Ma questi manuali aggiuntivi, "Guida al perfetto Guerriero, Mago, Chierico (che non ho mai capito chi cacchio sia) etc" non dovrebbero spiegare meglio e semplificare l'uso delle varie Classi?
Da quel che ho capito invece creano ancora più casini con eccezioni alle regole base, è così?

Thanks...bye

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IN TEORIA queste espansioni dovrebbero garantire ai giocatori una maggiore flessibilità ed un maggior dinamismo ludico. Seguendo le indicazioni descritte, ad esempio, un player dovrebbe poter riuscire a creare un personaggio molto più particolareggiato e, in definitiva, più verosimile.

IN PRATICA, invece, sono un mucchio di regole facoltative che si aggiungono al già complesso sistema di gioco. Alcuni suggerimenti possono sicuramente apportare benefici, ma a mio avviso molto di ciò che è scritto è superfluo. Se si vuole generare davvero un Guerriero Mirmidone, o un Barbaro di Cimmeria, è meglio affidarsi a regolamenti più eclettici, soddisfacenti e meno stressanti di D&D (tipo GURPS, o lo Storytelling System).

Essendo mio malgrado impossibilitato causa problemi logistici ad offrire una cena a Federico e tyorl ( ) ho comprato oggi pomeriggio i tre manuali base di D&D, molto belli devo dire.

Ho cominciato a leggere il "Manuale del Giocatore", e vi dirò che...

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ora che hai comprato i manuali ( ) lo capirai da te... semplificando in maniera assurda, lo potrei definire un prete che cura e guarisce.

@metaldave: ora ce lo siamo davvero giocato!

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Noi abbiamo fatto tutto il possibile per lui...

Ed invece vi dico che sono molto approfonditi...un esempio?

Bene, nel GdR di Lupo Solitario ho davvero preso a testate il muro per capire cosa caz...ehm...cavolo fossero i modificatori di taglia o meglio non ho trovato una tabella che per ogni taglia assegnasse un punteggio (media 0, Piccola -1) ed è stato uno dei motivi che mi hanno demoralizzato nel continuare ad impararne le regole!

In D&D invece è tutto molto più approfondito, (e vorrei vedere sono 900 pagine fra i tre manuali base) e anche se alcune parti sono un pò complesse, tutto sommato ci sono le nozioni per comprendere il tutto.

Anche le classi mi sembrano meno tirate alla lunga rispetto a LS, dove veramente alcune sono un pò troppo annacquate da regole e regolette.

E' chiaro che ho letto solo una trentina di pagine del "Manuale del Giocatore", quindi sono ancora all'inizio, però mi sembra un buon inizio.

Il fatto del "powerplay" è vero, al ventesimo livello e passa i Personaggi possono affrontare solo esseri divini per essere anche solo sfiorati, però è vero che i punti esperienza li assegna il DM quindi ne può passare di tempo (e sessioni di gioco) prima che i Personaggi diventino onnipotenti.

Ciao

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Alla fine molto dipende da cosa vuole un giocatore. Ad alcuni servono vagonate di regole per soddisfare il loro bisogno di equilibrio, ad altri basta una manciata di indicazioni generali per creare interi mondi.

Ma certo ognuno prende quello che vuole delle regole, c'è scritto pure nell'introduzione di D&D...io l'ho preso più per curiosità che altro ma molto probabilmente mi sarà d'aiuto per capire meglio il GdR di Lupo Solitario nei suoi punti meno "chiari", in ogni caso, ripeto, i manuali valgono tutti i soldi che costano, veramente curati nella grafica e tutti a colori.

Ciao

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E' una questione di "educazione ludica". Nel senso che un buon Dungeon Master si vede anche dalle piccole cose, dal modo in cui porta avanti una campagna, dalla maniera in cui gestisce le situazioni complesse, e via discorrendo. Se il gruppo, DM compreso, ha un'idea di gioco molto più simile ad un videogame sparatutto che ad un gioco di ruolo vero e proprio, in brevissimo tempo (leggasi una dozzina di sessioni di gioco) si ritroverà a manovrare personaggi-carri armati in grado di spzzare via orde di dragon-zombie e semi-lich "con la sola imposizione delle mani, ooooeeehhohè" (Mago Oronzo docet).

Questo chiaramente vale per ogni sistema di gioco, da D&D a Vampiri, da Toon a Warhammer Fantasy Roleplay, da Ars Magica a GURPS.

Come direbbe il Vecchio Saggio della Montagna: "Non è regolamento che crea buon giocatore, è buon giocatore che crea vero spirito di gioco di ruolo".

Quoto alla grande!