FORMULA UNO
Mondiale chiuso? Forse...
Schumi non sembra poi così rassegnato: "In Canada avevamo 25 punti di ritardo e nessuno credeva che saremmo arrivati qui in testa al Mondiale". E Todt aggiunge: "Matematicamente ci sono ancora possibilita'..."



Modena, 9 ottobre 2006 - "Per me il Mondiale e' ormai chiuso" Michael Schumacher molto serenamento domenica mattina commentava cosi' il finale disastroso del suo Gran Premio del Giappone. In testa fin poco dopo il via, il tedesco ha visto svanire il suo sogno di acciuffare la vittoria econ esso mettere una seria ipoteca sull'ottavo titolo iridato a 17 giri dal termine, alla 37.a tornata. Una dopo la sua seconda sosta ai box. Improvvisamente una fumata bianca dalla bancata posteriore ha sancito la fine della sua cavalcata vittoriosa e con essa la fine di una grande seconda parte della stagione.

"In Canada avevamo 25 punti di ritardo e nessuno credeva che saremmo arrivati qui in testa al Mondiale" ha aggiunto il pilota di Kerpen nella sua analisi. "Un risultato dovuto ad una grande squadra, ai migliori ragazzi che io conosca" ha ringraziato Schumi.

Lo stesso Jean Todt parlando di "una grossa delusione" ha poi sottolineato come "Matematicamente ci sono ancora possibilita' ma sappiamo bene che razionalmente sara' estremamente difficile".

Il Direttore Generale della Ferrari ha detto che le cause della rottura del motore sono sconosciute e che forse sara' difficile individuarle visto che il propulsore e fortemente compromesso. Ma ha anche aggiunto sorridendo che "si e' rotto nel momento meno opportuno" visto che era dal 2000 che cio' non accadeva.

In Ferrari, pero', c'e' chi come il "Presidentissimo" Luca Cordero di Montezemolo nel ringraziare tutta la squadra per il lavoro svolto ammonisce: "Il nostro Mondiale finira' all'ultimo metro del Gran Premio del Brasile".

Tutto rimandato ad Interlagos, quindi. Anche in casa Renault, nonostante i 10 punti di vantaggio di Alonso sul suo rivale ed i 9 del team transalpino su quello di Maranello, si canta vittoria. Flavio Briatore ha parlato di "giustizia" a "Monza a noi a Suzuka a loro", ma ha anche aggiunto che in Brasile tutto e' ancora possibile.

In Ferrari non vogliono vestire i panni degli jettatori. "Non possiamo piu' contare suoi soli nostri risultati" e "non ci piace sperare nei problemi altrui", ma se la sportivita' del team "rosso" non e' messa in discussione, altrettanto non si puo' pensare che facciano i tifosi. I ferraristi sparsi nel mondo, ed in Brasile ce ne sono tanti. il 22 ottobre tiferanno per Schumacher ed anche per il loro beniamino Felipe Massa e soprattutto "guferanno" per Alonso e la Renault. Il "Forza Ferrari!" del Presidente Montezemolo sara' il loro grido univoco.