In questo sito il protagonista sei tu.
Registrati ne Il Mondo Dei Librogames  
Login
Nome utente:

Password:

Ricordami

Hai perso la password?

Registrati ora!
Ricerca
Menu principale
Statistiche Utenti
Membri:
Oggi: 0
Ieri: 0
Totale: 1330
Ultimi: Cucciola78

Utenti Online:
Guests : 0
Membri : 91
Totale: 91
Lista utenti Online [Popup]
Utenti più attivi
1
lonewolf79
3954
2
FalcoDellaRuna
3427
3
Gurgaz
2622
4
Xion_Aritel
1734
5
=Dr.Scherzo=
1452
6
MetalDave
1262
7
Devil_Arhangel
1228
8
Skarn
1174
9
UomodiAnaland
1090
10
Federico
1025
Nuovi utenti
Cucciola78 12/11/2021
Alexthelord 20/5/2021
il_regno_di_Ozz 27/4/2021
riki25 11/4/2021
RangerDelSommerund 5/4/2021
Mirsea 28/3/2021
Marco 27/1/2021
Rinaldo 8/12/2020
giuseppe95 24/11/2020
Spymode 23/11/2020

Naviga in questa discussione:   1 Utenti anonimi





IMAGO MORTIS – di Stefano Bessoni
Precettore Superiore
Iscritto il:
15/9/2006 21:25
Da Povoletto (UD)
Messaggi: 2622
Livello : 40
HP : 0 / 998
MP : 874 / 51452
EXP : 95
Offline
Un film horror italiano? È sempre stato qualcosa di raro e comunque poco pubblicizzato. Pare che Stefano Bessoni sia riuscito invece a dar vita ad un affiatato team italo-iberico, che nei primi mesi del 2009 ha portato alla realizzazione di questo Imago Mortis. Un progetto coraggioso ed interessante, che è riuscito ad attrarre perfino la figlia e la nipote di Charlie Chaplin, ma che più che all’horror andrebbe accomunato alle favole oscure, recentemente di gran moda nel cinema spagnolo.

La vicenda avviene all’interno di una scuola di cinema, un edificio decadente intitolato ad un gran maestro del cinema espressionista tedesco, W.Murnau. Bruno (Alberto Amarilla) è uno studente introverso e sensibile, che ha appena perso la famiglia in un incidente. Mentre lavora nel buio archivio dell’accademia gli appaiono visioni terrificanti, che sembrano volergli comunicare qualcosa. Chiede aiuto all’amica Arianna (Oona Chaplin) ed insieme trovano un “tanatoscopio”, nascosto in una grotta nei pressi della scuola. Il sinistro strumento, utilizzato da tale Girolamo Fumagalli nel XVII secolo, serve ad imprimere su una lastra l’ultima immagine rimasta impressa nella retina, dopo che il “soggetto” è stato ucciso e gli sono stati estratti i bulbi oculari. Dopo aver comunicato la scoperta al professor Gustav Olinsky (Alex Angulo) e alla contessa Orsini (Geraldine Chaplin), proprietaria della scuola, il tanatoscopio scompare dalla stanza di Bruno e svariate persone spariscono nel nulla, giorno dopo giorno. I protagonisti indagano sullo strano signor Astolfi (Francesco Carnelutti) e fanno luce su preoccupanti eventi, accaduti anni prima nella stessa scuola.

Il tanatoscopio è il cuore della trama ed il motore di tutte le azioni, ma sono costretto a rilevare che la sceneggiatura non è ben costruita attorno a quest’idea. Ci sono un sacco di falle, con personaggi che scompaiono e nessuno si domanda dove sono finiti, a parte Bruno; il tempo è indefinito e tendenzialmente ignorato; il comportamento dei personaggi non è mai razionale. Il finale risente sia della rapidità sia della faciloneria con cui tutto si conclude e priva lo spettatore di qualsivoglia spiegazione. Gente che scompare, fantasmi che appaiono ed omicidi vari restano inspiegati o privi di conseguenze, tanto che ci si chiede cosa diavolo stiano facendo i protagonisti nell’ultima scena, in cui lasciano la scuola valigie alla mano e scambiandosi promesse d’amore.

Nonostante il cast conti qualche buon elemento, non c’è nulla di memorabile né nel lavoro di Amarilla, perennemente allucinato, né in quello delle varie eredi di Charlot. Da ricordare invece le musiche di Zacarias de la Riva, bellissimi temi di chiara matrice europea (che mi hanno ricordato La Nona Porta), e la straordinaria attenzione di regista, decoratori e costumisti per creare l’atmosfera gotica che permea Imago Mortis. La scuola W.Murnau è una creazione eccezionale, un vero e proprio salto negli Anni Settanta (presumo che il film sia ambientato alla fine di quel periodo), dove non viene trascurato nessun particolare per generare il senso di decadenza e trasmettere passione per il vecchio cinema. Se non altro, Bessoni e gli altri sceneggiatori danno prova del loro amore per il cinema vero, fatto di dettagli, espressioni, inquadrature ed atmosfere, alla maniera dei maestri che così ardentemente han voluto citare.

Oltre alla difficoltà nel mettere insieme i pezzi del racconto, le carenze scenografiche indeboliscono la tensione emotiva, che dopo la prima ora è già venuta meno. Non ci si annoia nel vero senso della parola, ma capisco che chi viene al cinema in cerca di un horror non può trovare soddisfazione in questo spettacolo curato eppur blando. Complimenti a Bessoni per aver tentato ed aver creato una favola gotica tutto sommato gradevole, ma, se vuole conquistarsi un seguito degno di tale nome, la prossima volta dovrà concentrarsi di più sulla scrittura, prima di ricoprire il nulla con innumerevoli dettagli di altissima qualità, ma in fin dei conti sprecati.

Voto di gradimento: 6
Voto critico: ***

Inviato il: 23/1/2009 19:00
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: IMAGO MORTIS – di Stefano Bessoni
Maestro
Iscritto il:
3/2/2007 15:24
Da Lombardia
Messaggi: 1452
Livello : 32
HP : 0 / 790
MP : 484 / 39826
EXP : 61
Offline
Io ormai nutro più di qualche dubbio sul cinema nostrano. Sembra che non si possa/debba/voglia proporre altro a parte le ormai proverbiali "menate esistenziali" alla Muccino, compreso tutto quel sottobosco di film 'impegnati-politicizzati' (che personalmente DETESTO), e le commediole leggere (es. i cinepanettoni).

Ci sono talmente tanti generi da sfruttare, e invece rimaniamo impantanati lì, tra un Moccia ed un Boldi, mal supportando tutti gli altri. Mi domando se riusciremo mai a produrre un "Rambo" o un "Rocky", per dirne due. Probabilmente no, nella Vecchia Europa temo non si sia in grado di realizzare progetti simili. Che gli europei siano troppo snob?

Dubito, tra l'altro, che ciò dipenda dall'incapacità e/o inesperienza di registi e sceneggiatori: quando c'è una spinta narrativa sufficiente, sanno fare le cose per bene (mi viene in mente Montalbano sulla RAI).

Però è come se spesso le storie mancassero di... vogliamo chiamarla "credibilità"? Non so. A me fanno quest'impressione. Sarà anche per la spiccata tendenza esterofila di questo paese, chissà, ma sentire parlare di oscuri eventi avvenuti a New York o Chicago mette in moto l'immaginazione, mentre il medesimo avvenimento trasportato a Torino o Bologna non ha lo stesso effetto. Forse perchè in fondo conosciamo bene l'ambiente, e la nostra Italietta non ci sembra fatta per certe cose. Un ipotetico Dr. House italiano? Ha! Conoscendo lo stato in cui versa la sanità italica, ci crederebbero in pochi.
Se poi, comunque, la smettessero di scimmiottare i prodotti stranieri e provassero a realizzare qualcosa di testa loro, sarebbe meglio. Il suddetto Montalbano funziona perchè in qualche strano modo è verosimile, vicino all'idea che noi stessi abbiamo di Italia; 'RIS' che tenta goffamente di copiare 'CSI', invece, non ci fa una gran figura.

Anche il livello medio della recitazione, qui, pare inferiore a quel che magari desidereremmo, poichè sembra esserci ben poca gente con un'effettiva "presenza scenica", in grado di catturar l'attenzione del pubblico; a volte, poi, capita che il film diventi 'na sorta di imbarazzante commedia dialettale per quanto sono marcati gli accenti di alcuni attori (cosa che invece non accade coi film ammmmerigani, sovente accuratamente doppiati).

P.S. = Eppoi, mioddio, il sempreverde Elogio della Sfiga, che non manca MAI. In Italia è tutto trattato in modo così pesante, così triste, così angosciante. Detesto certe atmosfere. Oh, guarda, la vecchia insegnante vedova e menomata con figlio quarantenne disoccupato ed alcolizzato a carico che abita in un povero appartamentino di periferia con la pensione minima e viene accudita dalla badante bulgara con problemi familiari e con l'amico disadattato che va ai cortei di sinistra che conduce una vita grigia e monotona finchè non incontra il ragazzo timido ma educato che però una sera viene accoltellato da un rapinatore malgascio e muore nell'indifferenza generale... tutto così. Dannazione, ogni tanto un po' di colore e di allegria non è illegale, eh?

Inviato il: 30/1/2009 10:42

Ultima modifica di =Dr.Scherzo= il 30/1/2009 11:22:02
_________________
Il Sonno Della Ragione Genera Mostri (Francisco Goya)
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci






Puoi vedere le discussioni.
Non puoi inviare messaggi.
Non puoi rispondere.
Non puoi modificare.
Non puoi cancellare.
Non puoi aggiungere sondaggi.
Non puoi votare.
Non puoi allegare files.
Non puoi inviare messaggi senza approvazione.

[Ricerca avanzata]


Annunci
copyright (c) 2006-2007 IMDL All right reserved