http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/inbreve/visualizza_new.html_820584721.html

http://it.beautifulpeople.net/frontpage.asp#

Bella idea... Discriminante oltre che umiliante. Una roba odiosa, un po' come i gruppettini al liceo.
La cosa, tra l'altro, non mi stupisce: mi rendo perfettamente conto di vivere in un contesto gestito sempre più da grandi e piccoli bulli, ignoranti e cafoni.

Per venire incontro alle esigenze delle simpatiche nonchè democratiche menti che han concepito 'sta boiata, ora lo tiriamo su noi un "social network" solo per gente *intelligente*, e lasciamo fuori tutti quelli iscritti a beautifulpeople.net, tutti quelli che l'hanno pubblicizzato e tutti coloro che lo ritengono interessante.

Eh, simpatica trovata... a leggere le presentazioni di questi tizi e tizie c'è da mettersi le mani nei capelli.
Non è sbagliato in assoluto fare la comunità della gente "bella", solo che vorrei sapere chi è che decide chi è bello e chi no.

Nonostante l'arbitrarietà, una foto potrebbe bastare a distinguere belli e brutti (dov'è il confine non si sa, infatti molte persone su questo Beautifulpeople non mi paiono così belle); come definire invece scemi ed intelligenti?

Citazione:

Semplice: gli altri iscritti.
Tu dirai: e chi ha deciso che gli altri iscritti sono belli?
Al che risponderei: a-hà, li hai scoperti, non gli rovinare il giochino!

Citazione:

Semplice: chi si emoziona iscrivendosi a beautifulpeople.net, sentendosi un gran figo, e se ne vanta pure, è invariabilmente scemo. Chi legge i librigames, invece, no.

Che poi, cioè… wait, questo specifico concetto vorrei esprimerlo al meglio delle mie possibilità, devo trovar le parole giuste. Non vorrei venir frainteso.

Allora: si parla spesso di quanto sia sciocco o “da nerd” iscriversi a certi forum, a particolari giochi online, e via discorrendo. Ci siamo fin qui? Bòn. Ed io mi dico: “Mah, sarà anche come dite voi, ma non vedo dove stia ‘sta gran stupidità, è solo un modo come un altro per giocare un po’, per staccar la spina”. E giù a guardarmi male, manco avessi parlato in dialetto zulu.
Voi dite: chi? Ed io: loro, no?
Bene.
Poi, però, spuntano fuori siti come beautifulpeople.net,o come myspace, o facebook, e BAM! Sembra che TUTTI debbano iscriversi, d’altronde “èlamodadelmomento” (frase che ripetono entusiasticamente, come un mantra), altrimenti non si è trendy, si è “fuori dal coro”, si è bollati come sfigati o asociali.
Voi dite: da chi? E io: da loro, dannazione! Gli “altri”, quelli a cui piace tutto ciò!
Dai, reggetemi un attimo il gioco.
Ora, io comprendo perfettamente che non tutti la pensino così, ci mancherebbe: milioni di persone non sono minimamente interessate a facebook e similia, e continuano a vivere la loro vita tranquillamente, senza dare troppo peso a ‘ste cose. Il sottoscritto è tra questi. A me, anche se non sembra, interessa poco quel che pensano di me. Io fò la mia vita e amen. Avendo studiato psicologia per un periodo, però, ammetto che questi avvenimenti mi incuriosiscono parecchio. Chiamatela deformazione professionale, se volete. A me interessa capire quel che sta dietro ad un determinato tipo di forma mentis; sono curioso di osservare le reazioni delle persone, e di comprendere cosa realmente pensano di loro stessi. Perché ho la sgradevole impressione che per alcuni ‘sto beautifulpeople rappresenti una reale OCCASIONE. Che, insomma, per qualcuno sia IMPORTANTE.
E’ un qualcosa che mi fa un po’ rabbrividire, diciamo.
Quel che mi lascia vagamente perplesso, insomma, è l’atteggiamento che certa gente ha nei riguardi degli altri, ma anche di sè. Mi pare siano un bel po’ ipocriti, se devo dirla tutta. La cosa, tutto sommato, mi affascina. Chi critica coloro che giocano su Warcraft magari poi si iscrive a beautifulpeople.net. Ed io, sinceramente, non vedo alcuna differenza, ma è difficile farlo capire a uno che ti dice che sei scemo se non ti fai il “giro di fighe” in discoteca, però poi si fa umiliare su beautifulpeople.net e va ai meeting di beautifulpeople.net parlando di quanto sono belli con altri mille tizi iscritti a beautifulpeople.net, sperando che qualcuno li noti, noti quanto sono speciali, sognando di sfondare, professionalmente o sentimentalmente.
Ci son persone che ridono in faccia a chi legge un librogame e poi te li ritrovi lì, in un sito come quello, dove un sacco di tizi piazzano tutti speranzosi le loro foto al solo scopo di essere *giudicati* - my God, manco fossimo al mercato della carne - e inseriscono dei profili spesso imbarazzanti, carichi di frasi fatte e di idee pseudo-originali, ma che originali non sono. Mi sono imbattuto in pensieri di questa risma: “Il futuro è 1 mistero…… il prsente è 1 dono k bisogna vivere momento x momento….. sono sinpatiko misterioso e un po pazzo mi piace divertirmi e bla bla bla” (penso che l’idea sia chiara).

Ma ha senso, mi chiedo?

P.S. = Ehm, scusate la prolissità

Interessante disquisizione, dottor Scherzo. E' quasi fuori luogo in una sezione del forum chiamata "Il Regno del Sacro Bue". Inutile dire che sono d'accordo con te su tutto e che mi sono posto più volte le stesse domande, osservando queste persone con la medesima curiosità con cui le hai osservate tu.

Beh, ci sono molte persone, tra i 16 e i 40 anni, che imboccano il percorso dell'omologazione, del culto delle correnti, che si sentono a loro agio solo se trovano gente che la pensa esattamente come loro, che parla sempre di figa (nel modo più classico e mondano possibile), che ogni fine settimana pratica gli stessi rituali dell'aperitivo, del giro al centro commerciale, delle chiassose serate in discoteca (che hanno sostituito le antiche forme di religione). Attenzione, non intendo dire che questo è male; è la ritualità che mi preoccupa e il fatto che queste persone non solo se ne rendano conto, ma che lo accettino con tutto il cuore, quando sono così restie a spendere un po' di tempo ed energie per la propria crescita interiore (eccetto gli appassionati di yoga e new age, che hanno solo quello in testa e sono una specie di contraltare).

Ancor più sorprendente è che nascano siti come Beautifulpeople, perché un certo tipo di narcisismo è già ben radicato nella nostra società, si respira nell'aria, basta accendere la televisione per esserne investiti ed avvolti. Pare che entrare in un sito del genere sia un privilegio irrinunciabile per alcuni; lo è, visto che il narcisismo non permette altra soluzione che la ricerca della supremazia sugli altri. Supremazia basata, stavolta, sulla bellezza, concetto relativo, ma che in molti casi non c'è bisogno di ribadire. Quel che alcuni sperano è di essere notati ed entrare nel mondo dello spettacolo, uno degli ambiti più inutili della società moderna in cui si spendono cifre astronomiche; sei bello, entri, ed è fatta! Guadagnerai molto e, forse, tra qualche anno potrai anche smettere di atteggiarti e goderti una vita agiata. Altri sperano solo di trovare gente bella, ricca e dinamica con cui associarsi e sentirsi più forti... sono esigenze comuni a tutti gli uomini, molti persino si vantano se i loro amici sono belli, meglio ancora se iscritti a Beautifulpeople, che "certifica" la bellezza!

Che senso ha tutto ciò? La libertà in cui viviamo, a scapito di molti altri uomini, ci porta a desiderare per noi il massimo, ad imporre la nostra persona agli altri tramite un potere di qualunque genere. La bellezza, tutto sommato, è un bene assai diffuso, più della ricchezza. Poi vengono l'ingegno e la buona volontà, già più rari, quindi subentra l'intelligenza, appannaggio di pochi, ed il potere sancito dalle istituzioni, che è dato a meno persone possibile (per fortuna, oserei dire). Puoi paragonare gli intenti di chi si iscrive a Beautifulpeople con quelli di chi si iscrive a Il Mondo dei Librogame (o ai giochi online, per ampliare un po' l'utenza)? Direi proprio di no.

Il gioco è una delle poche componenti gratuite della vita. Non c'è nulla di più puro del gioco, infatti i bambini, coloro che non sono ancora stati infettati dalle brame del mondo, passano le loro giornate a giocare, o comunque attendono di poter giocare. Se uno usa la rete per giocare, o per trovare amici con cui giocare, non esercita alcun potere (magari se chiediamo a Tarcisio Mezzetti, questi dirà che i GDR servono per fare proselitismo new age). Le ragioni che lo spingono sono l'evasione, o il desiderio di migliorare alcune esperienze di gioco che non riesce ad effettuare con le persone che gli stanno vicino, magari perché troppo legate al mondo delle "mode". Occhio però agli eccessi: anche i giochi diventano una moda, un'ossessione ed una forma di alienazione dalla realtà. Tutto è deleterio quando è abusato e si porta via una parte eccessiva del nostro tempo e delle nostre energie. C'è chi lavora troppo e chi sta troppo in ozio, chi studia troppo e chi non batte chiodo, chi si diverte troppo e chi si mortifica fino all'idiozia, chi fa troppo sport e chi diventa sedentario, chi guarda troppa televisione e (...), chi beve troppo e chi è assurdamente astemio, chi gioca troppo e chi ritiene il gioco un'attività per bambini, chi legge troppo e chi non può tenere gli occhi aperti su una pagina, chi scrive troppo e chi è praticamente analfabeta, chi scopa troppo e chi si esclude ostinatamente da queste benefiche pratiche, e chi parla troppo (a sproposito, come potrei aver fatto io), mentre altri tacciono per troppa prudenza o mancanza di idee/spirito. Stiamo attenti all'eccesso, perché è un pericolo sempre in agguato, a casa come in società. Facciamo più cose possibile, ciascuno secondo le sue inclinazioni, ma evitiamo sempre di essere dei monoliti. Una persona che pensa solo all'esteriorità è qualcosa di terribile, così come lo è chi si chiude nei vicoli ciechi del pensiero individuale. Cerchiamo di essere equilibrati, è l'unica sfida che resta all'uomo secolarizzato del XXI secolo.

Và che rispostona. Precisa, oculata, cortese, equilibrata. Ci rendiamo conto? E l'ha data dopo essersi autoinflitto il mio confuso pistolotto dal primo all'ultimo rigo.

Cari amici, Gurgaz è o non è un gran bravo ragazzo?

Sono onorato di poter dialogare con gente come voi, e mi secca non possedere più la dialettica che anni orsono mi era propria, così da poter contribuire allo sviluppo di personalità sì notevoli

E io non so come sono riuscito a sopravvivere dopo aver letto entrambe le vostre risposte o meglio monologhi...

Comunque anch'io sento molto questo problema.
E penso che ci sia in giro molta insicurezza. Se rompi la facciata trovi una grande instabilità e ricerca di conferme e comunque poco spessore dal punto di vista delle esperienze di vita e di sensibilità.
Tutto questo è molto patetico e anche triste.

Beh, complimenti a tutti per la tenacia dimostrata nella lettura. Mi sono fatto un po' prendere la mano dall'interessante post del Dr. Scherzo, che dice di non possedere più la dialettica necessaria ma riesce sempre a divertire ed ispirare con l'arguzia e l'intelligenza che gli sono proprie.

Nel mio monologo sono andato un po' di palo in frasca, come in tutti i monologhi, e ho impiegato una ventina di minuti a tirar fuori tutta quella roba. Ieri sera dovevo scrivere qualche pagina del mio libro e, in fondo, ho iniziato da qui a preparare lo spirito. Speriamo non ne siano venute fuori pagine insopportabili.

Rispondo anche a Borgoastro; la facciata di cui parli è quella protezione che pare divenuta un accessorio indispensabile della vita moderna. La ragione per cui tutti se la vogliono costruire deriva dall'impoverimento generalizzato della nostra interiorità: i valori tradizionali non esistono più e gli unici universalmente riconosciuti sono quelli esteriori (i più "oggettivi"). Costruirsi la facciata richiede grandi sforzi, che consumano tutto quello che sta sotto. Se rimuovi la facciata, avviene proprio quello che dici tu.

Comunque non è una colpa avere una facciata, perché spesso non è una scelta. L'educazione e le risorse individuali non sono sempre sufficienti a costruire solide fondamenta alla propria personalità. Restiamo consapevoli della diversità e manteniamo pure il nostro atteggiamento critico, ma senza odiare gli "altri" per questo. Sono diversi da noi perché noi siamo diversi da loro. Ci sentiamo migliori, ma non è detto che lo siamo sotto tutti gli aspetti.