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Le bianche foglie di Dodonax..pt 1
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Ciao boys, vi posto la prima parte di una cosuccia scritta ormai anni or sono...

bye bye Dodo


L'INCONTRO
Non lo dimenticherò mai quel giorno, e nemmeno tu caro lettore,potrai più dimenticarlo.

Che deliziosa serata di Maggio...mi ero già adagiato sul letto quando dalla finestra aperta sento provenire una musica d'ambrosia,dalle note zuccherine,che fan venir voglia d’ aprir la bocca per assaporarle...come mi gusto quella dolce musica,mi si scioglie in bocca e la inghiotto come prezioso nettare.
Ma ancor più forte della gola è l'anima e subito tendo il cuore per tentar di stanare la fonte di quella melodia vagabonda.
Mi alzo dal letto,lentamente,con sacro timore,per non farlo cigolarel.nemmeno mi metto le ciabatte,a piedi nudi inizio a scendere le scale,trattengo il respiro ,al buio,senza usar la vista ma solo l'udito, sotto i miei piedi scalzi sento le minuscole particelle di polvere che si afferrano alla mia carne,come volessero essere portate più vicine alla cristallina fonte, passo dopo passo diventano sempre di più ,un impalpabile sudario d'ombra,come zucchero a velo, è la mia nuova calzatura.
Le scale sono finite,mi fermo un attimo a respirare,in segreto,un respiro interno,per non frantumare quel silenzio appeso a un sospiro d' acrobata circense.
Esco.
Odo i grilli russare.

Una sottilissima venatura di cemento ,illuminata da un ramingo lampione,separa il mondo dell'uomo e della luce,dal regno incantato di Ecate:oltre la strada uno stretto fosserello ,ultimo baluardo della civiltà, e poi silenzio e oscurità: un grande campo incolto ,dove i boccioli chiusi,e quelli più malinconici ancora aperti, scappano dall'abbraccio di Morfeo.
Il campo,nel suo insieme,sembra un neonato,
umile brandello di cielo stellato,
allattato dai teneri barlumi del luminoso e rotondo Seno.
Quasi all'orizzonte,sul confine di quel prato,, un impavido pioppo, fedele guardia , immobil guerriero,coraggioso sfidante del tempo ,sempre potrà gridar: Io c’ero!!
E' proprio da lì che arriva la celestiale manna!!
Riesco a scorgere quel filo dorato che si divincola dalle alte fronde!
Chi mai sarà l'invisibile Teseo , dipanatore di quel gomitolo ?
Chi mai sarà quel musico rampante?

Non resisto più.
attraverso la strada,son sull'orlo del fosso.
Mi lancio in un semplice,piccolo salto,ed atterro sull'erba del campo,a piedi nudi.
Un piccolo salto ,eppure un salto enorme, un addio al mondo profano, un'iniziazione ai Misteri della Notte.
I miei piedi si nutrono di fresca rugiada notturna,e presto tutto il corpo si sente travolto dalla forza di quelle minuscole gocce magiche.
Ora i miei piedi sembrano alati,
gli occhi vedono ciò che prima la luce nascondeva:
Quante ninfe!quante piccole driadi dedite al loro lavoro!Con quale infinita leggiadria lascian cadere,come fossero briciole di pioggia, i semi di chissà quali splendidi fiori in minuscoli gusci di lumaca.!
Ed ecco una salamandra,che cammina vicino ai miei piedi!che misteriosi esseri le salamandre!
La prendo in mano,e non appena le sfioro il dorso come per magia sulla sua pelle appaiono delle rune infuocate che si incidono nella mia memoria tanto quanto il Fuoco le ha incise su di lei.le fisso un ultimo istante ,poi la poso a terra e se ne va, ancora luminosa, muta stella strisciante, per i suoi secreti sentieri.
Ormai ubriaco d'incanto arrivo ai piedi del grande pioppo,alzo lo sguardo e scorgo una figura,seduta sui primi rami,con le gambe penzoloni .ha in mano un'arpa che emana un’ aura lunare,un lontano eco siderale che mi permette di rapire i lineamenti di quella creatura.
Oh!impossibile ritrarre le sue fattezze con semplice inchiostro,impossibile fermare il suo sguardo in un dipinto!oh i suoi occhi!i suoi occhi!grandi! leggermente allungati!d'un unico colore!senza pupilla !un unico colore!un nero iridescente e guizzante , una cascata al galoppo in piena notte,
, come un gatto nero di cristallo che rincorre la sua preda. oh!quanto avrebbe pagato Efesto per avvolgerli nell'avido metallo!avrebbe sacrificato l'unico piede sano per donarli alla sua amata!

E il suo volto amici cari!un volto di lucido mercurio ,che zampilla lucide carezze ,ma con umiltà,l'umiltà dei grandi,senza accecare,di quella luce lontana e stellare che si riflette nelle serate invernali sui mari.
Un volto radioso d’alabastro

levigato dalle sabbie del tempo.

Lo fissai negli occhi per un lungo,interminabile istante,poi mi parlò:
Rimasi alquanto sbalordito dalle sue parole, poi dopo averci pensato qualche secondo gli porsi una domanda:< ma chi sei tu?>
E lui con un sorriso:< l'arpista della Notte ,bardo delle Stelle;il mio nome è Elàl -Erìm.,ovvero la mia amata,e la nostra antica patria su questa terra>

<È davvero stupenda la tua musica!perché ti sei fermato?starei qui tutta notte ad ascoltarti!>
Mi sono fermato perché sta iniziando a suonare qualcuno più bravo di me....senti?il vento inizia a soffiare...shhh..stai in silenzio e ascolta!chiudi gli occhi!


riesci a sentire questo soffio oceanico ? questo limpido sospiro blu?
Immergiti...tuffati ….lasciati sprofondare in questo mare....respiralo....

Allora chiusi gli occhi e subito sentii un leggero scroscio,
mi pareva di sentire le onde cavalline che s 'infrangevano sulla spiaggia,sentivo davvero quell'eterno moto perpetuo,quell'infinito spumeggiante.
E mi domandai:ma come è possibile?qui in campagna,nel mezzo della pianura,il mare??
E il mio dolce amico rispose,come se tutti i miei pensieri gli fossero noti:apri gli occhi, e capirai.
Io ubbidii e capii davvero tutto:le fresche foglie del pioppo,mosse dal vento,si erano trasformate in sonagli ballerini di un tamburello.
con quale entusiasmo fremevano al vento!
Si divincolavano tutte,ma con grande ordine e ritmo,ora si giravano da una parte,ora dall'altra.
E il loro movimento si trasformava così in un vellutato respiro marino.



Io ubbidii e volsi lo sguardo poco oltre il pioppo.
Una vasta distesa di erbetta assonnata seguiva i morbidi capricci del vento,che dispettoso faceva capriole e sensuali danze tra i suoi fili.
oh che tuffi spericolati nel selvaggio verde!
ora il vento scompariva e poi guizzava fuori all'improvviso dai quei riccioli smeraldini,come delfino alato.
Con quale ardore si intrufolava tra il caldo e soffice sonno campestre,svegliando all'improvviso le tenere foglie.ora che tutte erano deste ondeggiavano avanti e poi indietro,indietro e poi avanti,svegliate dal fresco vento, iniziavano a sussurrar sbadigli e seguir l'irrequieta brezza.

Poi tutto all'improvviso si calma..
tutto tace.
tutto si ferma.
Come in quel magico attimo in cui la tigre fissa negli occhi la preda:
si guardano negli occhi. Quieti . Sereni. Senza terrore.
poi saetta il lampo che trafigge.

Ed ecco su quel flebile mare appare un grande vascello.non di legno.non di ferro.
Ma di antico elettro. e le vele!non bianco tessuto.ma bianca madreperla.pannelli lunari,che attirano i raggi del piccolo sole..che dolci curve di nobile metallo!che magnifici riflessi !
Con quale nobile lentezza lo scafo si apre un varco tra l'erbetta che educatamente si lascia calpestare dal piede divino.

Uno strano personaggio appare là, in fondo sulla prua, sembra quasi in amichevole conversazione con gli astri.

Il mio amico sussurra :vedi chi c'è al timone? Riesci a scorgere quel profilo?egli è stato un Grande Pontefice .ora va esplorando i piani invisibili, le geometrie esistenziali,il suo vascello naviga alla ricerca di numeri mai visti , di geometrie inaudite, di mistiche armonie. Sciocco mondo…un'invenzione umana….Come può l'uomo,essere finito,inventare qualcosa d'infinito? e ora vaga ... anima inquieta ... ...a calcolare e misurare,in tutto l'universo .


Che cosa ti ha spinto a veleggiare tra le nuvole e gli astri?quali segreti si celano nel tuo intento?quali misteri hai afferrato dal tuo meditar in movimento ?capitano senza ciurma e senza approdo, sei riuscito a sbirciare i disegni dell’Inarrestabile??
oh!solitario capitano! Quanti soli han fatto capolino sul tuo peregrinare?Scrutatore dell'ignoto!con il tuo vascello di madreperla cosa ci fai qui?
Per le verdi pianure?che ci fai tu su questa terra,
Tu!
Navigatore che oltre le colonne d 'Ercole ti sei spinto,oltre i mari e gli oceani,più in alto dei gabbiani sei volato,più in alto dei sogni umani ti sei librato,
tu!
insaziabile pescatore di !
Tu
che getti le reti della Sete nell'eterno mar.
Mostrami le conchiglie di luce rapite dagli abissi !mostrami le perle archetipe del sibillin profondo!
Dove sono i pesci che hanno abboccato al tuo punto interrogativo?
Pellegrin della Lattea Via ove ti ha condotto il tuo veleggiar?


Amato amico mio, Tenero Frammento, sapessi quanto è triste il mio pescare,

Tutto questo mi chiedevo e le mie domande scivolavano nell'aria,
come piume tessute nei ricordi,lente,leggere,invisibili,
e quasi sospingevano quel vascello celeste,
come sempre le domande del suo capitano hanno sospinto la sua eterna ricerca.
E mentre si libravano nell'etere notturno ,se ne andavano svolazzando,
come falene spettrali, sempre più lontano, sino a scomparire,insieme a quel miraggio dissetante .

Inviato il: 10/5/2007 19:51
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Re: Le bianche foglie di Dodonax..pt 1
Supremo Maestro
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8/4/2005 19:08
Da Roma
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Ora non ho la forza di leggerlo tutto, ma lo farò presto. Promesso. ^^

Inviato il: 14/5/2007 22:36
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Possano la dea Ishir e il dio Kai guidarmi in questo nuovo mondo....
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Re: Le bianche foglie di Dodonax..pt 1
Maestro Iniziato
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25/1/2007 15:51
Da Fonte Nuova
Messaggi: 1228
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HP : 0 / 737
MP : 409 / 37204
EXP : 48
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Adesso non posso leggerlo. Lo leggero a casa e ti lascio un comento.

Inviato il: 15/5/2007 9:57
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