Parlare di questo Librogame, ricompletato ieri sera a distanza di otto anni dall'ultima volta, è per me molto difficile...
Perchè? Be', dovrei fare mente locale fra i pregi che vi ho trovato ed alcuni elementi che a mio avviso sono palesi difetti. Vediamo di fare un percorso graduale, bilanciato tra le considerazioni positive e quelle negative.

Innanzitutto prima ancora di iniziare a giocare si ha la spiacevole sensazione d'avere tra le mani una copia del volume 14 in cui a cambiare sono unicamente il protagonista, la città con relativo mago malvagio ed il rapito di turno.
Non è proprio così per fortuna, ma all'inizio tale impressione è innegabile...

Inoltre vedere il semidio dei Ramas, il Supremo Maestro, rapito come un Banedon qualsiasi (non me ne vogliano i suoi estimatori ) mi è parsa un po' una forzatura, mitigata dalla convincente accoppiata dei poteri sovrumani di Zorkaan abbinati alla magia nera di Xaol...

Al contrario del volume 14, non entriamo subito nella città da esplorare, ma dobbiamo scegliere un percorso che ci porti ad essa limitando i danni, per poi cercare di accedervi attraverso due possibili ingressi, cosa che però è uguale e identica al Prigioniero di Kaag...
All'interno della roccaforte non mancano riferimenti espliciti all'avventura vissuta a Kaag, alcuni limitati a semplici similitudini, altri talmente spudorati da risultare persino irritanti (mi riferisco soprattutto ai due Xaghash, ad un altro bivio destra-sinistra all'interno della fortezza, ai prigionieri torturati, al mago con super mostro al seguito ed alla fuga che è possibile fallire con un lancio sfortunato ad un paio di paragrafi dalla fine...).

Fortunatamente vi sono differenze e piacevoli novità che differenziano questo Librogame dal suo illustre predecessore, soprattutto la presenza di Zorkaan e la rocambolesca maniera escogitata per averne ragione (con un colpo di scena davvero azzeccato).
Davvero interessante anche il ruolo assunto dall'Arte Superiore degli Elementi, la più utile fra quelle nuove introdotte in questa serie!

Sapete però qual è il maggior pregio di questo libro, che mi ha fatto soprassedere sulle numerose similitudini con Il Prigioniero di Kaag?
Mi ha fatto divertire moltissimo! E' un piacere da leggere e da giocare, forse persino superiore al succitato numero 14... E questa per me è la caretteristica vincente di ogni Librogame!

Per me Il prigioniero di Kaag non ha mai avuto nulla di speciale, a parte la famosa scena del gruppo di prigonieri e tutti quei fighissimi disegni di draghi Il sentiero del lupo mi piace di più, poi è bello difficile e abbastanza vario. Comunque si vede che Dever, nella serie del Nuovo Ordine, ricicla molte situazioni già viste, e anche per questo la serie non è stata gradita da molti lettori.

Io invece non sono riuscito a farmelo piacere. A parte il duello finale e la successiva fuga, che mettono un po' di pepe all'avventura, lo trovo un librogame eccessivamente breve e schematico, che non sfrutta appieno il grande potenziale di alcune ambientazioni, come la foresta pietrificata (questo, a onore del vero, è un difetto riscontrabile in tutta la serie Nuovo Ordine), e il percorso principale dura una manciata di paragrafi. Tant'è che l'ho rigiocato almeno tre volte perchè ero convinto di aver erroneamente saltato qualche paragrafo. E adesso mi riviene il sospetto, leggendo la descrizione di EGO che lo definisce "difficle e vario", quando a me è sembrato proprio l'opposto!

L'idea del "tributo" alle vecchie avventure a me non dispiace affatto, è solamente mal sviluppato in questa serie. I riferimenti sono troppo schematici e prevedibili soprattutto in questa accoppiata 24-25, che riprende un po' troppo schematicamente il n.13 e il n.14.