Borgoastro ha scritto:
Si avevo letto ieri (credo). Io comunque mi chiedo quale sia veramente il loro target per la prossima uscita. Non penso che possa avere successo fra i ragazzini, e lo dico con il cuore spezzato.

Borgoastro ha scritto:
Si avevo letto ieri (credo). Io comunque mi chiedo quale sia veramente il loro target per la prossima uscita. Non penso che possa avere successo fra i ragazzini, e lo dico con il cuore spezzato. E' chiaro che se avrò figli, li abituerò io al giusto andazzo...eheh. Comunque tornando al discorso io vi dico che aspetterò a farmi prendere dall'entusiasmo (sarò un compratore) però in generale non sono ancora convinto. Tra l'altro come avverrà stavolta la distribuzione?

Borgoastro ha scritto:
Ok ragazzi, provo a spiegarvi la mia visione.
Innanzi tutto non penso che i librogame non abbiano potenziale commerciale, tutt'altro. Però io punterei a un target compreso fra i 14 e i 30. Io avevo 8 anni quando ho iniziato a leggerli, ma il ragazzino che ero, e che erano i miei compagni, era diverso se confrontato con lo stile di vita del ragazzino di 8 anni di adesso. Dirò banalità quando affermerò che se un ragazzino di 8 o 10 anni dovesse spendere dei soldi, sceglierebbe un videogioco, o (spero di no) una ricarica per il cellulare o chissà cos'altro. Un'altra cosa poi è la pubblicità. Questa non basta più, e ormai gli investimenti più grandi si fanno nel trade, cioè nella distribuzione. Riuscire a far entrare un librogame in un punto vendita Feltrinelli per esempio. O forse è meglio scegliere un altro canale di vendita? E loro te lo prenderanno? E se finisce da Feltrinelli o in una libreria qualunque, sotto quale categoria metterlo? Sotto libri per bambini si potrebbe dire...ma la risposta non è così scontata. E fra categoria fantasy e libri per bambini c'è un abisso, e spesso c'è una cannibalizzazione di referenze. Alcune potrebbero andare quì e là ma non si può fare enrambi: l'industria paga la distribuzione per i posti più in bella vista...Insomma è tutto un bel casino. Per questo dico che il target è il punto su cui non si deve sbagliare altrimenti tutto il resto si va a far benedir in questo caso.