Xion_Aritel ha scritto:
Sì, ma se fosse possibile portare le temperature interne a limiti così bassi sarebbe possibile abbassare anche la temperatura esterna che fa da "conservazione", quindi gli organi trasportati (nell'esempio che ho fatto) dovrebbero mantenersi più a lungo, no?

Borgoastro ha scritto:
Eh non so, però cosa intendi con temperatura esterna, quella dell'ambiente esterno? perchè nel caso della rana il trucco sta nel mettere in circolazione questi fluidi che hanno una composizione tale per cui la congelazione può avvenire solo a temperature più rigide, come se per esempio a una certa temperatura il nostro corpo creasse una sostanza che mescolandosi al sangue ci permettesse di non congelarsi, sarebbe fantastico.

Papillon ha scritto:

Per quanto riguarda il discorso tra Xion_Aritel e Borgoastro, posso dire che sarebbe veramente meraviglioso se fosse possibile che l'organo stesso riesca a produrre queste sostanze ALL'INTERNO DELLE PROPRIE CELLULE per non farle congelare. Ma dato che un organo è impossibilitato a produrre spontaneamente le sostanze anti-congelanti, queste non credo che possano essere prodotte artificialmente ed inserite ALL'INTERNO DI OGNI SINGOLA CELLULA DELL'ORGANO STESSO per evitare che congelino.
E' questo il problema: un animale vivente come la Rana delle Selve (o anche altri Insetti noti per avere la stessa capacità) riesce a produrre, o trasportare, in ogni sua singola cellula tali sostanze, e non le fa congelare. Ciò avviene grazie anche ad adattamenti evolutisi in millenni: la Rana risponde, infatti, istantaneamente a stimoli sensitivi esterni come l'abbassamento di temperatura, la diminuzione della durata delle ore di luce, la comparsa della neve ecc...
Gli organi umani non si sono mai evoluti a resitere al freddo, perciò una tale operazione esercitata dall'esterno dai ricercatori, anche per questi motivi, mi sembra impossibile. Purtroppo.

CarlosIII ha scritto:
Non è del tutto impossibile.Sono un biotecnologo e posso assicurare che nel campo della terapia genica,specialmente additiva,siamo abbastanza avanti.
In questo caso si può ipotizzare di introdurre uno o più geni nel genoma cellulare umano,e "stimolarli a comando"quando vorremmo la produzione di glucosio per preservare l'organo congelato.

Il problema risiede in due fattori:1)i vettori,che servono ad introdurre nuove informazioni genetiche nel nucleo cellulare umano(specie quelli virali)devono ancora essere perfezionati,e talvolta danno risultati inattesi e imprevedibili.
2)In casi come questo non è sempre sufficiente introdurre uno o due geni,ma si dovrebbe introdurre un intero pattern metabolico che la cellula umana(di qualunque tessuto)non possiede in natura.L'introduzione di questa via metabolica potrebbe entrare in conflitto con quelle preesistenti generando effetti talvolta gravi o letali.