ok, lo vado a guardare

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Okay.

L'Uomo nell'Alto Castello (qui in Italia conosciuto anche come "La svastica sul Sole") è un famoso racconto ucronico/distopico di Philip K. Dick. Si basa sul totale capovolgimento di prospettiva: cosa sarebbe accaduto se fossero stati i Nazisti ed i Giapponesi a vincere la Seconda Guerra Mondiale?

Il romanzo, ambientato in un'America sottomessa ed equamente divisa tra tedeschi (East Coast)e nipponici (West Coast), narra le vicende di vari personaggi, saltando dall'uno all'altro in maniera apparentemente casuale, ma seguendo comunque un intreccio narrativo tutt'altro che improvvisato.

Vediamo... E' sicuramente un libro ben scritto. Molto ben delineato. In particolare, è interessante l'idea che, in questo mondo dove la Germania ha vinto, circoli un libro ("La cavalletta non si alzerà più"), scritto da un tale di nome Abendsen e vietato dai nazisti, dove viene raccontato un futuro in cui le Forze dell'Asse l'hanno persa, la guerra.
Il racconto è suggestivo, l'idea originale. Un superbo gioco di specchi, di continui richiami, in cui un libro parla di un libro (anzi due, molte decisioni dei personaggi vengono prese tramite l'I Ching), ed in cui noi lettori troviamo gente sottomessa ai Nazisti/Giappi che legge un libro in cui l'America ha invece vinto. Tuttavia, non ha una fine. Si interrompe bruscamente, ed anche se è una scelta voluta, mi ha lasciato un po' l'amaro in bocca. E' ottimo fino ad un certo punto, poi verso la fine si perde in un paio di capitoli "espressionisti", "lisergici", dove l'autore si lancia in criptiche descrizioni dello stato d'animo di due dei protagonisti... e se non si ha la cultura necessaria, fidatevi, si capisce ben poco. In definitiva, comprendo la grandezza di "L'Uomo nell'Alto Castello", ma ammetto la mia ignoranza: vi sono cose che trascendono le mie conoscenze, cosa che mi impedisce d'apprezzare quest'opera al 100%.

hmmm....storia alternativa....mi hai notevolmente incuriosito!!

L'ho letto diverso tempo fa (ancora nel vecchio titolo "La Svastica sul Sole, prima che si decidesse saggiamente di tornare a una traduzione letterale del titolo originale).
Niente da dire, un capolavoro (come tutto quello che ho letto fin ora di questo autore) dove secondo me Dick raggiunge quasi la perfezione del suo tipico "gioco di specchi", come l'hai definito tu, e lo fa giocando con le conoscenze del lettore e il mondo nel quele egli è immerso.
Non si limita ai confini della finzione letteraria dove troviamo una realtà che ci viene presentata come "vera", contrapposta a una dimensione "altra", e piano piano siamo portati a mettere in discussione questo schema, fino al sovvertimento totale delle premesse.
In questo caso la nostra realtà fisica, storica ed extraletteraria rappresenta "l'altra dimensione" e su questa consapevolezza l'autore imbastisce un notevole gioco ironico, basato sul fatto che noi lettori sappiamo benissimo quale sia la verità, ma siamo costretti a negarla per non venire meno al patto narrativo.
La vicenda (piuttosto Orwelliana da quel che ricordo) a cui fa da sfondo il mondo governato dall'Asse è già di per sè molto avvincente e mi ha fatto venir voglia di divorare il libro in poco tempo.
Onestamente non ricordo benissimo il finale, anche se ricordo bene il brusco cambio di stile nell'ultima parte.
Penso che Dick abbia semplicemente e deliberatamente omesso una conclusione.
Ammettiamo che venisse trovato questo benedetto libro contenente la versione della storia secondo la quale gli alleati avrebbero vinto la guerra.
Beh, noi sappiamo benissimo però, che nel libro, ad aver vinto la guerra sono state le forze a loro contrapposte, e ne abbiamo viste descritte le conseguenze.
Non è possibile che sia andata diversamente, è semplicemente il frutto della fantasia di questo misterioso uomo nell'alto castello, è semplicemnte finzione letteraria...esattamente come scrivere della vittoria delle forze dell'Asse nella nostra ben nota realtà.

Appena finito di leggere "Follìa per Sette Clan", sempre di Philip K. Dick.

Su una luna di un lontano pianeta, una variegata colonia di malati mentali - divisi in sette "gruppi" a seconda della tendenza psicotica - si trova a combattere con la Terra per evitare di tornare nuovamente in manicomio.
Nel mezzo, la storia di un uomo, Chuck Rittersdorf, e della sua ex-moglie, Mary, che cercano di farsi la pelle per quattro quinti del racconto.
Sullo sfondo, la fragile tregua tra i possedimenti terrestri e l'impero Alfano, con spie, tradimenti, doppiogiochisti e tutto il companatico.

Il tutto inestricabilmente collegato in modi a volte inaspettati.

Un romanzo singolare, pieno di astronavi (e razzi-espresso, come i nostri aerei di linea), alieni (muffe gelatinose telepatiche ed insettoidi ciechi), androidi (qui ribattezzati 'simulacri') guidati a distanza ed altre bizzarrìe.

Probabilmente non il miglior lavoro di Dick, ma senz'altro gradevole.

Sto leggendo "La terra del sole" Sembra bello come finisco vi dico se vale la pena di leggerlo.

ho iniziato la lettura del primo libro della trilogia "la guerra degli elfi", di brennan (lo stesso autore di "alla corte di re artù!! ): le prime 21 pagine sono PAZZESCHE!!! mai visto niente di simile in un fantasy!!! devo dire che mi ha lasciato.... beh, di sasso sarebbe riduttivo!! è assolutamente al di là di ogni immaginazione!! DOVETE leggerlo!!! pazzesco!!! e dire che io sono di vedute assai ampie.....
se siete rimasti stupiti quando leggeste il nome del grande eroe che salvò la regina ginevra.... beh, qua cadrete dalla sedia!! mi aspettavo originalità e brio, visto l' autore, ma QUESTO pensavo che non lo avrei visto mai, in un romanzo fantasy!!! ^__^

Adesso sto legendo 2 libri contemporariarmente.
"La terra del sole" e "Eragon"
Ho visto anche il libro che racconta la storia prima di Eragon in libreria.

la storia prima di eragon?
se ti riferisci ad eldast, con un drago rosso in copertina (rossa pure quella), sappi che quello è il proseguo di eragon, non una sua anticipazione

Ha grazie del informazione tyorl.