"Si.", ammise, con sincerità Yhrit, che allargo' il palmo della mano per consentire meglio alla creatura poter leccare meglio il sangue di Ihrean, che stava iniziando a seccarsi.
"Si...", ripetè la creatura, "lo sento. Hai ucciso. C'e' sempre un motivo per farlo, io ne ho sempre trovati molti."
Yhrit iniziò a diventare irrequieto.
"Qual'e' il tuo?", chiese la creatura, nel buio.
"Dovevo prendere l'occhio di Theoroth. E' molto importante farlo, in questo momento. Doveva essere fatto un sacrificio di uno dei Prescelti. Questo dicevano i nostri libri sacri."
Il terreno diventava sempre piu' soffice e Yhrit sentiva che il suo corpo iniziava ad affondare. Nello stesso momento, tuttavia, sentiva che poteva fidarsi di quella "cosa nel buio" e si trovò ad accarezzare il viscido tentacolo.
"L'Occhio di Theoroth. Perche' lo vuoi?"
"Tywhe sta iniziando. L'Occhio e' importante."
"Qui sei a Kythale. Perche' sei venuto sin qui?"
"Perche' Kythale da' accesso ad una delle stanze di Theoroth."
"Kythale e' immensa. Potresti vagare per eoni senza uscirne mai. Ed e' pericolosa, lo sai questo?"
"Si."
"E sei disposto a sfidare Kythale? Fino a che punto sei disposto ad arrivare per trovare l'Occhio? Morire? Impazzire? Uccidere?"

Considerato quanto detto, la mossa successiva (dopo una settimana di attesa e riflessioni varie) è:

Yhrit risponde alla creatura con sincerità. In questo momento, avere l'Occhio è di estrema importanza per lui e sarebbe disposto a qualunque cosa pur di riaverlo e proseguire la sua cerca a Khytale, se così Theoroth vuole, sebbene sia turbato per il rischio e il dolore che subirà e potrà causare. Ad ogni modo, si tratta di un'impresa disperata che deciderà le sorti del mondo, almeno secondo "i libri sacri".