Ho inserito la recensione del primo volume della serie, Una Spia a Isengard. Essendo abbastanza combattuto sul giudizio da dare alla fine al volume, ho dovuto riflettere parecchio prima di riuscire a stenderla, quindi gradirei molto sapere i vostri commenti e le vostre opinioni, tanto sulla recensione che più in generale sulla serie...

Ah, già che ci siamo: il 2 e il 4 penso proprio di recensirli nei prossimi giorni, ma il 3 non ce l'ho ancora, quindi se qualcuno ce l'ha e ha voglia di recensirlo, leggerò la sua recensione con piacere!

Possiedo un solo volume di Terra di Mezzo, ovvero "Le Miniere di Moria", ma quel poco che conosco, per Giove, m'è bastato. Concordo con te, anche il mio giudizio è estremamente combattuto: nonostante sia tratto da un classico del fantasy, infatti, il game non "acchiappa" quasi mai. Tener conto del tempo, poi, è una mezza palla, se mi passate il termine, nel senso che per me è di una noia imbarazzante. Avrebbero decisamente potuto far meglio, a mio avviso

ho letto le nuove recensioni.... e devo dire che sei stato estremamente generoso! io non avrei dato più di cinque. è vero che ho letto questa serie solo una volta, e più di 10 anni fa, ma il ricordo che ne ho è pessimo (un sei lo merita solo l' ultimo volume, secondo me...).
e questo, detto da un tolkieniano convinto, è tutto dire...

L'ultimo è nettamente il migliore, a detta di tutti quelli che ho sentito sull'argomento. Non ho però voluto essere troppo cattivo nel giudicare il primo, perché l'ho immaginato come un tentativo sperimentale, sia per il regolamento che per la struttura generale.
E gli autori degli altri volumi sembrano aver imparato qualcosina dal volume di Amthor: infatti, ad esempio, nei successive non ci sono più i doppi paragrafi, segno che la cosa non funzionava poi benissimo!

Complimenti per la recensione, Kingfede, purtroppo devo esprimere anch'io un parere negativo sulla serie, più per l'apetto regolistico, che per l'ambientazione, che giustamente avete fatto notare si tiene in piedi da se.
I libri li ho letti anch'io 10 anni fa, dunque i ricordi sono abb labili, tranne per il 4, che ho riletto due mesi fa...anche in questo vige il check come nel primo, e la storia procede senza grossi scossoni, salvandosi solo verso gli ultimi paragrafi.
Ultimo appunto: in questo libro il fattore tempo è stato calibrato in modo errato, ovvero qualsiasi strada si prende all'inizio si arriverà sempre tardi al villaggio Lossoth, ponendo fine all'avventura in modo prematuro. Fate come me, se volete finirlo:ignorate il fattore tempo.

Guarda, la serie ha sicuramente alti e bassi.
Il regolamento è un po' troppo complesso, non tanto in senso assoluto (varrebbe la pena studiarselo, se servisse al suo scopo, vedi Blood Sword) ma perchè le capacità che si possono dare non vengono sfuttate a dovere (come nel caso degli incantesimi); ma la cosa veramente frustrante è che i punti esperienza non servono a nulla, poichè ogni libro si interpreta un personaggio diverso... ma allora che la fanno a fare l'esperienza :D Direi che il sistema paga molto l'adattabilità a GIRSA, il primo gioco di ruolo del signore degli anelli, il che comporta ovviamente che motle cose siano superflue.

Passando ai singoli libri, posto che il livello di scrittura per me è da buono in su, anche qua ci sono notevoli differenze.
Il primo secondo me è un piccolo capolavoro, perchè ha il pregio innegabile di sfruttare in modo non lineare il librogame e consentire l'esplorazione. E' davvero bello e rende molto bene il feeling di ansietà dato dalla sensazione di non farcela in tempo (per me la cosa non ha rappresentato uno svantaggio, ma anzi per una volta mi ha dato la sensazione che davvero non ci fossero vincoli a quello che potevo fare in un LG); inoltre è tra i più lunghi e uno di quelli che sfrutta maggiormente le varie abilità del personaggio. Uno dei miei LG preferiti.

Il secondo è bruttino, troppo corto anche se consente di prendere strade diverse, sotto la sufficienza; il terzo non l'ho giocato; il quarto ha una storia e dei personaggi bellissimi, ma è un po' strano dal punto di vista del regolamento, con pochi scontr mal tarati (vogliamo parlare dei 5-6 lupi?), bug di regolamento (l'insensato conteggio dei giorni di viaggio che fa notare faceless) ed alla fine la sensazione che la libertà di modificare il corso della trama sia ben poca (ossia racconta una bella storia, ma spinge a seguire una trama delineata, cosa che per me in un LG non è positiva).

In ultima istanza, bello in senso assoluto il primo, bella trama il quarto, il resto da rivedere!

Il numero tre"le miniere di moria"è un labirinto(non molto complesso),appunto ambientato in miniere naniche.Ci sono tesori sparsi e mostricciattoli erranti.Per gran parte del tempo,si può ripercorrere le strade più volte,esplorando a fondo.Anche qui c'è il fattore tempo.Non è malaccio come LG,ma nemmeno un granchè.Non buone le regole,in particolare pietosi gli inca e le armi son mal calibrate:ad esempio è più utile un'asta di legno di una spada(mi pare),perchè da' più bonus.Nessun evento eclatante o particolare;l'unica nota è il fatto di poter applicare regole per giocare con un pg dell'omonimo gioco di ruolo(vabbè,sai che emozione )

Citazione:


Si, visto il Bg fornito dai racconti di Tolkien, ne potevano venire fuori dei veri capolavori(e da amante dei racconti del Sda & co, sono doppiamente dispiaciuto), purtroppo agli ottimi spunti non sono state affiancate delle regole valide. Peccato.

Riguardo ai personaggi: si possono portare i personaggi da un libro all'altro, non è vero che va tutto perduto. Lo stesso finale del volume 2 lo fa capire benissimo: che senso ha, altrimenti, regalare al personaggio una spada da +2 all'ultimo paragrafo?
Sul resto avete pienamente ragione.

Premetto che ho giocato solo il primo volume e che, per altro, si è trattato del mio primo LG, quindi, anche per un aquestione affettiva, potrei essere abbastanza di parte.

Personalmente credo che "una spia ad Isengard" non sia affatto da buttare. In particolar modo ho apprezzato la divisione tra paragrafi di movimento e paragrafi d'azione che consente una vera e propria esplorazione. Il regolamento è, in effetti, abbastanza macchinoso (credo sia colpa del tentativo di rendere l'avventura compatibile con GIRSA) ed i tiri di dadi abbastanza determinanti però ci sono anche aspetti positivi che, IMHO, bilanciano quelli negativi. In primo luogo lo stile di scrittura è certamente più elaborato che in altri LG e l'impiego di una mappa vera e propria consente un'esplorazione concreta dell'area di gioco. L'uso della variabile tempo è, in effetti, abbastanza stressante visto che obbliga il palyer a tener continuamente aggiornato il registro di gioco ma introduce un elemento di novità interessante (che purtroppo, a dire il vero, non è stato sfruttato appieno. Nel complesso credo che "una spia ad Isengard" sia un LG da 7 più che da 6 anche se concordo con chi osserva che la ricchissima ambientazione tolkieniana poteva essere sfruttata meglio.

Sol

PS

Per coloro che sono alla ricerca del terzo volume della serie ne ho visto uno all'asta su ebay a prezzi assurdi (mi pare che sia stato aggiudicato attorno agli 80 euro).