Citazione:

Scriverò una review, ma prima vorrei rigiocare tutto Re Artù (e le review di Skyfall hanno la precedenza). Comunque non per questo mi esimo dal parlarne, anzi.

Il Castello di Tenebra è il libro con cui ho conosciuto Brennan, se tu hai giocato altri suoi libri potresti sorprenderti perché è abbastanza diverso, come stile e come "giocabilità". C'è un prologo lunghissimo, l'avventura in sé è abbastanza breve ma presenta tutti gli elementi tipici della serie: una bella ambientazione, molte trappole, passaggi segreti, situazioni assurde e tanti oggetti da trovare.

E' piuttosto facile; innanzitutto perché ti offre svariati bonus, tra cui appunto l'armatura che non ti rende proprio invincibile ma aiuta a volte in modo esagerato, poi perché appunto il Castello non è terribilmente complesso anche se Brennan continua a insistere che finire l'avventura è molto difficile

Attenzione però perché tre o quattro trappole davvero stronze ci sono, di quelle da restarci secco senza poter dire a. La traduzione (bellissima) ci mette del suo per pasticciare col livello di difficoltà: per esempio una scritta che in inglese era in codice in italiano è semplicemente scritta a specchio, facilitando le cose; dall'altra parte abbiamo un errore piuttosto pesante, un serpente velenoso che colpisce con 5 mentre in originale colpisce con 6 (e credimi, può fare la differenza). Poi c'è la mala traduzione delle regole per la Reazione Amichevole, che come viene descritta in italiano è uno scherzetto, mentre nell'originale è quasi impossibile (e nonostante questo Brennan insiste a chiederti "vuoi fare amicizia col mostro?" Adorabile)
Inoltre i combattimenti non sono sempre banali, anzi, come ho detto mi ero dimenticato dell'armatura e sono stato tritato per bene... i nemici hanno bisogno di punteggi bassissimi per colpire.
C'è qualche erroruccio d'impostazione qua e là: paragrafi a cui si può arrivare in condizioni radicalmente diverse, per esempio, oppure il dare per scontato che tu ti stia facendo la mappa e quindi evitare di dirti il paragrafo per tornare indietro (!), o ancora la grande confusione riguardante l'aglio (ne puoi trovare uno spicchio in un forziere, ma ce l'hai già nello zaino dall'inizio... e se trovi quello nel forziere avrai da sorprenderti quando poi dovrai usarlo, sembra che Herbie si sia scordato completamente dell'aglio del forziere e si ricordi solo di quello iniziale)... ma non c'è la confusione immensa che affligge Caccia al Drago, che manca completamente di editing e si vede.

In generale direi un libro ben equilibrato, divertente, decisamente corto rispetto ai seguenti (anche se c'è da leggere un bel po' tra prologo ed epilogo) ma anche molto più onesto, perché puoi finirlo senza barare! Mi piace ancora, dopo anni dalla prima partita.

Grande thread!!!

Allora, purtroppo devo ammettere che ho sempre avuto la tendenza a barare...se se morivo in combattimento applicavo l'opzione "continue?" come se fosse un normale video gioco e ricominciavo il combattimento...

Altrimenti metodo 3 tutta la vita!

Solitamente riparto dal paragrafo dove sono "morto". Questo perchè non mi va di ricominciare daccapo, soprattutto se sono a buon punto.
A volte seguo l'opzione numero 3, prendendo nota di paragrafi-chiave da cui ripartire in caso di necessità. Ad esempio, ne "Il Tempio di Fiamma", ultimo libro da me recensito, ho tenuto come punto-chiave il combattimento con il letale Sulsa Doom.
In alcuni casi, infine, salto di netto i famigerati "combattimenti impossibili" (come nel caso di Fire*Wolf) e proseguo come se li avessi vinti

Quando muoio in un LG mi rode talmente il c**o che lo ripongo e ci riprovo il giorno dopo o qualche ora dopo, per smaltire la rabbia e soprsatutto per cercare di dimenticarmi la strada percorsa. E' un metodo efficace, perché ti fa gustare appieno il librogame, però ha anche il suo lato negativo: può capitare di non riuscire mai a finire il LG stesso anche dopo molti tentativi (vedi il 27 di LS, sta ancora lì che ancora non l'ho finito....).
Poi dipende anche dalla serie, è ovvio: ad esempio un "Rocca del Male" forse potrei ritentarlo anche dopo qualche minuto.

Penso di essere uno dei pochi a ricominciare spesso dall'inizio, lasciando perdere per un po' il libro in caso di fallimento.
A volte, come nel caso di Realtà Virtuale, se la strada da seguire è praticamente unica, ricomincio da un paragrafo a cui ricordo di essere arrivato (andando più o meno a memoria, non me li segno quasi mai), perchè tanto, rifacendolo, farei le stesse scelte.
Anch'io comunque salto i combattimenti "impossibili" (mai senza averli provati qualche volta in tutti i modi possibili), credo di non aver MAI ucciso il Sultano Kimah in vita mia!

Io comincio sempre dal inizio e non dipende dal libro che sto legendo. Io leggo pure i libri che non mi piaciono. E se muoio li leggo da capo.

Ci credo. Devil non sara mai in pace finche non finisce il libro. Io invece ricomincio il libro solo se mi piace. Altri li leggo quando ho tempo.

giusta osservazione.
E il libro che avete trovato piu' snervante? tanto da tirarlo contro un muro?

Citazione:

Per ora solo due: "La Rocca del Male" quando non ero a conoscenza dell'errore di traduzione, e "La Foresta degli Elfi" di Realtà virtuale.

Non li ho mai scagliati fisicamente, mi è bastato girare un filmino nella mia testa dove compivo quell'atto di rabbia estrema.

Citazione:

Mmmm, per quanto mi riguarda dev'essere La Tomba degli Incubi in passato, Il Tempio di Fiamma in tempi più recenti... ma tieni conto che ho sempre snobbato Dimensione Avventura, quando mi ci metterò saranno urla e testate conto il muro.