E' tardo pomeriggio ed il sole del primo mese dell'anno è già pronto a coricarsi. Il Largo di Cirrobabo, sobborgo nordorientale di Ilmona, è ancora brulicante di vita. I commercianti non hanno ancora intenzione di impacchettare la loro merce e chiudere baracca, perché in queste ultime ore di luce si possono combinare buoni affari. Molta gente si ferma alle bancarelle sulla strada di casa e spende qualche ceo in pietanze speciali da cucinare per cena, oppure in un regalino per qualche bella fanciulla. Ilmona è una città ricca e i suoi abitanti non si fanno mancare nulla.

La produttiva quiete del luogo è turbata da uno strano individuo, comparso sul sagrato della chiesa di S.Dulbecco. Si tratta di un uomo alto, dalla lunga barba e dall'aspetto trasandato, i cui vestiti appaiono sporchi oltre che sgualciti. I suoi lamenti richiamano una piccola folla, curiosa di apprendere la causa di un simile sfogo.
"Ohi ohi, povero Battista" - piagnucola l'uomo, apparentemente rivolto a sé medesimo - "quale sventura si è abbattuta sulla tua felice famiglia! Le persone più care ti sono state sottratte ed ora sei solo con il tuo dolore".

Uno dei presenti gli chiede di chi sta parlando. "Della mia buona moglie Ghita e del mio adorato figliolo, Riccardino" - risponde Battista - "sono stati rapiti da colui che si finge amico di tutti, un benefattore, mentre invece è un folle malvagio che opprime i deboli per meglio servire i ricchi!"
Un altro individuo gli domanda chi sarebbe questo malefico individuo. "E' il Mago Sebino, naturalmente" - è la risposta. Dalla folla si leva un concitato mormorio e qualcuno comincia a bisbigliare col vicino.

"Ah, non dategli retta" - interviene un cittadino ben vestito, che passava di lì - "costui è Battista il Pollaiolo, un tempo uomo degno di fiducia e rispetto, ma oggi purtroppo ha perduto il senno".
"Non è vero" - insiste Battista - "Sebino un tempo era il miglior idroterapista di Laitia, un guaritore dalle doti impareggiabili, ma la vecchiaia gli ha dato alla testa. Non immaginate nemmeno che razza di canaglia sia diventato". "Sciocchezze" - insiste l'altro - "Povero Battista, ti sei inventato questa ridicola storiella per nascondere a te stesso e al mondo l'amara verità: Ghita ti ha abbandonato per fuggire con un uomo più ricco e potente di te, con il quale spera di dare a Riccardino un futuro migliore dall'avicoltura".

"Menzogna!" - lo accusa il Pollaiolo - "I miei cari sono nelle mani di Sebino e se solo qualcuno mi aiutasse a far luce sulle sue malefatte, vi assicuro che cambiereste idea".
"Basta! E' ora di finirla!" - gridano alcuni contadini spazientiti. "Abbiamo sentito abbastanza fandonie per oggi".
"Ma perché nessuno vuole credermi?" - si lamenta Battista.
"Tornatene a casa, smettila di dare fastidio" - lo ammonisce l'uomo dai begli abiti.

Battista fa per aprire bocca ancora, per nulla intenzionato ad arrendersi, ma non riesce a spiccicar parola perché un ragazzino lo centra in fronte con un bella mela poco matura. Stordito dal colpo, il pover'uomo non vede sopraggiungere altri frutti più o meno maturi scagliati dai proprietari delle bancarelle, stanchi di avere quel seccatore che disturba la compravendita con le invenzioni della sua mente bacata. Battista cerca di proteggersi con le mani dalla pioggia di porcherie, mentre i presenti o si allontanano disgustati o restano a guardare divertiti la patetica scena.

Floriano e Tartacot sono seduti su un gradino poco distante dal sagrato, intenti a mangiare una focaccia, e vedono benissimo la scena. Dagoberto è proprio dietro il piccolo assembramento dei curiosi. Teobaldo e Maltravasso sono accanto ad una bancarella e si sono inevitabilmente fermati a guardare.
Agite individualmente secondo quel che la scena vi suggerisce e se volete fare azioni particolari comunicatelo qui o al Magister.
Maltravasso può facilmente svincolarsi dalla stretta di Teobaldo e scegliere la sua azione come gli altri.

Dagoberto

Forza 45
Abilità 20
Conoscenza 35

Vita: 5

Floriano

Forza 10
Abilità 10
Conoscenza 80

Vita: 4

Maltravasso

Forza 25
Abilità 65
Conoscenza 20

Vita: 5

Tartacot

Forza 25
Abilità 40
Conoscenza 35

Vita: 4

Teobaldo

Forza 50
Abilità 20
Conoscenza 30

Vita: 5

Maltravasso, ancora tenuto per la collottola dal valoroso Teobaldo, intuisce immediatamente che la stramba situazione può girare a suo favore.
“Guarda là, prode cavaliere!” esclama infatti, puntando enfaticamente l’indice, “Quel pover’uomo è nei guai! Come puoi permettere ch’egli venga così maltrattato? Ciò m’indigna profondamente. Ogni Servitore del Padre – in cui noi tutti crediamo, si si, come no, eheh - ha pari dignità… e così anche tutta quella buona frutta sprecata, oserei dire. Se tu mi lasciassi, potremmo subitamente porvi rimedio, andando in suo soccorso”.
Detto ciò, il brigante fissa fermamente Teobaldo, cercando il più possibile di assumere un’espressione che trasudi il giusto livello di onestà ed innocenza.

EDIT:
(In realtà egli aspetta solo che il cavaliere gli volti le spalle per sgattaiolare via indisturbato.

Citazione:

Direi che come intervento va bene. Tenete presente che non siete obbligati a narrare e scrivere, d'ora in avanti. Dovete scrivere esplicitamente solo il discorso diretto, se il vostro personaggio apre bocca per parlare.

I post possono contenere testo di ogni genere, non serve che sia 100% testo di gioco. Mantenete la scrittura normale per le battute che pronunciate e la descrizione di alcune azioni che intraprendete, mentre scrivete in corsivo il testo "fuori dal gioco". Anche io interverrò di volta in volta in seguito ai vostri post, poi alla sera invierò una risposta in base a quanto accaduto.

Citazione:

Brumante è ancora nel sacco, tenuto in mano da Teobaldo. Il paladino non è certo così ingenuo da lasciare in libertà una belva di tal fatta!

Citazione:

Ah, bene, bene :) Sbagliando s'impara :)

Citazione:

Nooo Ok, cencello

Il giovane Rom osserva la scena in muto disgusto, non nascondendo la pietà che prova per il pover'uomo che si dice privato dei propri cari. Al sentir il nome di Sebino il Mago la sua espressione si rabbuia e si rivolge al Mago diplomato che sta seduto fianco a fanco con lui.
"Ditemi Floriano. Voi che siete Mago diplomato, avete mai sentito di questo tal Sebino? Un adepto d'arti occulte che s'atteggi in tal modo a ricever accuse di tal fatta è un onta per tutti noi, Maghi o meno che si sia. Siete con me concorde che, forse, si dovrebbe rassicurar quest'uomo della nostra intenzione di parlar con Sebino ed acclarar tale posizione?"
Così dicendo si alza in piedi ed estrae il mazzo delle carte.
"Se troveremo Sebino innocente delle accuse, proveremo a far riprendere il senno al villico. Se invece le accuse troveranno conferma, è nostro dovere di ricondurre Sebino alla giusta via dell'arte oppure di opporci alla sua follia."

Citazione:

"No, mio giovane Tartacot, questo nome non è mai giunto alle mio orecchie in nessun modo, ma la cosa in effetti è di mio interesse. Vorrei prima saperne di più, parlando con il signor Battista il Pollaiolo".

Floriano si alza e si avvicina a Battista.

"Quei carciofi di quel fra Castoro sarebbero stati ideali da lanciare" pensa con un sorriso infantile e malvagio Dagoberto. Si ricompone sdegnato di sè stesso.
- La mia missione è ben piu importante di queste storielle di città.- si dice a voce alta Dagoberto giusto per ricordarsi della sua missione.
Il cavaliere decide che ha sprecato fin troppo tempo, si gira e sbatte involontariamente contro un uomo dalla tunica bordeaux.


FUORI DAL GIOCO
Dagoberto si scontra con Floriano che sta raggiungendo il Battista.

“Deh ribaldo! E da quando un manigoldo della tua fatta è a conoscenza, o peggio, si preoccupa di quel che fare o non fare dovrebbe un nobile cavaliere? Anzi, intendendo io che tal Mago Sebino esser può un ingannatore a te affine, se non addirittura tuo conoscente o complice, vorrei che sotto la mia guida” e rafforza le parole con i fatti stringendo ancor più forte il colletto di Maltravasso “noi s'andasse da quel povero tapino a sentir le sue ragioni. Il tuo grasso corpo e l'insaccato felino mi faranno ben da scudo al lancio di putenti ortaggi.”
Teobaldo trascina così Maltravasso verso Battista.

FUORI DAL GIOCO
Va bene mettere l'azione finale o devo lasciar decidere al master se Teobaldo riesca o meno a portarselo dietro?

Teobaldo compare a fianco di Battista il Pollaiolo, tenendo in una mano una sacca dentro cui si agita una piccola creatura indiavolata e nell'altra il bavero di un individuo dai capelli scuri e dal grugno vissuto. Al vedere il giovane ben vestito e dall'aspetto fiero, la gente smette di lanciare ortaggi contro il poveruomo. Un bambino tenta di scagliare una rapa appena sottratta dal banco dell'ortolano, ma uno sguardo fulmineo del Paladino di Tutti i Confini lo paralizza. Assieme a buona parte dei presenti, la canaglia si allontana dal sagrato della chiesa. Solo pochi curiosi restano a seguire il prosieguo della scena.

"Grazie, nobile signore" - dice Battista massaggiandosi la tempia - "La gente di questo quartiere non mi tratta più bene come qualche mese fa. Da quando mia moglie e mio figlio sono stati rapiti, non ho avuto più requie".

"Ho sentito le vostre accuse, ma non sono di queste parti e non ho mai sentito nominare il mago Sebino" - soggiunge Teobaldo.

"Ebbene, il Mago Sebino era il più famoso e rinomato idroterapista di Laitia. Nel suo sontuoso palazzo, situato a pochi isolati dal Largo di Cirrobabo, egli accoglieva i malati e li sottoponeva a cure speciali. Il trattamento con le sue soluzioni acquose guariva dissenteria, ipertensione, reumatismi e perfino le malattie veneree. Per molti anni è stato un munifico benefattore dell'umanità e tutti ricordano con gioia il suo nome".

"Non è più così, ora?" - chiede Teobaldo.

"No, purtroppo" - prosegue Battista - "Non so cosa gli sia accaduto, ma d'improvviso è caduto preda di strane paranoie. Ora non accoglie più la gente gratis nel suo palazzo, ma si fa pagare profumatamente. Si è anche circondato di guardie e tirapiedi di infimo ordine".

"Ma la gente di Cirrobabo non sa?" - si stupisce Teobaldo.

"A quanto pare il ricordo è più forte dell'amara realtà" - dice il pollaiolo - "Nessuno crede al cambiamento di Sebino, pertanto nessuno crede alla mia storia. Forse vossignoria e il suo umile scudiero possono aiutare il povero Battista?"

FUORI DAL GIOCO
Voglio una bella risposta da Maltravasso. Il ladro ha sentito nominare un sontuoso palazzo e già il suo perverso cervello gli suggerisce stanze piene di suppellettili e tesori da intascare, anche se questo significherebbe intrufolarsi assieme ad un beota come Teobaldo.

Se volete potete anche inserire un evento in cui Brumante viene finalmente liberato dal sacco.

In risposta alla domanda di Federico:
Non c'è problema finché dite di voler fare qualcosa o che qualcosa accade. Preferirei però che lasciaste decidere a me l'esito di certe azioni. Portarsi dietro Maltravasso in questo caso non era un problema, ma in altri potrebbe essere necessario un check. Quindi nelle azioni individuali vi esorto a segnalare quel che dite e che pensate (se ritenete che gli altri giocatori lo possano sapere senza problemi), mentre per le azioni che volete intraprendere preferirei che lo indicaste nel fuori campo, soprattutto quando interessano altre persone.

Nel caso di Dagoberto che si scontra con Floriano, è un evento che può andare bene. Invito Falco della Runa e Asmodeus (il cui Tartacot sta subito dietro a Floriano) a dire se vogliono dirigersi verso Battista, Maltravasso e Teobaldo, oppure se preferiscono parlare con il cavaliere appena incontrato. Tenete presente che Dagoberto non ha motivo di immischiarsi in questioni come quella di Battista, però è anche vero che è in cerca di compagni per un'impresa più grande. Conseguentemente, se decidete di farvi avanti per ascoltare/aiutare Battista il suo personaggio sarà interessato dall'assembramento di presunti avventurieri

Sul volto dell’afflitto Maltravasso spunta un po’ di colore non appena alle sue orecchie giungono le parole “sontuoso palazzo”. Arrivati a “munifico benefattore”, gli occhi del brigante si rianimano, e sul suo viso fa capolino un astuto sorrisetto. Ma è solo alla deliziosa e melodiosa asserzione “si fa pagare profumatamente” che il sorrisetto si trasforma in un ampio, traboccante, beffardo ghigno.

La mente del ladro vortica, sognante. Soldi! Ghinee! Palanche! Denari! Fors’anche ori e pietre preziose! Rubini, lapislazzuli, diamanti! Cascate di smeraldi e ruscelli d’oricalco! Fiumi d’argento e oceani di platino! Ha! Ha! Ha! Ed è mio, tutto mio!

…Ach, ma rimane la grana del qui presente fesso in armatura.
Come distrarlo? In che modo ingannarlo?
Vediamo… ma si’, certo! Così!

E Maltravasso l'Attore si getta in ginocchio, tendendo le mani verso Teobaldo, supplicante.

“Battista! Oh, maraviglia! Battista con la Bì! Sì! Cavaliere! Sì! Ascoltami, cavaliere! Io… io sono pentito. A lungo vagai pel mondo pensando solo allo piacer mio e di nessun altro. Della tua sacca m’appropriai, ma non fu mia scelta, bensì del…del DIMONIO tentatore! (ah, si, eheheh, si si). Fui debole, e caddi in tentazione. Ma oggi, oggi tu, mio salvatore, m’apristi gli occhi (d’eheheh). E’ la mia occasione per espiare! Lo sento! Il Padre Salvatore (si si, come no) guardò con benevolenza in basso e mi vide, ed io…io lo vidi anch’esso, ed Egli mi parlò, e disse ‘Và col sant’uomo con l’armatura splendente e presta l’aiuto tuo a colui che inizia per Bì!’. Bì come Battista! Battista! Dev’essere subitamente aiutato! Chiedo un’occasione! Sarò servo tuo, cavaliere! Chiedo perdono ed espiazione allo tuo fianco contro le seduzioni del Maligno (eheheh)!”