Buonsalve,

Vorrei provare ad aprire anche qui un Topic sull'Interpretazione dei Sogni. Badate bene, non la cabala, nè la smorfia napoletana. Intendo proprio l'analisi e l'approfondimento delle rappresentazioni oniriche legate al conscio ed al subconscio di cui tanto avrete sentito parlare in riferimento a Freud, Jung, e via discorrendo. L'ho già fatto in passato su altri forum, oserei dire con discreto successo.
Se, in sintesi, avete fatto degli strani sogni a cui non riuscite a dare un senso, potreste scriverli qui: tenterò di darne un'interpretazione (in base a quel che in questi anni ho imparato), e magari insieme riusciremo a venirne a capo. Non vi garantisco la perfezione o l'immediata soluzione di ogni quesìto, ovvio, ma farò del mio meglio.

Se vi è gradito, il mio prossimo post sarà un esempio del lavoro che mi accingerei a fare qui.

La cosa può in qualche modo interessarvi?

Perché no? Mi sembra interessante . Il fatto è che io i sogni non me li ricordo spesso... quindi appena me ne ricordo uno ti farò sapere.

(ESEMPIO: Un ragazzo è curioso di comprendere meglio un sogno che ha fatto la notte precedente)

”Ho sognato che ero con il mio amico Mario e stavamo camminando insieme lungo una strada un po'... come dire... Avete presente quelle strade extraurbane secondarie, a doppio senso con una corsia per senso di marcia, che sono come elevate dal livello del terreno? Mi spiego: immaginate dei campi coltivati, dove in mezzo passa una di queste strade. La strada non è esattamente al livello del campo, ma è un po' più alta, anche per via dei vari strati di catrame che sono stati passati nel tempo per rifarla. Diciamo che questa strada era alta più o meno mezzo metro più dei campi.
Ci stavamo avvicinando a un benzinaio, quando da questo benzinaio esce di corsa un camion enorme, gigantesco, che curva a velocità ovviamente troppo elevata. Rimango stupito da questa scena, e appena realizzo che c'è un alto pericolo che ci possa venire addosso guardo Mario, come per cercare il suo consenso e buttarci nei campi per evitare il camion. Lui però è completamente pietrificato davanti a questa scena terrificante e non si muove. Allora io lo prendo più forte e veloce che posso e lo volo nel campo immediatamente sottostante e subito dopo mi butto anche io e chiudo gli occhi. Ero così teso che il rumore del camion che passava era diventato assordante e sentivo quasi la terra tremare sotto di me.
Poi nulla.
Nessun rumore, nessuna sensazione, nessun dolore.
Nel flash immediatamente successivo è sera e sia io che Mario siamo stesi su una barella e ci caricano su un ambulanza.
Il flash finale è quello più assurdo di tutti.
Mi sveglio e sono praticamente nudo, solo con una sorta di asciugamano attorno alla vita, e lo stesso Mario. Lui è in piedi accanto a me e io sono disteso sulla famosa barella di prima, ma non solo imbracato: sono libero. Vedo che siamo in una specie di container enorme, circondati da imballaggi vari. Poi faccio bene attenzione e percepisco che ci stiamo muovendo. Allora realizzo che siamo nella stiva di una gigantesca barca mercantile.
Osservo bene Mario. A parte un braccio fasciato lui sta bene. Poi osservo bene me stesso. Sono tutto intero, tranne i piedi. Praticamente non li avevo più. Ne era rimasta poca parte, però non c'era sangue, né cuciture o cicatrici. Tutto normale. Allora un po' stupito guardo Mario e lui inizia a ridere, come per dire "Nonostante tutto siamo ancora vivi". Pur non capendo bene cosa fosse accaduto, rido anche io, ma per la mia incomprensione.
E poi fine”.

Diversi punti sono strani per me, tipo:
1] Non so se avrei la prontezza di riflessi di prendere il mio amico e buttarmi con lui nel campo al volo se vedessi un camion gigantesco venirmi davanti.
2] Ero del tutto convinto che il camion non mi avesse nemmeno sfiorato, anche perché non avevo sentito nulla e anche perché mi ero buttato nel campo prima che succedesse.. Però se non avevo più i piedi qualcosa doveva pur essere successo, no?
3] Perché diavolo eravamo su una nave mercantile?

Dr.Scherzo, illuminami!!

(Ecco la mia risposta)

Scusami, purtroppo ho visto solo ora che avevi inserito un nuovo sogno e che attendevi la mia opinione ;) Ti dirò, il tuo sogno è decisamente interessante, e pieno di simboli dal significato piuttosto preciso. Ricorda però che posso solamente darti un parere mooolto a grandi linee, dal momento che non ti conosco personalmente e che non ho la possibilità (nè la capacità) di eseguire una analisi approfondita.

Vi sono secondo me tre elementi che spiccano nel tuo sogno: il camion, la perdita dei piedi, e la nudità (anche se non totale).
Il camion può rappresentare cose differenti, a seconda della stazza, della forma, delle merci trasportate. Solitamente, cmq, tende a simbolizzare una responsabilità/problema che il sognatore ha e che sente di doversi assumere (trasportare), spesso mettendosi alla guida dell’automezzo. Nel tuo caso, però, non stai guidando il camion, bensì ti viene contro a gran velocità. Bene, il senso di inquietudine/timore che deriva da questo è spesso legato ad un sentimento di "minaccia", e può indicare un 'ostacolo' che può frapporsi fra il sognatore e le sue abitudini, un “qualcosa/qualcuno”che può bloccarlo in qualche ambito della sua vita. In pratica, un grosso camion (problema?) minaccia di travolgerti, spezzando lo status quo, la tua tranquillità, la tua attuale routine.
La perdita dei piedi può in qualche modo essere ricondotta al simbolo-camion. I piedi, infatti, raffigurano la stabilità e la sicurezza, consentendo alle persone di muoversi liberamente. Se sogniamo di aver perduto i piedi, di non averli più, il significato è piuttosto chiaro: sentiamo d’aver perso, con essi, il senso di sicurezza e di solidità, e potremmo sentirci incapaci di camminare (e di superare, quindi, le difficoltà della vita).
La nudità nei sogni, invece, è un discorso un po’ diverso, in quanto può simboleggiare sia sentimenti di disagio che di serena accettazione… tutto dipende da come si percepisce la nudità nel sogno, da come la affrontiamo, da quello che sentiamo in quel momento. Essere nudi nei sogni significa spesso mostrare il nostro “vero” Io, spogliato di ogni “finzione” (gli abiti) che indossiamo ogni giorno per proteggerci e distinguerci nel mondo. Se questo è accompagnato da un senso di vergogna o di imbarazzo, allora può significare una certa vulnerabilità, o perfino un complesso di inferiorità. Posso affermare, però, che non sembra il tuo caso: nel sogno, infatti, alla fine ridi assieme al tuo amico, non vi è alcun imbarazzo. Tendo quindi a considerare questa tua nudità più come un desiderio di libertà, forse di rinnovamento, di nuove esigenze… aspirazione legata più che altro alle altre due immagini oniriche chiave (camion e piedi).
Spero d’esserti stato utile, fammi sapere :)

(La risposta del ragazzo, in questo caso, è positiva)

Analisi a grandi linee un accidente: la mia situazione è esattamente questa, e non avrei saputo descriverla meglio io, che mi ci trovo dentro!!
Sono veramente sbalordito e affascinato da questa capacità di analisi: davvero sorprendente!!

(Il discorso prosegue, mi pongono altre domande riguardanti questo sogno: in particolare, mi viene chiesto cosa possa rappresentare l’aver sognato quell’amico in particolare)

Nei sogni, le persone sognate di solito sono 'simbolo' di qualcos'altro. Mario = Il tuo migliore amico = simbolo di fiducia, di lealtà? Salvi Mario dal grosso camion/problema = vorresti proteggere un rapporto/Mario per te importante da questo camion/problema?
Non so risponderti, ci addentriamo in un discorso per me troppo difficile da chiarire, con così pochi elementi.

(Anche questa volta la risposta è positiva)

Non ci posso credere: continui a azzeccarci!!
Waaaah!! Dr.Scherzo è entrato nella mia testaaa!!!

Gran bell'esempio!! A parte il sogno che è dettagliatissimo e anche un po' inquietante, devo dire che le analisi fatto sono veramente giuste e interessanti per come sei riuscito a interpretarle.

Ma hai fatto degli studi particolari o è solo una mezza passione la tua?

Comunque per ora non ho sogni da dirti, chissà se altri ne hanno da sottoporre alla tua interpretazione.

Citazione:

Ho frequentato per un paio d'anni la Facoltà di Psicologia della mia città. La passione per questo tipo d'argomenti, pur non riuscendo (purtroppo) a terminare gli studi, mi è rimasta.

Citazione:

No problem. Volevo solo farvi sapere che, nel caso servisse una mano, sono a disposizione.

Dunque, stamattina mi sono svegliato un pò rincoglionito per il sogno che ho fatto stanotte.

Non ricordo la prima parte del sogno ma non penso abbia molta importanza, quando mi sono svegliato ero teso per la seconda parte.
Nel sogno c'erano due persone che esistono realmente:
1 una ragazza - chiamiamola N - che faceva le medie con me (per tutta la durata dei tre anni sono stato cotto di lei ma non l'ho mai detto, mi capita almeno una volta all'anno di sognarla).
2 la mia ragazza attuale (nel sogno non compare, ma io sapevo di essere i suo ragazzo anche nel sogno)
3 non ricordo bene il volto, ma uno dei ragazzi potrebbe essere il mio migliore amico, anzi ne sono sicuro, però aveva un aspetto diverso e nome diverso e passato diverso (in comune ha il comportamento e il fatto che lo conosco da molto tempo).

Dopo questa premessa inizio la descrizione.

Sono in una specie di città chiusa. E' difficile spiegare come è fatta, non è la prima volta che sogno di essere in un ambiente simile. E' come se fosse un'unica casa grandissima con soffitto altissimo. Io so che il soffitto è il cielo anche se non lo vedo e so che non esiste un cielo in quel posto. Tutto è molto soffocante e opprimente. Dai frammenti di ricordi che ho della prima parte del sogno, io so che N è da qualche parte e dentro di me desidero immensamente di avere la fortuna di incappare in lei. Fuori da una stanza/corridoio, mi ritrovo in un ambiente piu' spazioso, c'è una strana illuminazione rossa che mi fa sentire come se mi trovassi su Marte.
Compare il mio amico, ride e è iper allegro, come è spesso quando fa il trascinatore della serata. Apre la porta di un edificio e mi chiede di entrare perchè in quella stanza ci si diverte. Io entro.
Mi ritrovo in un posto molto buio, non ci sono lampadari, nessuna fonte di luce però è come se ci fosse sempre quel bagliore vermiglio che dominava all'esterno. Però quì tutto è piu' cupo.
Dò un'ampia occhiata e vedo un bancone su cui stanno preparando delle pietanze giapponesi. C'è un cuoco giapponese che sta cucinando e mi dà un'occhiata piena d'odio, io so che si spaccia per giapponese ma è thailandese. Ci sono altre persone con dei drink e se la ridono, in quel momento sento che il cuoco prova disprezzo per tutti non solo per me e mi chiedo come mai gli altri non se ne accorgano e continuino a scherzare. Quelle persone sono 3 ragazze e un'altro ragazzo e N.
N. parla con le sue amiche, sono tutte molto carine, N è splendida come è sempre stata, ma si vede che con gli anni lei è diventata ancora piu bella.
Allora capisco che il mio amico è con loro. Sono vicino a N e sento che è l'occasione di dirle che è stata il mio primo amore e che se lei sorriderà potrebbe tornare ad esserlo anche se ho già un ragazza. Ora devo solo trovare il coraggio. La mia piu' grande paura è di non avere il coraggio di farlo, ma non mi stupisco di riuscire essere già pronto per andare.
So che lei sta lavorando in Svizzera come ricercatrice e guadagna un sacco di soldi (è così anche nella realtà) ma non mi scoraggio di non essere all'altezza perchè ho un lavoro troppo figo al momento, anzi sarà il io primo approccio parlarle di questo.
Il mio amico però arriva con due ragazza, presumo siano due cameriere del locale, entrambe giapponesi e dice loro di farmi divertire e lui torna nel gruppetto a fare l'animatore della serata.
Le due ragazze non mi godono per niente, ma cercano di celarlo. Iniziamo a preparare il riso cinese fatto in qualche cavolo di modo, beh non con i gamberi perchè quello è una facilissimo mi dice qualcuno.
Una dele ragazze sbuffa, non me ne frega, però la cosa mi preoccupa perchè il cuoco al bancone mi guarda ancora come prima e ora una delle ragazze gli parla all'orecchio.
Non so come ma nel frattempo ho creato un riso cinese unendo il riso appena cotto con il magnesio..e me ne stupisco ridendo. Lo dico al mio amico e vedo che N sta andando via con le sue amiche e ora non posso piu' fare niente. So che ormai sto per svegliarmi ma spero che dato che è un sogno ci sia la possibilità di manovrarlo a mio piacimento ma nulla da fare, non posso impedire nulla. Non riesco nemmeno a salutarla e mi sento un sacco giu'.
Esco dalla porta e l'ambiente è rimasto come l'avevo lasciato. Penso che non riuscirò a rivedere N e sto malissimo come se avessi fallito nella vita.

Mi sveglio.

Ciao Borgoastro,

Ho letto attentamente il tuo sogno, e devo dire che vi sono alcune immagini piuttosto interessanti. Prima d’iniziare, però, è mio dovere ricordarti che quelli che seguono sono solamente semplici spunti di riflessione: non ti conosco personalmente, e non ho né l’esperienza né tantomeno l’ardire di tentare una qualsivoglia analisi. Le mie idee potrebbero non corrispondere al vero, in quanto non so nulla di te. Ok?

La prima immagine su cui ci si può soffermare è quella della città-casa.
In analisi la ‘casa’ rappresenta il sognatore, la sua personalità, e più in generale il suo modo di vivere. La città tende invece a rispecchiare il mondo, ciò che sta intorno a noi, ed anche il modo in cui lo percepiamo. Nel sogno che mi hai descritto l’ambiente è cupo ed opprimente, e la casa-città sembra claustrofobica, soffocante. Potrebbe dunque essere utile se tu provassi a domandarti questo: hai l’impressione che la tua vita/città sia chiusa e soffocante? Se sì, quando?

Vi è poi l’immagine dello straniero. Nello specifico, un maligno cuoco asiatico che prepara pietanze giapponesi.
Solitamente i posti lontani, sconosciuti, abitati da indigeni che parlano una lingua incomprensibile simboleggiano l'inconscio, ovvero la parte più istintiva e più ‘distante’ di noi, con cui non abbiamo contatti e che sentiamo come lontana ed estranea.
Questo straniero in particolare è un cuoco, ed ha a che fare con il riso (un dettaglio importante: anche tu, in seguito, usi il riso).
Cucinare nei sogni indica una qualche trasformazione in atto. Cucinando, infatti, si ‘trasformano’ gli ingredienti in un prodotto diverso, a volte più saporito. Il cucinare può anche richiamare la sfera degli affetti (e qui appaiono sia un tuo vecchio amore che la tua ragazza, quest’ultima in modo indiretto), o il bisogno di raggiungere un sapore/scopo particolare, una soddisfazione fisica (sessuale) o spirituale.
Pur se distratto dagli atteggiamenti seccanti del personale asiatico del locale, riesci a preparare un piatto a base di riso: la cosa ti stupisce e ti fa piacere. Il riso nei sogni può indicare un nutrimento che soddisfa e trasforma (termine che ritorna, facci caso), che sazia lo spirito ed il corpo, che riempie e dona una sensazione di ‘completezza’. Non è un caso che il riso venga gettato agli sposi come gesto beneaugurate.

La frase con cui concludi il racconto, particolarmente amara, secondo me è significativa: “Esco dalla porta e l'ambiente è rimasto come l'avevo lasciato. Penso che non riuscirò a rivedere N e sto malissimo come se avessi fallito nella vita”.
Ecco. Sono gli stessi sognatori, in base a quel che dicono, a rivelare indizi per una più chiara comprensione del messaggio onirico. Spesso, mentre rielaborano e raccontano il sogno ad altri, è bene far attenzione ai termini che usano, perché è come se parlassero a loro stessi, oltre che a noi che ascoltiamo.

Tenendo conto di tutti questi fattori, il sogno sembrerebbe indicare una qualche forma di insoddisfazione, di frustrazione, o comunque una sensazione di profondo disagio. E’ importante capirne i motivi, Borgoastro, perché qualcosa nella tua vita attuale sembra non funzionare come si deve: ti trovi in una città/vita chiusa e soffocante, in cui percepisci gli istinti/giapponesi che ‘cucinano’ (voglia di cambiamento?) come ostili/maleducati, e dove i tuoi sentimenti in qualche modo ti sfuggono. Desideri raggiungere un obiettivo (il piatto di riso/il tuo vecchio amore), o forse lo hai già fatto, il che sarebbe fonte di allegria, ma l’insoddisfazione complessiva sembra smorzare ogni tuo entusiasmo.

Più di questo non posso, né voglio dire, sarebbe scorretto da parte mia esprimere giudizi. Posso solo consigliarti di fare chiarezza e di guardarti attorno, cercando di capire cosa nella tua vita potrebbe causarti questo tipo di sensazioni.

Spero d’esserti stato utile. Fammi sapere :)

Grazie mille. In effetti non mi ero reso conto di molte cose che avevo sotto il naso e un esterno (cioè tu) le ha beccate al volo.
Riguardo alla prima immagine forse ho trovato. Ho lasciato Milano a dicembre per tornarmene a casa mia dalla famiglia perchè non mi ci trovavo bene in città e ora mi rendo conto che non sto piu' bene anche quà.
Non ci avevo pensato fin'ora, però è così.

Il cucinare, come dicevi, indica una qualche trasformazione in atto. Bravo, non ci sarei mai arrivato ed anche di questo non mi ero accorto. Sento il cambiamento, nel senso che so che deve esserci al momento, nella mia vita, però non riesco a prendere in mano le redini del gioco e non so a dove possa portare, non riesco a fare una previsione. Di solito ci riesco bene. Il fatto di non riuscire a vedere dove mi porterà il cambiamento, che alla fine dei conti ho rifiutato fin'ora, frena anche l'entusiasmo di cavalcarlo e facilitarlo.

Grazie Dr Scherzo, sei stato davvero molto bravo, lo credo proprio.

Figurati. Se in qualche modo sono riuscito ad aiutarti, ne sono lieto :)

Per quel che riguarda i tuoi dubbi ed i tuoi timori, sarebbe sciocco da parte mia suggerirti una soluzione, non conoscendoti. Posso però porre la tua attenzione su un particolare passaggio del tuo sogno? Cito una frase che tu stesso hai utilizzato:

Citazione:

Il tuo 'migliore amico' pare voglia offrirti l'opportunità di risolvere la questione, dicendoti di non preoccuparti, o meglio di "divertirti". Ciò che tu vedi come qualcosa di sconosciuto ed infido (le asiatiche, annoiate e maligne) sembrerebbe rappresentare l'istinto/inconscio. Che stia in qualche modo suggerendoti di seguirlo un pizzico di più?

Mi fermo qui. La scelta è solo tua :)

Sei geniale, avevo completamente trascurato anche questo dettaglio, sul mio amico ci hai beccato anche questa volta. Ho capito ha cosa ti riferisci, se te lo spiegassi impiegherei troppo, ma ho capito il collegamento!

Ma è normale che i sogni non siano mai rivolti a esprimere cose belle?
Mi esprimo. Quando non faccio sogni dreprimenti, o altri dell'orrore o altri iper sessuali mi rimangono quelli sul futuro immediato (es quando ero all'università la sera prima dell'esame sognavo di prendere 30 e lode e svegliarmi al mattino che dovevo dare ancora l'esame era davvero scocciante, però il sogno era ottimistico e bello). Ma l'inconscio non si esprime mai senza desideri, bisogni?
Prendiamo un essere qualunque che, non dico è in pace con se stesso ma quasi, si trova in un periodo in cui la vita gli sorride e lui ne è contento e sollevato e mettiamo che anche il suo futuro è a posto e quindi non ha preoccupazioni, i suoi sogni come potrebbero essere?
Se una persona riuscisse a colmare i suoi bisogni, l'inconscio come si manifesterebbe nel sogno?