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I 400 COLPI ---- di François Truffaut
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Il cinema è un’arte e tutti i film possiedono una propria dignità artistica, perfino quelli riusciti male. Però c’è un tipo di cinema che è più artistico di altri, nonostante eviti con sapienza di sconfinare in atteggiamenti ermetici e circostanze oniriche. A questo ambito filmico, pregno di significati e metafore, eppur così vicino alla realtà di ciascuno, appartiene I quattrocento colpi del maestro F. Truffaut.

In un’ora e mezza lo spettatore assiste alla forzata maturazione di Antoine Doinel (Jean-Pierre Léaud), un ragazzo di Parigi come tanti altri. C’è una forte componente autobiografica nelle vicissitudini di Antoine, vero e proprio alter-ego del regista, che in fase di sceneggiatura ha scavato a fondo nelle sue memorie giovanili. Antoine va a scuola, ma non si trova a suo agio tra libri e discipline ferree; l’indole ingenua e il desiderio di migliorare a tutti i costi lo rendono vittima prediletta dei compagni sleali e delle vessazioni di un maestro (Guy Decomble), sempre pronto ad elargire severi castighi. In casa le cose non vanno meglio: la madre (Claire Maurier) è una donna irritabile, insoddisfatta del matrimonio e pronta a scaricare le frustrazioni sul marito o sul figlio; il padre (Albert Remy) sembra un mattacchione, ma la sua dedizione alla famiglia è inferiore a quella al club del Rally. Nessuno vuole realmente bene ad Antoine, concepito dalla madre prima del matrimonio e principale causa di un’unione affrettata. L’unico conforto del ragazzo è l’amicizia con Renée (Patrick Auffay), il compagno di banco, i cui genitori sono ricchi ma eccentrici. La situazione degenera allorché i due pensano di rubare una macchina da scrivere dall’ufficio del padre di Antoine; non riescono a venderla, ma quando tentano di restituirla Antoine viene colto sul fatto. Ciò fa andare il padre su tutte le furie e questi decide di liberarsi definitivamente del figlio disobbediente, rinchiudendolo in un istituto di correzione. La rigida disciplina non piega la natura del ragazzo, che un bel giorno fugge e corre a perdifiato, fino a raggiungere il mare che egli non aveva mai potuto vedere.

Oltre a fotografare un periodo storico in cui la tutela dei minori non esisteva, I quattrocento colpi è una commovente e meditata riflessione sulla crescita, in particolare sul passaggio dall’infanzia, in cui si è dominati dagli altri, alla maturità, quando è necessario scegliere la propria strada e distaccarsi da chi soffoca i nostri impulsi vitali. Antoine non è un caso isolato, sebbene la sua vicenda sia tragica, ma racchiude in sé tutti i desideri di libertà ed emancipazione che animano i ragazzi, soprattutto nell’età adolescenziale; impulsi che oggi sono repressi dalle necessità di scolarizzazione di massa. In verità, le azioni di Antoine sono quasi sempre degne di biasimo, ma i castighi sono sovente sproporzionati alle colpe, soprattutto perché chi li infligge non ha certo la coscienza a posto. Altro gran tema del film è la contrapposizione tra mondo infantile, fatto di misfatti e conseguenti punizioni, e mondo adulto, dove tutto sembra un incidente solo perché non si può essere completamente onesti con se stessi e con gli altri.

Non pensate che ci sia tempo per sbadigliare, solo perché il film è in bianco e nero e i dialoghi sono in puro stile anni Cinquanta. La sceneggiatura di Truffaut non si perde nella contemplazione ed offre una gradevole successione di avvenimenti, miscela agrodolce di allegre birbonate e spiacevoli frangenti. La recitazione è condotta all’insegna del realismo, con l’eccezione della figura materna che pare quasi diabolica (oppure soffre di notevoli sbalzi di umore). Bravi tutti gli interpreti, soprattutto il giovane protagonista e G. Decomble nel ruolo di un insopportabile insegnante.

Jean Constantin compone musiche briose o patetiche, variando le tonalità e il ritmo in funzione della scena, ma quando serve c’è spazio anche per il silenzio, come nella celebre scena conclusiva. È difficile trovare un aspetto de I quattrocento colpi che non sia stato trattato nel miglior modo possibile e non c’è da stupirsi se ancora oggi il film è annoverato tra i capolavori del cinema. Nell’ambito strettamente personale, non è il tipo di storia che preferisco in assoluto, però ha saputo intrattenermi ed appassionarmi con naturalezza. Questa pellicola ha ancora molto da dire e non dimostra gli anni che ha; peccato che oggi i registi impegnati nel sociale si perdano in atmosfere metafisiche, quando l’atteggiamento migliore per studiare la realtà sia farlo con i piedi per terra. Al contrario, Truffaut riesce a conciliare un messaggio complesso con un momento di grande realismo cinematografico.

Voto di gradimento: 9
Voto critico: *****

Inviato il: 29/1/2007 10:54
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Re: I 400 COLPI ---- di François Truffaut
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Per me è 10.Non ho tempo purtroppo di argomentare,ma Truffaut è tra i miei registi preferiti(lo sapete no ? ;)).
Che dire?La musica la adoro,così come la regia,gli attori,la storia,l'ambientazione.....
La saga di Leaud poi prosegue,il capitolo successivo è un corto di una 20 minuti.Quì troviamo Doinel ventenne che lavora e vive per conto propri.
Si proseguirà poi con latri 3 film.
Per l'ennessima volta mi trovo costretto a ripetere una frase del grande Francois Truffaut.Non mi interessa "solo" il film,mi interessa la persona che la dirige,ed è meraviglioso scoprirla attraverso un film.Appena ho tempo scriverò qualcosa a riguardo sulla sua biografia(ho letto qualche librettio a riguardo)e sull'importanza per lui del grandissimo Andre Bazin.
Il più grande critico di cinema francese degli anni '50,infatti,svolse un ruolo paterno per Francois e lo tolse dai guai e dalla solitidune,salvando un anime e regalndoci uno dei migliori registi della storia del cinema.
La fine de film è da pura antologia,è sublime.

Inviato il: 29/1/2007 16:13
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Re: I 400 COLPI ---- di François Truffaut
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Per me questo film vale 9. Come lo hai descritto e interessante. Si può trovarlo in giro?

Inviato il: 8/2/2007 20:12
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Re: I 400 COLPI ---- di François Truffaut
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Io l'ho comprato in edicola. Era assieme all'Espresso; una buona ragione per comprare una rivista (di solito le fuggo come la peste).

Però non basarti solo sulla mia recensione per valutare un film. Magari se lo vedi non ti piace per nulla, anche se a mio giudizio è davvero un film eccellente e toccante.

UomodiAnaland mi ha sempre parlato benissimo di questo film (Truffaut è un suo idolo), per questo mi ha fatto l'osservazione sul voto. Peraltro, almeno lui dovrebbe sapere come do i voti e che se ho messo 9 e non 10 è perché il film mi è piaciuto moltissimo ma non è il genere che guarderei ogni sera. Il giudizio critico è già sufficiente a definire la qualità del film (***** le do raramente).

Forse è meglio che metta un thread sticky con il mio criterio di giudizio spiegato chiaramente, così anche i nuovi arrivati capiscono subito come do i voti.

Inviato il: 8/2/2007 22:00
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Di idee morali non ce ne son più, oggi; e quel ch’è peggio, pare che non ne siano mai esistite. Sono scomparse, inghiottite sin nei loro più piccoli significati... Da L'adolescente di F.Dostoevskij
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Re: I 400 COLPI ---- di François Truffaut
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Devil tieni presente che è un film in bianco e nero di fine anni '50.Potrebbe risultarti indigesto se non sei abituato a vedere vecchie pellicole(e quindi sei abituato ai film di oggi che hanno un ritmo molto più alto).
Vedi tu
Io ad esempio prima di qiesto film non amavo vedere film in originale sottotitolati(si,in inglese a volte si).
Sforzandomi di vederlo in francese sottotitolato(e io non capisco un acca di francese)visto che lo mandavano solo così su RaiSat Cinema World,mi si è aperto un mondo.
Quello di Truffaut e della Novelle Vague(una serie di registi francesi che rivoluzionarono l'arte di fare film)ma soprattutto ho imparato a vedere opere in lingua originale(sottotitolati in italiano ovviamente) e nei mesi successivi ne ho visti parecchi così.
Film scandinavi(l'indimenticabile "Fame")film giapponesi(i capolavori assoluti "3 samurai fuorilegge" "Seppuku") insomma un sacco di capolavori a 5 stelle che non avrei potuto vedere in italiano(non sono mai usciti in italia).
Tutta questa filippica per dirti che se ci si sforza a volte si trova un mondo nuovo.

Inviato il: 9/2/2007 2:40
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Re: I 400 COLPI ---- di François Truffaut
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Ne ho visti tanti dei film in bianco e nero. Di solito sono le commedie. Comunque provo di vederlo poi si vedra.

Inviato il: 9/2/2007 9:53
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