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Re: Via la siae
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tyorl ha scritto:
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Xion_Aritel ha scritto:
Beh, è ovvio che se la discussione è per un combattimento... non so se conviene loro avvicinarmi quando sono armato...



il problema di chiamare i carabinieri, è il seguente: anche se non potrebbero, c' è la forte possibilità che ti sequestrino le spade!!! perchè anche su quello la legislazione è piuttosto confusa!! poi te le ridanno, certo, ma intanto hai passatò magari 3 ore in caserma...anche no, grazie!


Motivo di più per il quale combatto con il bastone

In ogni caso per eventuali problemi con carabinieri e simili dovrebbe risolvere tante grane un documento che si può richiedere in questura che certifica (assieme ai bolli dell'ufficio del registro) che l'associazione è registrata come tale e cone le finalità bla bla bla che consentono la detenzione e l'uso a scopo d'esibizione di tali armi.
Non sono mai stato dietro all'aspetto burocratico/organizzativo, ma ricordo che avevamo un documento simile e che non ci facevano molte storie.

Inviato il: 30/4/2007 20:48
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Re: Via la siae
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esiste sempre il contatto a mani nude....

Inviato il: 1/5/2007 1:55
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Re: Via la siae
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Ok
Mi sembra che la discussione sia divagata parecchio.
Il nocciolo della questione era:
"E' giusto che l'onorata società (la siae, non la yakuza) guadagni sulle spalle delle immondizie varie che spopolano le classifiche e che un vero professionista (sto parlando di persone che si sono fatte il culo per 10 anni in conservatorio) che scrive musica si ritrova come un reietto senza valore? Non sarebbe meglio liberarsi di questa sanguisuga attaccata solo al business, la quale ignora anche la vera arte (mandando avanti la pseudo-arte, ovvero, la non-arte)?"

Inviato il: 2/5/2007 1:31
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Re: Via la siae
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FranzLiszt ha scritto:
Ok
Mi sembra che la discussione sia divagata parecchio.
Il nocciolo della questione era:
"E' giusto che l'onorata società (la siae, non la yakuza) guadagni sulle spalle delle immondizie varie che spopolano le classifiche e che un vero professionista (sto parlando di persone che si sono fatte il culo per 10 anni in conservatorio) che scrive musica si ritrova come un reietto senza valore? Non sarebbe meglio liberarsi di questa sanguisuga attaccata solo al business, la quale ignora anche la vera arte (mandando avanti la pseudo-arte, ovvero, la non-arte)?"


Mi sembra anche che le idee di base siano abbastanza diverse, da persona a persona.
Per me, ad esempio, la Siae è molto simile alla Yakuza, con comportamenti simil-mafiosi.
E se guadagna alle spalle delle immondizie varie poco mi importa, dato che delle immondizie me ne cale zero e lo stesso dei loro introiti.
Il vero professionista non è necessariamente quello che si è fatto il culo dieci anni in conservatorio, te lo dice un che in conservatorio c'è stato 7 anni (per il diploma di flauto traverso) e che c'è nuovamente dentro per Didattica Musicale.
Professionista è chiunque possa fare seriamente il proprio lavoro.
E se il suo lavoro è intrattenere più persone possibile, beh, niente da dire, ci riesce meglio Vasco di tanti altri artisti "più elevati".

Questo per dire che possiamo, secondo me, smettere di parlare di "immondizia", anzi, a parer mio dovremmo farlo prima possibile, nel rispetto dei gusti e del lavoro di tutti.

Tolta, dunque, la considerazione sull'aspetto qualitativo (che in ambito di sfruttamento, comunque, non mi sembra che c'entri niente), la domanda può essere formulata così: "E' giusto che esista un ente preposto alla tutela dei diritti d'autore che, però, abusa del potere concessogli sfruttando il lavoro altrui (di qualità o no), venendo spesso meno al proprio compito e sfavorendo, in generale, il mondo che dovrebbe favorire?"
Per me è questa la domanda corretta.
La risposta credo possa darla chiunque.

Inviato il: 3/5/2007 17:22
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Re: Via la siae
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Maestro, se la domanda ti sembra impostata male, allora apri un'altra discussione.

Inviato il: 6/5/2007 17:28
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Re: Via la siae
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FranzLiszt ha scritto:
Maestro, se la domanda ti sembra impostata male, allora apri un'altra discussione.


Guarda, io cito il tuo primo post, quello che da origine (e quindi il senso) al topic:

Citazione:

FranzLiszt ha scritto:
LA SIAE E' LO SCORSOIO CHE STROZZA LA LIBERA ESPRESSIONE

Cosa ne pensate?
Proposte, suggerimenti, opinioni e sfoghi vari.


Non mi pare che sia qui espresso il pensiero al quale cerchi di portare con il tuo post di poco sopra.
La tua domanda mi sembra impostata male, e parecchio anche, come ho provveduto a spiegarti con le mie motivazioni.
Mi aspetto altrettanto da te, se hai interesse a continuare una discussione nella quale non mi sembra di aver mai cercato l'acredine, anche perchè
Citazione:

Per me è questa la domanda corretta.

mi sembra di non aver cercato di imporre verità assolute. Mi pare, invece, che questo tuo ultimo post frughi proprio nella direzione di un astio non richiesto. O, comunque, di una discreta maleducazione.
Per me.

Si parla di SIAE liberamente, esponendo ciascuno il proprio pensiero, dato che l'inizio stesso di questo thread lo consente (se ciò ti disgarba dattene la colpa).
Non siamo soliti cercare di castrare il dialogo invitando gli utenti a scrivere altrove, quindi, da utente e da moderatore, mi aspetto altrettanto da te.

Inviato il: 7/5/2007 9:57
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Re: Via la siae
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FranzLiszt ha scritto:
LA SIAE E' LO SCORSOIO CHE STROZZA LA LIBERA ESPRESSIONE

Cosa ne pensate?
Proposte, suggerimenti, opinioni e sfoghi vari.

"E' giusto che l'onorata società (la siae, non la yakuza) guadagni sulle spalle delle immondizie varie che spopolano le classifiche e che un vero professionista (sto parlando di persone che si sono fatte il culo per 10 anni in conservatorio) che scrive musica si ritrova come un reietto senza valore? Non sarebbe meglio liberarsi di questa sanguisuga attaccata solo al business, la quale ignora anche la vera arte (mandando avanti la pseudo-arte, ovvero, la non-arte)?"

Il mio era, per l'appunto, uno SFOGO, come dice la discussione iniziale che ho aperto.
Era il mio punto di vista.
Nudo e crudo.
Realista.
E mi faccio portavoce di parecchi miei (e anche tuoi, caro collega)colleghi, i quali per avere un contratto con una casa discografica od un editore sono vincolati dall'onorata società (la mia era ironia, tra la yakuza e la siae, sono d'accordo con te, ma tu non mi hai capito), la quale promette cospicui introiti grazie alle percentuali sulle vendite che il prodotto riuscirà a fare. E ciò non 'è un chiaro invito a produrre musica che vende??A produrre merce che resterà nelle classifiche per mesi, o anni, ma che paragonata a ciò che è il NOSTRO PASSATO è immondizia? A produrre musica di consumo che interessa solo a chi ignora e a chi non conosce quello che è stato prima di noi? A screditare ed a rendere completamente inutili gli anni trascorsi a spaccarsi la schiena (e il cervello) su una scrivania bianca e nera?
Ma tu,caro maestro, perchè studi didattica?
Forse perchè nelle tue capacità ci sono sincere e reali intenzioni a dedicare la tua vita ai tuoi futuri allievi?
O semplicemente perchè è l'unica alternativa che abbiamo noi poveri cristi?
Sappi che il 90% di noi svolge la professione d'insegnante per costrinzione, e non per scelta di vita!
Perchè ovviamente se vuoi fare il concertista, o il compositore, MUORI DI FAME.
E pretendi che io stia calmo?
Lo stato italiano distrugge il mio (e di tanti altri) futuro, perchè crede che la musica, la regina delle arti, è qualcosa da ascoltare mentre spulci il cane, o mentre fai la doccia, ed eleva ad opere d'arte ciò che vende di più.
La colpa di tutto ciò è della siae.
No, non è colpa della massa. Perchè la massa va educata, e lo stato non permette di fare questo. Altrimenti non riuscirebbe più a vendere quelle simpatiche suonerie, o a far alzafre gli indici di ascolto a programmi idioti come "amici".
Lo stato non vuole che tu pensi.
Che tu ragioni.
Se la siae non promettesse cospicui introti sulle percentuali di vendita, credo che il fenomeno di musica-spazzatura si ridurrebbe un pochino. Si cercherebbe di produrre musica di qualità, musica più ricercata, e magari dare a Cesare quel che è di Cesare; nel senso che musicisti faranno i musicisti, e i dilettanti faranno un altro mestiere.
Ti trovi?
Se io mi laureo( dopo 10 lunghi anni) in composizione, non mi sognerei mai di andare a fare il professionista in quello che non mi compete, ad esempio in campo legislativo. Questo lo lascio fare a colui che ha studiato per quella competenza, visto che il mio studio non prevede nozioni in questo campo.
Giusto?
Allora mi spieghi perchè accade l'esatto contrario?
Mi spieghi perchè un avvocato può fare il musicista e il musicista non può fare l'avvocato???
Questo per essere chiari!
Maleducazione??? Non so di che parli...
Il mio è uno sfogo.
E scusate se è poco...
E mi sembra inutile che tu ti soffermi sul modo di formulare domande, visto che tutto ciò è solo un mio pensiero e un opinione.
Contestami l'opinione, ma non il modo.
Questo non lo permetto ( e credo non lo permetteresti anche tu)

Inviato il: 7/5/2007 10:59
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Re: Via la siae
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Guarda, invece ti contestavo proprio il modo perchè era, a mio avviso, il contrario di quel che serve per intavolare una discussione seria. Frasi lapidarie e senza spiegazioni non aiutano, anzi, favoriscono il fraintendimento (vedi il mio non comprendere la tua ironia).
Con questo tuo ultimo post, invece, mi sembra che tu abbia invertito la rotta e mi fa piacere poter, adesso, discutere come si deve.

Sono d'accordo che il livello qualitativo della musica di oggi sia inferiore a quello del "nostro passato", così come lo definisci. Questo è palese, non credo ci sia da dibattere su quest'argomento.
E sono pienamente d'accordo sul fatto che la "massa" (che comunque mi piace poco come termine) vada educata, anche se a voler dare un'occhiata a più ampio raggio d'azione tutti noi necessiteremmo di un'educazione che coinvolga un po' più di aspetti fin troppo tralasciati (salute, ecologia, ecc...).
Però è innegabile che una società profondamente diversa da quella del passato (e se ti riferisci ai tempi della musica cosiddetta "classica" la differenza è davvero abissale) implichi anche un ruolo differente della musica, così come di varie altre forme d'arte.
Gli "artisti" di oggi scrivono per denaro, perchè la SIAE promette loro guadagni se il giro di vendite sarà alto.
Ma anche tanti compositori di un tempo producevano musica per soldi. Certo, vi infondevano un'arte che è pressochè persa nelle produzioni odierne, ma lo facevano comunque per la pagnotta. Lo facevano perchè il mondo e la società del tempo glielo consentivano.
Oggi è diverso.
Tutto ha una durata inferiore, ogni cosa stanca dopo poco e c'è bisogno di qualcosa di nuovo. Non succedeva un tempo, quando poter ascoltare della musica era un evento, non un'occasione quotidiana. Oggi posso ascoltare la stessa cosa decine di volte al giorno. E' naturale che me ne stanchi presto, così cercherò qualcos'altro da ascoltare.
E chi vive di questo mestiere che fa? Nient'altro che assecondare il mio desiderio, da buon mestierante. Perchè lavora per vivere, come tutti.
Se la SIAE non promettesse alti introiti sulle percentuali, secondo me non vedremmo la diminuzione della musica "non artistica" in favore di quella "artistica". Secondo me vedremmo un calo della produzione musicale, di qualsiasi genere si tratti. Perchè anche gli artisti lavorano per essere pagati in proporzione con quel che producono. E dato che producono soldi per altre persone/entità è naturale (e, secondo me, giusto) che pretendano la loro parte.

Perchè studio Didattica? Non solo per questioni lavorative, dato che ho già da anni un altro lavoro che mi mantiene e che potrei tranquillamente continuare a fare. Ma è vero che la stragrande maggioranza passa all'insegnamento come ultima risorsa, e non nego che il mestiere dell'insegnante sia molto più piacevole e comodo di quello del programmatore informatico.
Però quella dell'insegnamento è anche un'occasione, secondo me.
Ho la possibilità di aiutare chi ho di fronte a comprendere un modno che altrimenti li sfiorerà senza mai penetrarli come potrebbe. Ho l'occasione di insegnar loro come si può ascoltare un brano e sentirsene parte, ricavarne emozioni e spunti intellettivi/emotivi.
Non mi sembra un mestierucolo da poco, benchè siano pochi gli insegnanti che lo tengono a mente, secondo me.
Eppure proprio chi si lamenta della situazione attuale potrebbe fare di più (nel suo piccolo) per dare una spinta positiva alla musica, almeno di un domani.
E' vero che se oggi vuoi fare il concertista o il compositore rischi la fame. Ma è anche vero che puoi provare, da insegnante, a fornire ai concertisti e compositori di domani dei nuovi auditori (benchè pochi) che combattano la loro fame.
Mi pare qualcosa per il quale valga bene spendere le proprie ore lavorative, oltretutto per una paga non certo infame.
Conosco tanti musicisti che si lamentano della loro posizione d'insegnante perchè speravano di guadagnare di più come musicisti professionisti. Ma se il loro scopo era il denaro, allora, non sono poi diversi dai tanti altri che imperversano nella scena musicale odierna. Con la differenza che almeno questi ultimi centrano il bersaglio.

Non mi dichiaro disgustato dalla musica, oggi. Certo, di produzioni di basso livello ce ne sono tante, ma trattandosi comunque di lavoro di altre persone non mi piace definirlo spazzatura. Soprattutto quando quella "spazzatura" riesce a colpire gli "utenti" anche senza che questi abbiano un'educazione appropriata. Secondo me questo è un pregio, una forza che la nostra amata musica del passato ha ma in modo più blando. Proprio perchè di un passato fatto da persone, società e mondi diversi.
Oggi la musica non è da ascoltare solo quando fai la doccia o spulci il cane, ma ci viene consentito di farlo anche in quei momenti. E mi sembra naturale che a tale possibilità corrisponda anche una possibilità di un ascolto di un altro tipo.

Il discorso degli studi che non portano ad un lavoro è un po' particolare da affrontare, secondo me. Da sempre quello dell'artista non è un cammino semplice, e credo che, perlopiù, dipenda proprio dalla mancata educazione delle persone. La stessa che non fa riempire le gallerie d'arte o i teatri, la stessa che fa arricchire persone che scrivono musica di "basso livello" ma che si insinua facilmente nelle orecchie della gente. E questi ultimi non mi sembrano disonesti, dato che fanno il loro mestiere cercando di guadagnare dalla loro attività. Qualcuno ci riesce, qualcun'altro no.

Non vogliamo che queste persone abbiano più fama/onori/soldi di chi si fa il mazzo su uno strumento e dei fogli pentagrammati? Lavoriamo sugli ascoltatori, educandoli.
Per questo studio Didattica: per trovare il modo di far sì che chi oggi ascolta solo canzonette possa, un giorno, provare piacere anche nell'ascolto dell'Eroica di Beethoven.

Torno un attimo alla SIAE, per concludere: la SIAE promette soldoni a chi produce musica che venda bene (anche se poi di rado rispetta le promesse, o almeno non con tutti). C'è chi obbedisce a questa legge di mercato producendo musica di "basso livello", ma che vende. Se ci vogliamo elevare dobbiamo anche noi produrre musica di "alto livello" che venda. Pure i grandi compositori del passato hanno dovuto farlo, altrimenti non avrebbero mangiato e si sarebbero dovuti trovare un altro lavoro (forse gli insegnanti, chissà).
Il mondo è diverso e noi possiamo fare, secondo me, due cose: rifiutare di adattarci e continuare a gridare concetti giusti con una voce che nessuno mai ascolterà, oppure ricavarci un posticino in questo mondo e spingere nella direzione che riteniamo giusta, per cercare di cambiare davvero qualcosa.
Il mare è fatto di tante gocce, non ne basta una per fare una marea, ma se, una ad una, ce ne tiriamo fuori di certo il cambiamento non avverrà mai.

Capisco la tua rabbia e frustrazione, è brutto studiare tanti anni e trovarsi comunque "senza lavoro" in un mondo che bistratta ciò che amiamo perchè non lo comprende.
L'unica via d'uscita che io ci ho trovato che mi consenta di conservare la sanità mentale è cercare di insegnare al mondo a capirci.

Sarò un'inguaribile ottimista, ma che ci posso fare...

Inviato il: 7/5/2007 11:49
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