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IL PETROLIERE (THERE WILL BE BLOOD) - - - di Paul Thomas Anderson
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Vediamo di buttare un po' di preview di film, così sia io che voi, forse, torneremo ad andare al cinema

IL PETROLIERE (THERE WILL BE BLOOD)
di Paul Thomas Anderson
con Daniel Day-Lewis, Paul Dano, Kevin J. O'Connor, Ciarán Hinds, Russell Harvard, David Willis, Mary Elizabeth Barrett, January Welsh, Hope Elizabeth Reeves, Rhonda Reeves, Paul F. Tompkins, Kevin Breznahan, John Kerry, Colleen Foy


Quando Daniel Plainview riceve un misterioso suggerimento su una piccola cittadina ad Ovest dove un oceano di petrolio sta emergendo dal terreno, si trasferisce con il figlio H.W. per tentare la sorte nella polverosa Little Boston. In questa città di periferia, dove la maggiore fonte di eccitazione proviene dal grande fervore religioso espresso dalla chiesa del carismatico predicatore Eli Sunday, Plainview e H.W. raggiungono il successo.
Ma anche se i giacimenti li rendono ricchi, nulla sarà più lo stesso: i conflitti aumentano e ogni valore umano (l’amore, la speranza, il senso di comunità, la fiducia, l’ambizione e anche il legame tra un padre e un figlio) vengono messi in pericolo dalla corruzione, dall’inganno e dal petrolio.
La sceneggiatura è ispirata al classico romanzo degli anni venti sulla scoperta dell’oro nero “Petrolio! ” di Upton Sinclair.

Allega:



jpg  sf_petroliere.jpg (78.29 KB)
20_47a2d3da6687a.jpg 300X428 px

Inviato il: 1/2/2008 9:10
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Re: IL PETROLIERE (THERE WILL BE BLOOD) - - - di Paul Thomas Anderson
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La sensazione predominante suscitata da Il Petroliere è che si tratti di un film dedicato alla critica e non al pubblico. È improbabile che uno spettatore comune possa esprimere favore verso l’opera del regista Paul Thomas Anderson, per quanto acculturato ed amante dell’arte cinematografica egli sia. Anche la performance di Daniel Day-Lewis, perfetta sotto ogni aspetto, pare studiata appositamente per l’Oscar.

La storia è ambientata nel West americano ed il protagonista è Daniel Plainview (Daniel Day-Lewis), un cercatore di petrolio divenuto milionario a suon di espedienti e buon viso a cattivo gioco. Nei primi anni del XX secolo, Plainview visita numerosi insediamenti agricoli, compra il terreno a poco prezzo ed avvia le trivellazioni. Egli si presenta come un buon padre di famiglia, accompagnato in tutte le attività dall’impeccabile figlio H.W. (Dillon Freasier), in realtà un trovatello, e la gente gli crede. All’improvviso gli capita l’occasione della vita: il giovane agricoltore Paul Sunday (Paul Dano) gli rivela che nel suo podere di Little Boston il petrolio affiora spontaneamente. Plainview e figlio si recano sul posto, dove contrattano con i locali per ottenere il terreno. Alla fattoria scoprono che Paul ha un fratello gemello, Eli (si pronuncia “Elai”), che cerca di strappare un prezzo migliore e di procacciare finanziamenti alla sua setta cristiana, la Chiesa della Terza Rivelazione. Eli ha una vocazione da profeta, ma non è diverso da Plainview: nella sua ricerca del profitto egli pratica ogni sorta di menzogne. Dopo aver costruito tre pozzi produttivi, il petroliere deve cercare un sistema per trasportare l’oro nero a basso costo. Un nuovo impulso viene dalla comparsa dello sconosciuto fratello Henry (Kevin J.O’Connor), assieme al quale pone le basi per costruire un oleodotto; d’altra parte, egli decide di allontanare il figlio H.W., perché è diventato un intralcio da quando un incidente lo ha privato dell’udito. Per ottenere l’obiettivo, cioè arrichirsi, è pronto a qualsiasi ipocrisia, perfino al battesimo presso la Chiesa di Eli.

Pur essendo impeccabile nel rappresentare graficamente il contesto storico, questa pellicola non ha intenti informativi od educativi. La trama è relegata in secondo piano rispetto ai personaggi ed alle loro laceranti contraddizioni. Il cast è sottoutilizzato, perché tutto lo spazio è per Plainview ed Eli, due facce diverse dello stesso carattere. Gli altri personaggi hanno funzioni secondarie, come il fratello Henry che serve solo a far parlare Daniel di sé, della sua invidia generalizzata e del suo odio per la felicità altrui. Eli è una figura ambigua ed inquietante, dalla personalità disturbata; ci si chiede se il gemello Paul esista davvero o se sia proprio Eli a portare Plainview a Little Boston, ma non metterei la mano sul fuoco. Il giovane P. Dano incarna un personaggio notevole, che resta impresso almeno quanto il cinico petroliere. D. Day-Lewis assume un ruolo bieco ed intenso come in Gangs of New York, ma stavolta non è uno sforzo isolato, bensì un lavoro straordinariamente valorizzato.

Non è facile guardare questo film, perché i ritmi sono molto lenti; d’altra parte in certi punti c’è un crescendo di tensione emotiva così violento da lasciare senza fiato, in attesa del disastro o del sangue che scorre. In origine il film si intitola There Will Be Blood, a conferma del fatto che è solo vagamente ispirato dal racconto Oil! di Upton Sinclair; non è la genesi di un magnate del petrolio ma un racconto cupo, velato di follia, cattivi presagi e sentimenti negativi. L’atmosfera surreale è sottolineata dalla stranissima colonna sonora di Jonny Greenwood dei Radiohead, che è qualcosa di mai sentito prima.

Sono dell’idea che siano troppi gli eccessi di stile in quest’opera per considerarla un capolavoro, visto che alla prima visione appare tutto meno che equilibrata. È impossibile che lasci indifferenti, perché la forza espressiva degli attori e la raffinata cinematografia di Robert Elswit sono qualcosa di memorabile. Però ci sono momenti in cui si vorrebbe qualcos’altro, un attimo di respiro, un insegnamento, un po’ di realtà in questo mondo di gente pervasa dall’egoismo più sfrenato. Il finale è il trionfo della follia e non può essere altrimenti, a conclusione di una storia così aspra e negativa, tuttavia non credo che possa piacere a molti. Per questo giudico Il Petroliere uno di quei giocattoli ad uso e consumo dei critici, dove le novità ed il talento abbondano sotto ogni aspetto, a scapito del divertimento di chi vorrebbe la semplicità e un ritmo più serrato. Un film di gran classe, un sussulto analogico nell'era del cinema digitale, ma che resta roba per iniziati.

Voto di gradimento: 6
Voto critico: ****

Inviato il: 18/2/2008 21:32
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