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Berserk
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Il protagonista di questa straordinaria e alquanto cruda vicenda è Gatsu, un uomo cieco da un occhio e con un braccio meccanico.
Durante il corso della storia, Gatsu va incontro a cambiamenti radicali: la vicenda, infatti, è segnata da un destino impossibile da cambiare.
Gatsu è un trovatello: il suo piccolo corpo da neonato è stato trovato sotto il cadavere della madre impiccata e partoriente, dalla moglie di un mercenario, Gambino. La donna lo prende con se dopo lo shock subito pochi giorni prima a causa della perdita del suo amato figlioletto.
Gatsu quindi cresce in un ambiente duro, quello di un campo di mercenari, e nonostante questo cresce come un bambino sensibile e dal carattere forte. A tre anni rimane nuovamente orfano di madre: Sys, la donna che si è presa cura di lui, muore di peste davanti ai suoi occhi stringendogli la mano.
Trascorrono altri tre anni prima di ritrovarlo ad allenarsi con una spada "troppo grande per un bambino così piccolo". A fargli da maestro è Gambino a cui Gatsu sembra affezionato in modo particolare nonostante l'indifferenza che l'altro gli dimostra. Durante l'allenamento Gatsu riesce a colpire Gambino di striscio facendolo adirare a tal punto da provocare una sua reazione violenta. Gambino, infatti, procura a Gatsu l'evidente cicatrice sul naso che lo accompagnerà per il resto della vita. Gatsu rimane scioccato dall'accaduto, ma è comunque riconoscente al "padre" quando questi gli consegna una pomata per curarsi la ferita. Inoltre, non mancano le battaglie alle quali il bambino comincia a partecipare in maniera passiva "vegliato" da Gambino.
Passano gli anni, e per Gatsu arriva il "battesimo del fuoco": prende parte alla sua prima battaglia attivamente e con successo.
Il bambino non si rende conto però di essere stato preso di mira da un mercenario di Gambino, Donovan, che sembra provare un interesse particolare per il piccolo guerriero. Dopo la battaglia, Gatsu consegna la paga di mercenario a Gambino, che per la prima volta sembra essere fiero di lui.
Quella stessa notte, Gatsu nella sua tenda, ha una brutta sorpresa: il malefico Donovan si staglia infatti minaccioso su di lui. Gatsu tenta di afferrare la spada per provare a difendersi, ma essendo un bambino non riesce nell'intento e Donovan non gli nasconde le sue intenzioni: "Ti ho comprato per una notte da Gambino", è la frase che Gatsu si sente dire prima di subire violenza.
Il trauma di quella notte rende Gatsu scostante, facendogli in seguito ripudiare qualunque contatto fisico. Il bambino, malconcio e traumatizzato dall'accaduto, vorrebbe chiedere spiegazioni al suo tutore ma non trova il coraggio. Poco tempo dopo Gatsu trova l'occasione di vendicare l'umiliazione subita approfittando, durante un battaglia, del temporaneo isolamento di Donovan che si reca nei boschi per inseguire un nemico. Lo colpisce con un colpo di balestra alle spalle, finendolo poi infilzandogli la spada in bocca. "Ripetimi ancora: chi mi ha venduto?", sono le ultime parole che l' uomo sente prima di morire.
Passa ancora tempo ed il rapporto tra Gatsu e Gambino non sembra migliorare, anzi, durante un combattimento Gambino rimane ferito e gli viene amputa una gamba. Da quel momento i suoi sentimenti verso Gatsu si fanno sempre più negativi, fino allo scontro finale nella tenda del ragazzo, che per difendersi lo trafigge con la spada. Quando gli altri mercenari si rendono conto dell'accaduto Gatsu, è ancora sconvolto, ma riesce a salire su un cavallo ed a fuggire. Dopo essere scappato Gatsu, ferito e privo di forze pensa alla morte, ma il suo istinto di sopravvivenza è più forte. Combatte contro dei lupi fino allo sfinimento, e un altro esercito, che passava di lì lo prende con sé.
Passano quattro anni e ritroviamo Gatsu combattere contro Bazooso, il temibile combattente posto a difesa del castello da espugnare. Gatsu quindicenne e con una spada sempre più grande sfida l'avversario e ne esce illeso per miracolo. Il suo coraggio non passa inosservato, qualcuno all'interno del castello sembra esserne rimasto colpito: Griphis.
Gatsu fa la "conoscenza" di Caska, l'unico componente femminile dela Squadra dei Falchi, ma non meno temibile dei compagni. Stremato dai combattimenti e dalle ferite riportate, Gatsu perde i sensi. Nel dormiveglia sente di avere qualcuno accanto, e il primo pensiero che lo assale è di scostare quella presenza; ma cambia idea quando il calore che sente proviene dal corpo di Caska.
Una volta riprese le forze, viene condotto da Griphis in cima ad una collina, non prima di essersi preso un pugno da Caska contrariata dall'ordine datole da Griphis di riscaldare il corpo dello sconosciuto, intirizzito dalla perdita di sangue. Griphis esprime a Gatsu il desiderio di averlo per sé: quest'ultimo contrariato, lo sfida con la spada, ma perde.
Comincia così per Gatsu una nuova fase della sua vita e negli anni a seguire farà parte della Squadra dei Falchi.
Questo periodo è sicuramente il più bello e spensierato; il ragazzo spezza la "cortina di ferro" che aveva attorno grazie all'amicizia che gli dimostrano i suoi compagni.
Griphis dimostra una propensione particolare verso Gatsu, rischiando la vita per lui lui quando il nostro eroe si trova a combattere contro Zoddo l'immortale.
Questo tipo di atteggiamento rende estremamente gelosa Caska che più di una volta ha scontri verbali con Gatsu, e dai quali ogni volta quest'ultimo sembra uscirne turbato. Il rapporto tra i due giovani non sembra dei migliori, almeno fino a quando entrambi precipitano da una rupe nel mezzo di una battaglia con Adon. Gatsu, per salvarle la vita rimane ferito e le condizioni della ragazza non sembrano migliori. Non potendo ritornare dai compagni i due passano una notte in una grotta; Caska racconta a Gatsu come è entrata a far parte della Squadra dei Falchi e manifesta anche la sua rabbia e gelosia. Gatsu non risponde allo sfogo, non gli rimane nemmeno il tempo di farlo, visto che i nemici li stanno ancora cercando. Gatsu fa scappare Caska e si scontra in modo spettacolare contro cento nemici, uscendone vincitore, ma non illeso.
Da questo momento in poi, i rapporti tra Gatsu e Caska non fanno che migliorare.
Un'ulteriore svolta alla sua vita Gatsu l'ha dopo aver sentito Griphis parlare con la principessa Charlotte. Durante una discussione Gatsu si rende conto che Griphis non lo considera veramente un amico, come del resto nessuno dei componenti della Squadra dei Falchi. Per Griphis un amico è una persona capace di crearsi i propri ideali senza seguire quelli degli altri, insomma una persona che considera simile a sé.
Gatsu rimane turbato da quelle parole e decide dunque di lasciare la Squadra dei Falchi per cercare un proprio ideale. Riferisce le sue intenzioni a Caska, la quale nel frattempo ha mutato quasi radicalmente il suo atteggiamento nei confronti del ragazzo, e quando quest'ultima tenta di fermarlo chiamando Griphis i due guerrieri più forti della Squadra si ritrovano nuovamente a duellare.
Prima di scontrarsi con Griphis, Gatsu rivela a Judeau i sentimenti che prova verso Caska. La sua intenzione è però, quella di tenerli per sé, in quanto la ragazza è da sempre innamorata di Griphis.
Durante lo scontro per la riconquista della libertà Gatsu ha la meglio su Griphis con un colpo solo della sua enorme spada, e Griphis ne rimane visibilmente sconvolto. Prima di incamminarsi per la sua strada, Gatsu ha un attimo di esitazione quando si sente chiamare da Caska, ma la decisione è ormai presa.
Quella notte, da solo dopo tanto tempo, Gatsu fa per la prima volta conoscenza con il Cavaliere del Teschio.
Trascorre un anno e Gatsu gira senza meta combattendo nelle arene; successivamente si ritira in montagna dove fa la conoscenza di Erika e Godor, forgiatore di spade. Dopo il periodo passato in solitudine, Gatsu reincontra la Squadra dei Falchi entrando in scena per proteggere Caska dal temibile Shilat, da lui conosciuto tempo fa in un'arena.
Da Judeau viene a sapere che Griphis è stato imprigionato dal re delle Midlands e del piano della Squadra, al comando di Caska, per liberarlo.
Da Judeau viene a sapere anche dell'imboscata che l'esercito reale ha teso alla Squadra, di come Caska sia rimasta tra la vita e la morte per alcuni giorni e di come, nel delirio, abbia chiamato il nome di Griphis e il suo.
Anche Caska sente il bisogno di parlare con Gatsu, lo chiama in disparte e lo sfida in combattimento. Ai colpi della ragazza Gatsu reagisce schivandoli, lasciandosi colpire soltanto quando Caska lo accusa della rovina dei Falchi. "Griphis aveva bisogno di te, un uomo non vive di soli sogni". Caska, visibilmente provata dalla responsabilità della quale si è fatta carico e dagli ultimi eventi che l'hanno coinvolta, si lascia cadere da un precipizio. Gatsu riesce ad afferrarla in tempo, e tra le lacrime la ragazza capisce che, nonostante tutto, quello che prova per lui è amore.
Nel silenzio del bosco i due ragazzi fanno l'amore, ma ad un tratto Gatsu si rivede come un bambino sottomesso da Caska. Rivive mentalmente il trauma della violenza, la morte di Gambino e le accuse che quest'ultimo gli faceva in sogno. Tra le lacrime, racconta a Caska della violenza subita da Donovan dopo essere stato venduto da Gambino, e di come poi ha ucciso quest'ultimo. "Io ho ucciso tante persone, perché solo la sua morte torna a perseguitarmi!?". Continuando a piangere, Gatsu chiede perdono a Gambino chiamandolo "padre" e poi chiede perdono anche a Caska. "Era la prima volta, per te ma ho rovinato tutto...". Caska lo abbraccia, facendogli sentire che adesso si sente ancora più vicina a lui. Fanno di nuovo l'amore, ma questa volta nessun' ombra del passato li turba.
Nel sonno che prende entrambi, Gatsu rivive il momento in cui si passa la pomata che Gambino gli aveva dato per curarsi la ferita sul naso.
La notte successiva Gatsu insieme a Caska, Judeau e Pipin, si infiltra, grazie all'aiuto di Charlotte, che è innamorata di Griphis, nei sotterranei del castello. Ormai sono evidenti a tutti i sentimenti che lo legano a Caska, anche se la ragazza pensa ancora a Griphis in modo particolare. Quando trova l'amico in stato semilarvale, Gatsu rimane sconvolto, ma non meno deciso a portarlo in salvo. Riusciti ad uscire dal castello dopo aver sconfitto i Barkilaka, lui ed i suoi amici si dirigono nella foresta dove li attende il resto della Squadra, salvandosi in extremis dall'inseguimento dei "Cani Neri" comandati da Wiald. Gatsu non può fare però a meno di affrontare questo nuovo e, apparentemente indistruttibile, avversario. Il primo pensiero del ragazzo va a Zoddo e alle parole che questi gli disse durante il loro scontro in merito a Griphis: "Quando quest' uomo perderà la sua ambizione tu morirai". Durante lo scontro, Gatsu si rende conto che sta affrontando nuovamente una creatura soprannaturale. La constatazione gli mette i brividi, ma ormai non può tirarsi in dietro. Gatsu esce vincitore dallo scontro, ma in fin di vita. Gli eventi che gli si parano davanti agli occhi gli fanno capire che ormai dell'amico di un tempo è rimasto poco più di un vegetale.
Gatsu si vede costretto ad affrontare il suo rapporto con Caska. Ormai innamorato della ragazza e richiamato dal calore dell'amicizia dei suoi compagni, vorrebbe ritornare nella Squadra dei Falchi. Caska però lo esorta ad abbandonare la sua strada, anche se questo significherebbe una nuova separazione. Gatsu è pervaso da sentimenti confusi; non ha il tempo di rifletterci sopra che si ritrova ad inseguire Griphis, che è scappato improvvisamente a cavallo. Recuperato l'amico, Gatsu si accorge che il Bejelit, lo strano ciondolo che Griphis porta al collo a forma d'uovo ma con volto umano, piange sangue. E non riesce a credere ai propri occhi quando una visione surreale gli si para davanti. Improvvisamente, il ragazzo si vede proiettato in un ambiente da incubo. In quel luogo Gatsu subisce lo shock più grande di tutta la sua vita. Griphis, la stessa persona per cui aveva rischiato la vita, lo ha sacrificato insieme alla Squadra dei Falchi per diventare una creatura immortale. Gatsu si ritrova immediatamente assediato da mostri tremendi, con un marchio sul collo, ed in preda alla totale disperazione. La sua disperazione aumenta fino a raggiungere la follia quando si rende conto che tutti i suoi compagni sono morti divorati dai mostri. Il dolore raggiunge l' apice quando Griphis violenta Caska davanti ai suoi occhi.
Gatsu cerca disperatamente di salvarla, a tal punto da recidersi il braccio rimasto incastrato nelle fauci di un mostro. Purtroppo anche questo atto estremo si rivela inutile, ed il ragazzo è costretto ad assistere impotente alla scena. Riesce a gridare tutto il suo odio e la sua disperazione a Griphis prima che un altro mostro gli cavi un occhio facendogli perdere i sensi. Salvato dal Cavaliere del Teschio, al suo risveglio Gatsu ha un'altra amara sorpresa: la sua adorata Caska è diventata pazza per lo shock e rifiuta qualsiasi contatto con lui.
Si rende conto inoltre che il marchio del "sacrificio" che ha sul collo attira di notte gli spiriti maligni, che reclamano le carni di chi lo possiede. Dopo un attimo di smarrimento, si rende conto che non solo lui, ma anche Caska è in pericolo e qui Gatsu riceve il colpo definitivo per il suo cuore già provato. Caska, assediata dagli spiriti, mette al mondo un mostriciattolo, "suo figlio". La ragazza era rimasta incinta dopo il loro rapporto, ma la violenza subita da Griphis, ormai creatura infernale, aveva trasformato il feto in uno spirito maligno. Gatsu non resiste a tutto questo e quando cercando un gesto d'affetto da Caska, si vede respinto per l'ennesima volta, prende la sua decisione.
Il giovane lascia Caska in un posto sicuro con Godor, Erika e Rickert, si arma di un braccio meccanico e dell'Ammazzadraghi e fa della vendetta l'unico scopo della sua vita.
Non troverà pace finchè non avrà ucciso Griphis e gli altri quattro della Mano di Dio.
Il Guerriero Nero non perde però la sua umanità, nonostante la rabbia, il terrore e il dolore che ormai gli attanagliano il cuore, grazie anche allo strampalato Pak, un elfo diventato suo compagno di viaggio.
Trascorsi due anni alla ricerca dell'odiato nemico, Gatsu avvertito dal "figlio" viene a sapere che Caska potrebbe trovarsi in pericolo. Ritornato da Godor apprende che la ragazza è effettivamente scomparsa. Gatsu, deciso a non perderla per la seconda volta, corre nel luogo dove pensa possa trovarsi;
forse il momento della vendetta non è poi così lontano..

N.B-Questa storia è tutt' ora in proseguimento.-


Inviato il: 25/10/2006 13:25
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Il manga
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E' grossa, enorme e fa un sacco di male ... che cos'è? Immagino cosa avete pensato, ve lo dico io, maliziosi amici: l'immensa spadona di Gatsu, il protagonista di Berserk. Se qualcuno di voi ignora l'inglese è ignoran... cioè potrebbe chiedersi cosa vuol dire Berserk; orbene Berserk significa Furioso, e se leggerete questo fumetto potrete convenire con me che a Gatsu questo termine calza a pennello! Cioè per darvi un'idea prendete il nostro amico Argeste, e cominciate, davanti a lui ad insultare con veemenza nell'ordine: City Hunter, il Sulki e Trunks; a questo punto s'incazza come Ken il guerriero, ma se volete completare l'azione insultategli anche Dire Straits... a quel punto avrete una misura attendibile di quanto è 'furioso' Gatsu (per inciso, lo stesso teorema si può applicare al Carlo sostituendo ai Dire Straits la Ferrari o a Ciccio sostituendo con la Roma).

Un'avvertenza comunque ve la do: se siete dei cuori teneri, odiate la violenza in ogni sua forma, il sangue e le frattaglie vi fanno schifo cambiate recensione, andate a leggervi, chessò, lo spazio dei dinosauri (REX).
In tutti gli altri casi continuate pure...

Passiamo alla descrizione (sommaria ed a grandi linee, per non distruggere tutti i colpi di scena) della storia.
Gatsu è un guerriero solitario, spunta dal nulla un giorno in una terra che ricorda molto la nostra vecchia Europa (anzi Inghilterra e Francia per essere precisi) durante il più buio Medio Evo.

La prima cosa che colpisce di lui penso sia l'enorme macchè dico enorme, la gigantesca ... no, non pensate male parlavo della spada! Una spada di dimensioni assurde, impossibile da maneggiare per un uomo normale, di uno spessore assurdamente grosso ... in una frase: Cattiveria e dolore allo stato puro!
Altre cose che di lui colpiscono: la mancanza del braccio destro e dell'occhio sinistro. Gatsu si presenta subito bene, in quanto nella prima scena lo troviamo nel pieno di ... cioè c'è lui ed una donzella che ... beh.. bisogna vedere, insomma mica posso fa tutto io ... che lui ... che lei ... beh, oddio stanno 'cavalcando' (tutto 'sto casino per dire che scopano... mah!), ma la 'donzella' non è ciò che sembra, ed in un momento un orrendo mostro fuoriuscito dagli incubi di Giger avvinghia Gatsu, il quale, tosto tosto, gli infila in bocca il braccio artificiale (che è una specie di piccolo cannone) e lo fa secco. Qualcuno di voi penserà che in questo Manga la violenza sia fine a sè stessa; vi devo deludere ... o almeno forse all'inizio è (anzi, sembra) così, ma in fin dei conti tutte le guerre medioevali sono state un covo di atrocità e violenza.

La struttura della storia è abbastanza atipica, infatti nei primi 5-6 volumetti troviamo un Gatsu crudele, alle prese con i mostri più disumani che si possano immaginare, le scene truculente sono disgustosamente reali. In tal frangente non posso fare a meno di notare che l'introduzione di un eroe 'menomato' (gli mancano un occhio ed un braccio) ma comunque forte ed abile, sia quantomeno vincente, nonostante egli superi i limiti di queste menomazioni con lo spirito di un guerriero.
Da metà del sesto volumetto in poi, inizia un flashback (ovvero un "salto indietro") del passato di Gatsu, dalla sua tristissima nascita (nacque dal cadavere di sua madre), alla sua travagliata (è riduttivo, credetemi) infanzia e formazione come mercenario nella squadra del padre Gambino ( sapete com'e', la natura non è prodiga con tutti ... altrimenti l'avrebbero chiamato Gambone!), fino all'incontro decisivo con la 'Squadra dei Falchi' capitanata dal carismatico e misterioso Grifis ... questo è un po' il personaggio chiave dell'intera vicenda, visto che appare come uno dei 'Cinque della Mano di Dio', una congrega di 'dei' che secondo il principio di casualità domina le vicende umane da un'altra dimensione (imperdibili le tavole che ricordano molto i quadri di Escher, quello delle prospettive impossibili, tanto per capirci). Per essere invocati bisogna far affidamento ai sentimenti dominati dal principio di casualità (disperazione, odio, ecc.) e possedere 'Bejelit' l'uovo del conquistatore; dopo ciò i Cinque arrivano e, in cambio dei loro favori, esigono il sacrificio di una cosa cara all'invocante (tutto ciò ricorda molto da vicino la scatolina magica di Hellraiser ed i suoi cenobiti), in tutti i casi, una persona. Altri personaggi chiave che Gatsu incontra sono: Caska, donna vicecomandante della 'Squadra dei Falchi' con la quale ha un rapporto di amore-odio (ma si sa, chi disprezza compra ... , Zoddo l'immortale (un tizio molto brutto e molto cattivo), ed altri.


Il punto di forza di questa serie risiede, a mio giudizio, oltre che nella estrema caratterizzazione dei vari personaggi, nella crudezza di una realtà (quella dei mercenari) difficile e violenta ove non si facevano distinzioni di sesso o di età. La scelta di impostare l'opera come un lungo flashback è accattivante, permette di scoprire a fondo il carattere di un personaggio e di chi gli ruota attorno.
Gatsu è una persona con un passato tremendo pieno di umiliazioni, traumi psicologici enormi, e un'esistenza sempre a stretto contatto con la morte; attraverso questo fumetto possiamo vedere un antieroe che nasce e cresce avvinto dalla paura per tutto, dalla diffidenza verso ogni cosa che può sembrare a prima vista innocente e pura, ma che in fondo cela solo orrore e dolore.

Dal lato tecnico, posso dire che la cura dei volumetti non è sempre eccelsa, in quanto molte tavole vengono tagliate nel bordo, ma questo noi poveri lettori lo sappiamo già; inoltre come avvenne per Alita (sigh) anche qui molte copertine sono solo delle vignette ricolorate. OK, lo so che in Giappone i volumetti sono meno numerosi e più grossi, quindi meno copertine, ma non sarebbe male colorarle un pò meglio oppure sceglierle con più attenzione!
Per quanto riguarda l'osannato Miura, il tratto si affina e particolarizza sempre di più, man mano che la vicenda prosegue; in particolare ho trovato molto ben curata la grafica di certe armature che, nonostante la mole non trovo per niente inverosimili (ne ho viste di veramente enormi al museo della torre di Londra). Per chi, inoltre, trovasse esagerata la spada di Gatsu voglio dire che, custodite a Palazzo Ducale a Venezia, ho visto spade la cui dimensione non era di molto inferiore a quella dello spadone del nostro eroe. Potrei intrattenervi anche con altre considerazioni tecniche su baricentro e tecniche per costruire spade grosse e non difficili da maneggiare, ma confido che tra di voi vi sia chi ne sa di più del sottoscritto (che quanto ad ignoranza potrei definire un monumento: chiediamolo ai due ingegneri!!!!!!).


A conclusione di questa lunghissima recensione, posso esprimere che Berserk è un fumetto dalle tinte drammatiche, in cui la violenza marcata non è fine a sé stessa, ma realtà integrata in un mondo difficile, nel quale si muovono personaggi da un passato oscuro e accomunati da un tragico ed ineluttabile destino. Se questo ancora non vi convincesse sappiate che Berserk ha rimpiazzato degnamente Alita nelle mie preferenze ... e scusate se è poco.
Insomma piena promozione per quest'opera, a mio avviso un cult, che vi consiglio senza riserve alcune.






Tratto da:http://www.satyrnet.it



Inviato il: 25/10/2006 13:40
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Kentaro miura-l' autore
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Kentaro Miura: nato a Chiba, Giappone, nel '66. A dieci anni disegna la sua prima serie, intitolata Miuranger e dalla durata di una quarantina di volumi circa. In seguito realizza Ken e no michi. Comincia a frequentare il liceo artistico nell'82, periodo durante il quale pubblica i suoi lavori su alcune fanzine giapponesi, e dopo aver ottenuto la laurea si iscrive al corso d?arte presso la Nihon-Daigaku. Riceve premiazioni sia per il fumetto FUTATABI, sia per la storia di Berserk (1988) che in Italia prenderà il nome di Berserk PROTOTYPE e che abbiamo già visto nel numero 34.

Dopo la lauera pubblica anche OHROH (il re lupo), OHROHDEN (la leggenda del re lupo) e JAPAN, pubblicate in Italia dalla Planet.

Il primo volume del Berserk che leggiamo noi è uscito in Giappone per la prima volta nel '90, ma ha raggiunto il meritato successo solo un anno dopo dalla pubblicazione, che tra le altre cose è curata dalla Hakusensha.

Inviato il: 25/10/2006 13:45
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Re: Berserk
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Sono arrivato al fatidico momento dell'Eclissi (Maximum Berserk 8). Miura dà sfogo a tutta la sua fantasia malata in questo numero, il più oscuro e violento che ho letto fin ora.
Il problema è che la creatività dell'autore si riversa nelle tavole come un torrente in piena, molto più del solito, ottenendo un effetto stordente sul malcapitato lettore che si trova a sfogliare pagine di creature deformi, orride mutilazioni ed evisceramenti al limite dello splatter.
Tutto contestualizzato, è chiaro, ma purtroppo non riesco a non trovare Miura estremamente ridondante, tanto da farmi pensare spesso: "si, ok, sei un grande disegnatore, ma la trama? Quando va avanti?".
Si sacrifica troppo la trama rispetto all'aspetto visuale che rimane eccezionale, non c'è che dire, però, dopo 10 pagine di scena di sesso o di sbudellamenti in combattimenti interminabili che poi si risolvono in due secondi, lo sbadiglio mi viene.
Non che io mi scandalizzi o mi impressioni (non sono il tipo), ma come ho già detto c'è troppa sproporzione tra racconto e immagine.
Forse mi manca ancora la parte migliore della storia, ma fin qui non è che mi abbia fato questa grande impressione. per ora trovo che abbia un intreccio discretamente coinvolgente ma a dirla tutta non così incredibilmente originale. La grande introspezione psicologica che dovrebbe essere il punto di forza mi sembra nè più nè meno quella di una qualsiasi opera di medio valore letterario.
Abbiamo il trucido con l'infanzia difficile, l'ambizioso disposto a sacrificare tutto pur di soddisfare i propri sogni, qui elevati a valore ideale, assoluto e quasi sacro.
Sinceramente, non ci vedo per ora questo popò di originalità.
Il personaggio migliore è sicuramente quello di Caska, delle volte un po' troppo intriso di patetismo, ma che comunque ha un certo spessore e presenta davvero delle dinamiche complesse.

Inviato il: 12/11/2006 13:08
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Re: Berserk
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Berserk è ormai un mito del genere "Manga". Non solo per il disegno estremamente particolareggiato di Miura ma anche per la violenza di molte scene (che in quanto tali, diciamolo, sono molto divertenti per un fumetto). Tuttavia, ciò che rende "Berserk" un fumetto eccellente secondo me è la perfetta caratterizzazione dei personaggi e la psicologia degli stessi, cosa rara in un fumetto (beh...diciamo che lo è per quelli italiani), fumetti che a mio avviso non hanno mai raggiunto la profondità di Gatsu & co. Basti pensare all'intreccio di rapporti che fioriscono all'interno della "squadra dei Falchi" o all'ambiguità di Griphis, personaggio chiave che, proprio come Gatsu, nasconde un passato di privazioni e desideri umanissimi nonchè incompiuti. Non è un caso che Berserk abbia ricevuto un oceano di complimenti entusiasti dal popolo dei "fumettari" almeno sino all'episodio dell'"eclissi" per poi scemare, tuttavia, in una certa ripetitività (e banalità) che ha attirato qualche critica da parte del suo pubblico più esigente. In parole povere...la serie ha perso colpi, i nuovi personaggi si sono avvicendati con frettolosità e senza un minimo di spessore e non sono pochi quelli che hanno rimarcato questa mediocre involuzione (personalmente, mi ci metto anch'io). A Miura l'arduo compito di risollevare l'opera o di chiuderla in fretta. Si rischia di rovinare un mito che fino a poco tempo fa sfiorava il lirismo letterario.

Inviato il: 12/11/2006 14:10
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Lo spirito del Forum riemerge dagli abissi del tempo.
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Re: Berserk
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Colleziono diversi manga ma non ho mai letto Berserk, anche se il suo protagonista mi ha sempre affascinato, cosi, a pelle...

Inviato il: 12/11/2006 15:05
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Re: Berserk
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Skarn ha scritto:
Colleziono diversi manga ma non ho mai letto Berserk, anche se il suo protagonista mi ha sempre affascinato, cosi, a pelle...


beh magari se ti capita dacci un' occhiata potrebbe interessarti...

Inviato il: 15/11/2006 0:44
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Re: Berserk
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In russia ho sentito parlare di Berserk, pero era un GDR.

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Re: Berserk
Sapiente
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quoto in pieno pampo! l' inizio era strepitoso (ne hanno trato anche un cartone animato: ed è grazie a quello che sono venuto a conoscenza di questo manga), poi è calato troppo: caska autistica non si può proprio guardare!!; la streghetta delle balle chi è?? che cosa vuole?? perchè esiste??; la guardia del corpo della ex inquisitrice non farebbe prima a dichiararsi?? sembra il dante della vita nuova!!!
ma soprattutto: quand' è che l' ammazzadraghi calerà su griphis?!?!?
va detto, però, che sono arrivato a leggere solo fino agli albi usciti in italia circa un anno e mezzo fa (quando cioè chi me li passava ha smesso di comprarli, praticamente), e non so assolutamente come si sia sviluppata la storia da allora...
a proposito, qualche anima pia che la scriva qui? ^__^

Inviato il: 29/3/2007 11:27
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Quo usque tandem abutere, Catilina, patientia nostra? Quamdiu etiam furor iste tuus nos eludet? Quem ad finem sese effrenata iactabit audacia?

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Re: Berserk
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Ho molto apprezzato i primi numeri, ma andando avanti ha iniziato a rompermi, troppi esseri magici, troppe robe strane, streghe, armature...non mi piace più.

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