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Petropoli
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Come i cari FalcodellaRuna, Xion_Aritel, Federico, Tyorl ed Aloona forse ricorderanno, ho acquistato questo gioco a Lucca 2007. Per risparmiarmi un po' di lavoro, faccio come l'astuto lonewolf79 e metto assieme un paio di informazioni su questo gioco prese sul web, poi vi faccio avere un parere più completo da parte mia.

Petropoli (da www.toysblog.it)

Potremmo definire Petropoli come il Monopoli dell’industria del petrolio. Basta lamentarvi del prezzo della benzina: diventate protagonisti del mercato del petrolio, tra intrighi e colpi di scena à la Syriana.

In Petropoli, da Editrice Giochi, la corsa all’oro nero è ormai giunta alla fine. Ogni giocatore deve cercare di sfruttare nel modo migliore i continui cambiamenti nel prezzo del greggio, muovendo le proprie petroliere dai paesi produttori a quelli consumatori per soddisfare una richiesta superiore all’offerta. Bisogna saper accumulare barili di petrolio quando il prezzo scende e poi rivenderli quando il prezzo tornerà a salire, ma avendo sempre un occhio di riguardo alle notizie che arrivano dai mercati azionari.

Allega:



jpg  petropoli.jpg (19.22 KB)
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Inviato il: 29/12/2007 17:12
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Re: Petropoli
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Anzitutto parto col commentare il riassunto che vi ho riportato, che in fondo riporta quello che mi aspettavo io da questo gioco. Ebbene, non una sola informazione ivi riportata rispecchia le meccaniche di Petropoli.

Descrizione

I giocatori (3-6) vestono il ruolo di arbitri del mercato del petrolio, nel concitato momento in cui l'oro nero si sta progressivamente esaurendo. Qual è la strategia più conveniente? Sfruttare la penuria e gli alti prezzi del petrolio od investire nelle nuove fonti di energia? La risposta è presto detta ed è la numero 1, visto che le meccaniche di questo gioco non sono esattamente ben curate.

Ogni giocatore inizia con 1.000.000 $ e lancia due dadi per spostarsi sul tabellone. La prima cosa che deve fare è acquistare petroliere ed attraccarle nei paesi "esportatori", dove si posizionano i barili di petrolio prodotti. I paesi sono numerati dal 2 al 12, perché ad ogni turno va posizionato un nuovo barile in base al risultato ottenuto dai dadi. Statisticamente c'è maggior probabilità di ottenere un 7 (Arabia Saudita), perciò il costo di attracco delle petroliere è proporzionale.

A seconda della casella, si deve:

- variare il prezzo del petrolio con l'apposito dado (il prezzo è visibile grazie all'apposito segnalino)
- produrre da 2 a 5 barili supplementari (tirando i dadi per ogni barile)
- scegliere un paese dove caricare il petrolio (le petroliere attraccate caricano in ordine, un barile alla volta tra quelli disponibili)
- tirare i dadi da 2 a 5 volte per sapere quali paesi "importatori" richiedono petrolio e, se possibile, soddisfare le loro necessità

Per importare petrolio occorre avere petroliere attraccate anche nei paesi "importatori" (che hanno la stessa logica degli "esportatori" per costo d'attracco), ma qui tutti i giocatori che hanno la petroliera possono ingaggiare una feroce asta al ribasso per vendere i loro barili. I barili di plastica equivalgono a 1.000 barili veri, quindi il regolamento dice che se l'asta finisce a 70 $ al barile, si ottengono 70.000 $ per ogni barile venduto. E qui casca l'asino: e se l'asta si conclude a 69$? Ottengo 69.000 $ a barile. Già, ma il taglio più piccolo delle banconote è di 10.000 $... c'è qualcosa che non va.

Comunque questo problema si può risolvere molto semplicemente, senza cambiare le regole del gioco. Quello che invece non si riesce a risolvere è quello delle carte, che non hanno caselle in cui vengono pescate. Si pesca una carta solo se si ottiene un numero doppio con i dadi. Purtroppo questo è troppo raro e ne risulta che cali/aumenti della produzione, cali/aumenti del prezzo, piccoli imprevisti e, soprattutto, la possibilità di acquisire centrali eoliche, centrali solari e di finanziare la ricerca scientifica sono davvero esigue.

Le centrali e le carte Ricerca si acquistano con un'asta al rialzo, esattamente il contrario della vendita del petrolio. Le rendite sono basse rispetto alla spesa, ma se si possiedono più centrali uguali la rendita migliora e raddoppia per ogni carta Ricerca in proprio possesso. Ciò non costituisce una valida alternativa al petrolio, poiché si incassa solo passando dal Via!. Non esistono Imprevisti e Probabilità che possono alterare i giri, inoltre esiste una regola interessante ma che rende estremamente improbabile la strada delle fonti alternative: i turni di gioco non sono fissi, ma a giocare è sempre il giocatore che ha l'ultima pedina. Questo comporta che arrivare al Via! è particolarmente arduo, così come incassare soldi per le centrali. Se tiri un bel 12, stai pur tranquillo che non giocherai finché tutti gli altri giocatori non ti avranno passato! Quel che mi chiedo è: gli autori hanno davvero pensato che un giocatore possa risparmiare i soldi delle petroliere e non partecipare alla corsa ai barili, per affidarsi all'effimera opzione offerta dalle carte? Secondo me è impossibile, perché è una scelta passiva e rischiosa.

Il gioco finisce in tre casi:
- il petrolio raggiunge i 100 $ al barile (poco probabile)
- è stata pescata l'ultima carta del mazzo (impossibile, visto che si pescano pochissimo)
- non ci sono più barili nella riserva per far fronte alla produzione di petrolio richiesta in un turno (assai probabile)

In verità, i 70 barili finiscono molto prima del previsto, in quanto è molto facile produrre e può capitare di non riuscire a caricare per molto tempo (ci sono poche caselle carico sul tabellone). Ricordo un momento in cui c'erano ben 16 barili in Russia. Se i barili sono venduti tornano nella riserva, quindi per evitare una prematura fine del gioco occorre vendere in fretta. In più, ogni volta che un giocatore passa dal Via!, bisogna buttare via un barile dalla riserva per simboleggiare che le scorte si stanno esaurendo.

Io sono rimasto basito dalla rapidità con cui i barili sono prodotti e il gioco si avvia verso la fine, soprattutto se ci sono tanti giocatori. Altro elemento di sorpresa è l'assoluta incapacità di capire chi sta vincendo, a meno di effettuare periodici conteggi del denaro. Vince infatti chi ha più soldi alla fine del gioco.

Pregi

Rispetto al Monopoli, di cui ricorda il nome, è assai più rapido e ha più regole per evitare il ristagno del gioco.

E' graficamente ben realizzato e propone una meccanica di gioco molto interessante.

Trascina i giocatori in serrate aste al ribasso o al rialzo, per cui è molto importante valutare quando è bene fermarsi.

E' divertente (risate assicurate).

Difetti

Purtroppo alcune sviste importanti rovinano buona parte delle premesse:

- la pesca delle carte è troppo rara e così gli eventi che rendono il gioco vario ed interessante (notizie dai mercati e nuove fonti energetiche)
- è troppo facile produrre barili, per cui il gioco può giungere ad una fine prematura per esaurimento scorte (soprattutto in tanti giocatori)
- la dotazione banconote non include biglietti da 1.000 $ e 5.000 $ (mentre sono presenti gli inutili 200.000 $ e 500.000 $), che sono indispensabili per la gestione delle vendite dei barili secondo quanto specificato nel regolamento

Contenuto: una plancia di gioco, 120 petroliere di plastica di 6 diversi colori, 70 barili di plastica, due dadi classici, un dado speciale per il prezzo del greggio, un segnalino nero per il prezzo del greggio, dotazione banconote, un mazzo di carte speciali, regolamento

Inviato il: 29/12/2007 17:59
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Re: Petropoli
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Ummmmm, avevo letto commenti piuttosto negativi sul gioco e mi sembra di capire, dalla tua recensione, che forse non si sbagliavano così tanto.

Avevo letto che era lungo quanto Monopoli, e che le meccaniche non fossero poi così innovative (mi sembra di capire che siano alla "Coloni di Catan" per la produzione differenziata a secondo della zona di proprietà) e che la fortuna, tramite i dadi, fosse imperante.

Io penso che la componente fortuna debba essere piuttosto limitata in un gioco e se ci sono dadi sicuramente non lo è. Anche la questione del fatto che giochi sempre l'ultimo del gruppo significa che un giocatore può non giocare anche per diversi turni? Oppure si parte dall'ultimo per arrivare al primo? Non ho ben capito questo.

In conclusione, se i pregi di Petropoli sono così limitati (la grafica e la meccanica coloni-like, oltre alla componente dell'asta), allora nella mia personale opinione essi vengono ampiamente sopraffatti dai ben più gravi difetti (fortuna, turnazione dei giocatori, condizioni di terminazione del gioco, sviste di dotazione).

Inviato il: 29/12/2007 18:39
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Re: Petropoli
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Anche io ho letto commenti simili ai tuoi (Tana del Goblin?).

Non è lungo quanto Monopoli, a meno che non si giochi in due giocatori. In 5 dopo 90 minuti avremmo terminato la partita, ma abbiamo deciso di procedere fino all'esaurimento dei barili presenti sul tabellone.

Le meccaniche non sono innovative, questo è certo. L'unica mia conoscenza dei "Coloni di Catan" si rifà ad un tuo breve riassunto in sede Lucca Games 2007, quindi non posso ravvisare somiglianze.

Io non sono necessariamente contrario alla componente fortuna e non credo si possa realizzare un gioco in cui la fortuna non è presente solo escludendo i dadi o attrezzi simili. Non credo che Puerto Rico, gioco stupendo ed ingegnoso, sia privo della componente fortuna. Semplicemente la tua fortuna non è decretata da due cubi numerati, ma dalle scelte fatte dai giocatori prima di te. A volte ti trovi a non poter fare qualcosa non perché uno stupido dado ha detto NO, ma perché le attuali contingenze (dettate dalle azioni degli altri giocatori) ti impediscono di fare come vorresti. Forse per te è più facile da accettare, ma dal mio punto di vista è del tutto equivalente. Per non parlare della sfortuna, per cui vengono interpretate male proprio le regole che causano la sconfitta tua e la vittoria altrui (quella sera a Puerto Rico ho perso perché i Punti Avventura li facevano gli altri caricando porcheria a vagoni, mentre io non potevo vendere il mio prezioso caffé, nonostante tutto sono arrivato al terzo o secondo posto).

Tornando a Petropoli, la particolare turnazione non è sbagliata. Anzi, secondo me è una regola che funziona bene, perché ritarda il passaggio dal Via! e la rendita delle centrali. Il problema è la pesca delle carte, affidata ad un evento estremamente sporadico come il lancio di un doppio numero! Sarebbe stato molto meglio utilizzare caselle dedicate, eliminando un po' di quelle dedicate a vendita e produzione petrolio (che sono tantissime), perché secondo me le carte possono movimentare il gioco e rendere la partita molto interessante.

Il problema delle banconote che non collimano coi ricavi del petrolio, ahimé, è una seccatura. Nella prima partita arrotondavamo per eccesso se c'era un margine di 6.000 $ o più, per difetto se era di 5.000 $ o meno. Questo dava vita a calcoli pazzeschi e speculazioni al limite, sinceramente non molto divertenti.

In generale occorre poter pescare più spesso le carte. Invece di quella scemenza dei numeri doppi, io direi: "peschi una carta se lanci un 8 o più".

Per quanto riguarda le aste, l'unica soluzione è imporre che gli scatti al ribasso siano di 10 in 10, senza considerare le unità, e fare così anche se l'asta si conclude senza ribassi. Però questo cozza col fatto che il petrolio ha aumenti di 1,2,3 o al massimo 5 $ alla volta (cali di 1 o 2 max), inoltre le aste durerebbero poco e si venderebbe a prezzi più alti, anche perché in questo gioco non sei mai con l'acqua alla gola, come invece accadeva in Monopoli. Qui devi guadagnare tanto, perciò se il prezzo scende troppo tanto vale attendere la prossima vendita e sperare di avere meno concorrenza!

Anche se io giudico negativamente Petropoli, ai miei cugini è piaciuto. Prima di dare un giudizio definitivo, vorrei provare una partita con 3 giocatori, per vedere se dura veramente come il Monopoli.

Inviato il: 29/12/2007 19:29
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Re: Petropoli
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Gurgaz ha scritto:
Anche io ho letto commenti simili ai tuoi (Tana del Goblin?).

Sì, bravo.

Citazione:

Le meccaniche non sono innovative, questo è certo. L'unica mia conoscenza dei "Coloni di Catan" si rifà ad un tuo breve riassunto in sede Lucca Games 2007, quindi non posso ravvisare somiglianze.


Beh, è semplice il meccanismo: ci sono un certo numero di esagoni con un numero sopra di essi (da 2 a 12, ma alcuni si ripetono). Ogni esagono rappresenta una risorsa diversa, mi pare siano 4 tipi. Ad ogni turno c'è la produzione che avviene in base a un tiro di dado e la "piantagione" con quel dado produce una risorsa per la persona che ne detiene il possesso.


Citazione:

Io non sono necessariamente contrario alla componente fortuna e non credo si possa realizzare un gioco in cui la fortuna non è presente solo escludendo i dadi o attrezzi simili. Non credo che Puerto Rico, gioco stupendo ed ingegnoso, sia privo della componente fortuna. Semplicemente la tua fortuna non è decretata da due cubi numerati, ma dalle scelte fatte dai giocatori prima di te.


Scusa, ma non capisco. Che tipo di fortuna è il fatto che tu costringa gli altri a ponderare delle scelte rischiose o meno, a seconda del tipo di mossa effettuata? Questa si chiama strategia di attacco o difesa, non è fortuna.
Io credo (ma è un'opinione ben diffusa) che l'unica componente "fortunesca" di PR siano le tasselle delle piantagioni nella fase di Settler, e anche in tal caso è piuttosto ininfluente perché in base a quelle puoi prediligere un certo tipo di strategia commerciale da adottare (ben sapendo cosa prenderanno anche gli altri).

Citazione:

A volte ti trovi a non poter fare qualcosa perché le attuali contingenze (dettate dalle azioni degli altri giocatori) ti impediscono di fare come vorresti.


Se arrivi a tal punto non è per tua sfortuna, ma per una tua errata scelta strategica o valutazione, oppure percheé gli avversari ci hanno pensato meglio e/o prima di te.

Citazione:

(quella sera a Puerto Rico ho perso perché i Punti Avventura li facevano gli altri caricando porcheria a vagoni, mentre io non potevo vendere il mio prezioso caffé, nonostante tutto sono arrivato al terzo o secondo posto).


Beh, infatti quella partita, non essendo regolare, non andrebbe nemmeno conteggiata come una partita vera e propria. Diciamo che è stata una partita di test e basta.


Citazione:

Tornando a Petropoli, la particolare turnazione non è sbagliata. Anzi, secondo me è una regola che funziona bene, perché ritarda il passaggio dal Via! e la rendita delle centrali.


Quindi mi assicuri che in tanti, non diventa noioso attendere che tutti gli altri ti superino (quindi giocando in 5, immagino si possa arrivare ad attendere anche 8-9 turni) per poter rigiocare?

Citazione:

Il problema è la pesca delle carte, affidata ad un evento estremamente sporadico come il lancio di un doppio numero! Sarebbe stato molto meglio utilizzare caselle dedicate, eliminando un po' di quelle dedicate a vendita e produzione petrolio (che sono tantissime), perché secondo me le carte possono movimentare il gioco e rendere la partita molto interessante.


Direi di sì, la staticità nei giochi è poco rassicurante per la sua longevità.

Citazione:

Il problema delle banconote che non collimano coi ricavi del petrolio, ahimé, è una seccatura. Nella prima partita arrotondavamo per eccesso se c'era un margine di 6.000 $ o più, per difetto se era di 5.000 $ o meno. Questo dava vita a calcoli pazzeschi e speculazioni al limite, sinceramente non molto divertenti.


Ma certo che sono incredibili... ma che controlli e test fanno prima di pubblicare un gioco? Ma questa è una edizione diversa da "Petropolis" o semplicemente ne è la traduzione (guarda sempre nella tana)? Possibile che anche in quello ci fossero errori così pacchiani?

Poi neanche a dire che è una cosa marginale... le aste immagino siano una parte fondamentale del gioco, no? Mah....

Citazione:

In generale occorre poter pescare più spesso le carte. Invece di quella scemenza dei numeri doppi, io direi: "peschi una carta se lanci un 8 o più".


Perché non provi ad adottarla? Magari è la variante che migliora decisamente il gioco.


Citazione:

Anche se io giudico negativamente Petropoli, ai miei cugini è piaciuto. Prima di dare un giudizio definitivo, vorrei provare una partita con 3 giocatori, per vedere se dura veramente come il Monopoli.


Beh, probabilmente la grafica accattivante suscita spesso maggior interesse della meccanica in sè.

Inviato il: 30/12/2007 0:09
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Re: Petropoli
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FalcodellaRuna ha scritto:
Beh, è semplice il meccanismo: ci sono un certo numero di esagoni con un numero sopra di essi (da 2 a 12, ma alcuni si ripetono). Ogni esagono rappresenta una risorsa diversa, mi pare siano 4 tipi. Ad ogni turno c'è la produzione che avviene in base a un tiro di dado e la "piantagione" con quel dado produce una risorsa per la persona che ne detiene il possesso.


Diciamo che la regola per la produzione è simile a questa, anche se resa più varia dal fatto che ci sono caselle Produzione per cui si tirano i dadi più volte. Inoltre, non ci sono proprietari dei paesi "esportatori" e da ciascun paese possono attingere fino a 4 giocatori diversi, con diversa priorità.

Citazione:

FalcodellaRuna ha scritto:
Quindi mi assicuri che in tanti, non diventa noioso attendere che tutti gli altri ti superino (quindi giocando in 5, immagino si possa arrivare ad attendere anche 8-9 turni) per poter rigiocare?


No, non c'è questo problema. Anche se può essere capitato che un giocatore abbia atteso così tanto, non si risente molto di questo perché le fasi di produzione, carico e vendita interessano comunque tutti i giocatori, quindi non si sta con le mani in mano a guardare gli altri giocare, come invece avverrebbe a Monopoli se ci fosse la stessa regola.

Citazione:

FalcodellaRuna ha scritto:
Ma certo che sono incredibili... ma che controlli e test fanno prima di pubblicare un gioco? Ma questa è una edizione diversa da "Petropolis" o semplicemente ne è la traduzione (guarda sempre nella tana)? Possibile che anche in quello ci fossero errori così pacchiani?


Da quel che capisco, Petropolis era semplicemente un Monopoli con il petrolio, pubblicato addirittura negli anni Settanta. Invece Petropoli è un gioco nuovo, che del Monopoli ha poco o niente. Gli errori che ho notato dipendono dal fatto che il gioco è appunto nuovo nuovo, ma quello del taglio delle banconote mi sembra un errore "di concetto", di certo NON dovuto allo scarso playtesting o ad una pubblicazione affrettata (vedi il problema della pesca delle carte troppo rara). Sono d'accordo con te, mi sembra incredibile che si facciano errori marchiani pubblicando un gioco nuovo nel 2007. Del resto nemmeno Talisman 4th edition è un prodotto così immacolato; più scavi e più spuntano dubbi (dopo un po' diventa quasi divertente scovare le incongruenze del regoalmento).

Citazione:

FalcodellaRuna ha scritto:
Scusa, ma non capisco. Che tipo di fortuna è il fatto che tu costringa gli altri a ponderare delle scelte rischiose o meno, a seconda del tipo di mossa effettuata? Questa si chiama strategia di attacco o difesa, non è fortuna.
Io credo (ma è un'opinione ben diffusa) che l'unica componente "fortunesca" di PR siano le tasselle delle piantagioni nella fase di Settler, e anche in tal caso è piuttosto ininfluente perché in base a quelle puoi prediligere un certo tipo di strategia commerciale da adottare (ben sapendo cosa prenderanno anche gli altri).
(...)
Se arrivi a tal punto non è per tua sfortuna, ma per una tua errata scelta strategica o valutazione, oppure perché gli avversari ci hanno pensato meglio e/o prima di te.


Tu puoi obbligare gli altri a fare ALCUNE scelte. Certe implicazioni, causate dalle tue scelte nel gioco e che finiscono per influenzare gli altri giocatori, non sono sotto il tuo controllo. A volte si rovina la strategia di un avversario e lo si obbliga a rivedere tutto, ma non ci si rende conto di farlo. Peraltro, non mi vorrai far credere che tu riesci a tenere sotto controllo TUTTE le conseguenze di ogni tua azione, quando ci sono altri 5 giocatori? Il bello di Puerto Rico, secondo me, è che si può pensare una strategia, ma le sue vere conseguenze sono spesso inimmaginabili, perché sono il risultato dell'interazione tra più giocatori che mescolano in modo casuale le proprie idee sul gioco.

Se riesci a trovare un nome diverso da fortuna/sfortuna sarò felice di chiamare in tal modo certe contigenze. Però non mi puoi parlare di strategie/valutazioni errate. E' come nei librogame: "scegli di dare la Lancia Magica al Maresciallo Rygar, perché si possa difendere?" "SI: hai agito da vero Cavaliere Ramas, lasciando ad un amico la possibilità di difendersi dagli Helgast. Però morirai nella galleria Tarnalin" "NO: ti sei comportato da vero egoista e sei un vero disonore per i Ramas, se ancora ci fosse un Ordine Ramas. Però sopravviverai e troverai la Spada del Sole".

Questo esempio idiota per dire: se valuti le scelte senza sapere cosa ti aspetta nel futuro (ed è sempre così), puoi solo sperare che le cose vadano in un certo modo, oppure adottare tattiche più prudenti che non è detto che ti portino alla vittoria. Nei librogame è già tutto scritto, in una partita di Puerto Rico verrà scritto un po' alla volta. Questo ti lascia un margine per cambiare idea e tentare qualcosa di nuovo, ma nulla ti assicura la vittoria.

Ed è una fortuna che sia così, infatti io non amo i giochi prettamente strategici perché hanno la sgradevole implicazione: "chi conosce il gioco e le strategie migliori vince", il che sinceramente mi fa un po' ridere. Mai giocato ad Axis & Allies? Stupendo gioco di guerra, ma fatto di strategie rigidissime che la fortuna ai dadi non riesce ad intaccare. Un vero fastidio giocare contro un giocatore esperto, ti metterà sempre nel sacco; purtroppo per me è stato così. Del resto per i fanatici della strategia, non c'è gioco migliore degli scacchi, che mi hanno sempre affascinato, ma non ho mai trovato qualcuno con cui giocare seriamente.

Un gioco è bello quando dà l'impressione di poter variare ad ogni partita, di essere dipendente dalla fortuna ma non solo e di divertire anche quelli che perdono, che siano sfortunati o inesperti/imbranati. Puerto Rico diverte proprio perché non è scontato, perché permette di sviluppare una strategia (ma il fatto che si concretizzi è questione di coincidenze) e perché anche un giocatore imbranato si è divertito, proprio perché con le sue mosse fuori canone può aver disorientato le strategie di chi ha maggiore esperienza. Può darsi però che anche Puerto Rico abbia le sue mosse scontate, che garantiscono maggiori probabilità di vittoria. Mi auguro che non sia così, comunque non intacca la qualità del gioco.

Inviato il: 31/12/2007 18:37
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Re: Petropoli
Guest_
ciao ragazzi io sono nuovo del forum. volevo solo dire ke il petropoli è il gioco di società più bello che abbia mai visto, realizzato nel modo più orribile che possa esistere.
ma vi dirò... io mi sono divertito un casino con quel gioko, ma non per il gioco in se, ma per il fatto ke io e mio fratello l'abbiamo modificato un sacco e abbiamo "riscritto" una parte del regolamento... Ora nn sarà fantastico, ma almeno si può giokare...
pensate ke la prima volta che ci abbiamo giokato (in 3 giocatori) la partita non solo è finita subito, ma non ha vinto neanke nessuno XD (dato ke per ogni barile in deposito alla fine del gioko devi pagare una multa di 100.000$). KE GIOKO MALATO!!!!

Inviato il: 6/1/2008 13:20
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Re: Petropoli
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Ciao Jayhell, benvenuto.

E' vero, se non riesci a vendere per questioni di sfortuna o di scelta deliberata Petropoli può finire in quattro e quattr'otto. In fondo, è sufficiente NON acquistare petroliere o non attraccarle nei paesi importatori; in tal modo si accumulano un sacco di barili sul tabellone e nelle riserve dei giocatori, col risultato di portare il gioco ad una rapida conclusione.

Se ti va, puoi spiegarci che varianti avete previsto tu e tuo fratello, per rendere Petropoli giocabile?

Inviato il: 6/1/2008 16:26
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