Sinossi: Due malconce canaglie, Willie (Billy Bob Thorton) e Marcus (Tony Cox), girano l’America vestiti uno da Santa Claus e l’altro da Elfo. Il loro lavoro non è mettere di buon umore grandi e piccini, bensì derubare i centri commerciali sotto le feste. Le cose si complicano quando un bambino di otto anni, Thurman (Brett Kelly), insegna a Willie il vero significato del Natale.

"Babbo Bastardo" (titolo originale "Bad Santa") si rivela una commedia assai gradevole, in particolare se consideriamo la sfacciataggine e la genuina perfidia con cui affronta e rovescia gli stereotipi tipici dei film di Natale. Vi sono una quantità di scene in cui, senza alcuna remora, lo spirito natalizio viene maltrattato ed umiliato in un modo talmente dissacrante che risulta difficile non ridere.

Il protagonista, interpretato da uno smagliante Billy Bob Thorton, è un debosciato cinico e facile all’ira, approfittatore ed avvinazzato. Il film gioca moltissimo su questo, ovvero sul palese contrasto tra il costume da lui indossato, simbolo della bontà per eccellenza, ed i suoi atteggiamenti, scorbutici e spregevoli fino all’inverosimile.
La pellicola, tuttavia, non si limita a ciò, e sa regalarci anche momenti più delicati, grazie ad esempio alla narrazione del buffo rapporto che si instaura fra il protagonista e l’improbabile Thurman Melman, un bambinone boccoluto e sovrappeso che vive in una grande, grande casa accanto ad una nonna decisamente fuori di testa. E’ proprio il ragazzino, che osserva il mondo con un’ingenuità disarmante, ad ammorbidire un poco il nostro perverso Santa Claus ed a donare, con la sua innocenza, un certo equilibrio alla pellicola, altrimenti fin troppo aspra. In alcuni frangenti, infatti, il film sembra scivolare in qualche volgarità di troppo (non è un caso che abbia stabilito il record di locuzioni triviali per una pellicola con Babbo Natale, più di 250), e la visione non è dunque adatta ad un pubblico di bambini. Complessivamente, però, l’opera pare curata con intelligenza, e cerca d’evitare buonismi non necessari e/o ruffianerie.

Voto globale: 7 (deliziosamente cinico e con un tocco di politicamente scorretto che non guasta mai)

Babbo Bastardo... quando sentii il titolo di questo film all'epoca intuii che era qualcosa del genere. Credo che non faccia per me, ora come allora. Non ho né l'ironia né una visione del Natale sufficientemente cinica da gradire un film che pratica certi accostamenti. Però in tutta sincerità non so quali siano, se questi stereotipi del Natale siano il buonismo o qualcosa di più moderno legato al consumismo. O la fusione di entrambi i concetti, che è quel che più si avvicina alla realtà.

In ogni caso, se dovessi vedere questo film, deve avvenire in un momento completamente diverso da quello presente. Ora non ce la farei ad apprezzarlo. Quotidianamente vedo svanire certezze e speranze, perciò un film che deride qualcosa che, almeno nei miei ricordi d'infanzia, è bello e felice, non credo mi farebbe ridere granché. L'atmosfera del Natale è utile, soprattutto ai bambini, e anche nel vuoto del consumismo, che si può sempre fare a meno di sposare. Babbo Natale è una bella favola, anche se da adulti se ne può ridere, il che spiega il target preferenziale del film.

Oggi credo che il sogno si rompa già in tenera età (se ricordo bene io l'ho infranto in quarta elementare) e non sarebbe male che invece si consentisse ai bambini di sognare un po' di più, anche quella bontà mitizzata che non esiste. Vabbé, vivremo di sogni e moriremo di realtà, come disse Dylan Dog.

Occhio, però, perchè la mia breve recensione temo non riesca a dare l'idea di quanto alla fine questo film risulti, per certi imperscrutabili versi, addirittura poetico.
Il personaggio del bambino, Thurman, è scelto apposta per fare da contraltare alla meschinità (non così negativa, solo follemente ilare) di Willie.

Citazione:

Può darsi, magari lo guarderò tra qualche tempo e mi farò una mia idea. Tu l'hai visto in DVD o in TV?

Citazione:

Lettore DVD del pc

Niente mostri, niente robot, niente arti marziali o sparatorie...in più c'è un bambino! Questo genere di film non fa per me.

Citazione:

Yeah, Iron Maiden e squartamenti forevah! Seguendo questo simpatico ma squinternato ragionamento, però, ti precludi la possibilità di guardare più del ciquanta per cento dell'intera cinematografia mondiale, scartando a priori praticamente tutte le commedie ("Weekend con il morto"), i gialli alla Hitchcock ("La finestra sul cortile") e gli erotici ('Emmanuelle' o 'Ultimo Tango a Parigi'), più pellicole brillanti come "Truman Show", il sottovalutatissimo "Ed Tv", l'epocale "Harry ti presento Sally", il toccante "L'attimo fuggente", l'inquietante "Tutti gli uomini del Presidente" o il leggendario "Non ci resta che piangere", per citarne alcuni.