alla presidenza di estrema destra. Un gruppo di giovani di origini magrebine, composto da Yasmine (Karina Testa), dal suo ex-fidanzato Alex (Aurélien Wiik), da Tom (David Saracino) e da Farid (Chems Dahmani), fugge da Parigi dopo aver rapinato una banca approfittando dei disordini. Alla frontiera con il Lussemburgo cercano un posto dove pernottare e la sorte li conduce ad un pessimo albergo, gestito da persone quantomeno strane. Mentre Tom e Farid godono della focosa ospitalità di Gilberte (Estelle Lefébure) ed Eva (Maud Forget), Alex e Yasmine li raggiungono e, non trovandoli, si fanno accompagnare ad una casa costruita sopra una vecchia miniera. Lì scoprono di essere caduti nelle mani di una famiglia di neo-nazisti, governata in maniera gerarchica dal vecchio padre (Jean-Pierre Jorris). Questa gente ha la pessima abitudine di torturare ed uccidere i suoi ospiti, ma il vecchio ha un altro progetto per Yasmine: nonostante sia di razza inferiore, la famiglia ha bisogno di sangue nuovo per concepire eredi sani, perciò la ragazza è data in moglie al primogenito Karl (Patrick Ligardes). Rimasta sola, Yasmine è determinata a fuggire e per riuscirci deve affrontare mille tormenti fisico-psicologici. Da qui in poi il film è un prolungato bagno di sangue, a tratti difficile da digerire.

Ci sono decine di horror simili a Frontiers (o Frontières) ed il regista-sceneggiatore Xavier Gens non fa altro che copiare, reinventare scene già viste e spingere l’acceleratore sul pedale del gore più estremo. Può sembrar strano che con queste caratteristiche il film risulti un prodotto valido e degno di nota, perché oltre alle insistite scene di violenza e massacro, così abbondanti da rivoltare perfino gli stomaci più resistenti, ci sono alcuni momenti che fanno rabbrividire, forse grazie al contesto socio-politico in cui si svolge la vicenda. Francamente ho fatto fatica a mettere sullo stesso piano l’ascesa del presidente di estrema destra ed il turpe microcosmo della famiglia nazista; sono due aspetti troppo diversi del potere corrotto per riuscire a collegarli. Alcuni discorsi del patriarca suonano un po’ scontati, però nel complesso le situazioni sono angoscianti. C’è una scena con la gobba Klaudia (Amélie Daure) che taglia i capelli di Yasmine e le racconta come è finita in quel posto orribile; è il momento più intenso dal punto di vista emotivo.

Lo spettatore è tenuto in perenne stato di tensione per quasi due ore ed i periodici, orripilanti spargimenti di sangue sono vere e proprie valvole di sfogo. È difficile non uscire esausti da questo processo di accumulo e scarico, perché il regista non nasconde proprio nulla ed offre un quadro violento disgustosamente dettagliato, dai cazzotti selvaggi alle persone bruciate o segate vive. Siamo ben lontani da qualsiasi pudore grafico e non c’è riguardo per la sensibilità del pubblico. L’attrice protagonista passa un’incredibile ordalia e meriterebbe un premio Oscar per il coraggio con cui ha girato scene rivoltanti, conservando una sincera espressività. Tutto il cast si comporta a dovere, dal vegliardo J-P.Jorris alla malefica E.Lefébure, la classica biondona fuori di cervello che ormai è diventata uno standard (si pensi a Sheri Moon).

Dal punto di vista tecnico Frontiers è perfetto: Laurent Bares offre una fotografia all’altezza delle migliori produzioni americane, Jean-Pierre Taieb scrive un’ottima colonna sonora e la regia di Gens riesce a sorprendere con qualche gradita novità (scene al buio viste attraverso un obiettivo ad infrarossi, ad esempio). La sceneggiatura invece non è impeccabile, sia per la mancanza di originalità, sia per alcune forzature che rovinano la magia della finzione e che bisogna accettare così come sono (qualcuno non ci riesce e posso capire). Però l’inquietudine costruita nei momenti migliori viene gradualmente sostituita dal disgusto per la sanguinaria violenza, realistica nella sua rappresentazione ma portata avanti per troppo tempo. Con un po’ di originalità ed equilibrio in più poteva essere un capolavoro di genere.

Voto di gradimento: 8
Voto critico: ***

Inviato il: 8/11/2008 16:50

Ultima modifica di Gurgaz il 8/11/2008 21:40:58
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Re: FRONTIERS – AI CONFINI DELL’INCUBO --- di Xavier Gens
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E questo film abominevole? Nessuno ha voluto provare a vederlo dopo la mia recensione?

Inviato il: 6/12/2008 22:25
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Di idee morali non ce ne son più, oggi; e quel ch’è peggio, pare che non ne siano mai esistite. Sono scomparse, inghiottite sin nei loro più piccoli significati... Da L'adolescente di F.Dostoevskij
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Re: FRONTIERS – AI CONFINI DELL’INCUBO --- di Xavier Gens
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Argh. Non so se riuscirei a vederlo. Sembra trattare un argomento per me pesantuccio (il fanatismo nazista e la malvagità ad esso correlata). Il gore/splatter più estremo, poi, non riesco proprio a farmelo piacere. Come se non bastasse, leggo che è una produzione francese. Ho una singolare idiosincrasia per la Francia, i francesi e tutto ciò che è transalpino, salvo rarissime eccezioni.

Da quello che posso leggere, comunque, suppongo sia una 'Blood Feast' in piena regola.

Due curiosità:
1) Ma alla fine si salva qualcuno, o vengono tutti sbudellati a favor di telecamera?
2) Hanno inserito il classico finale dubitativo in cui il 'mostro', che i sopravvissuti sono riusciti ad eliminare solo dopo sforzi sovrumani, riapre gli occhi nell'ultimo secondo della pellicola, suggerendo un sequel?

Inviato il: 7/12/2008 10:46
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