In questo sito il protagonista sei tu.
Registrati ne Il Mondo Dei Librogames  
Login
Nome utente:

Password:

Ricordami

Hai perso la password?

Registrati ora!
Ricerca
Menu principale
Statistiche Utenti
Membri:
Oggi: 0
Ieri: 0
Totale: 1330
Ultimi: Cucciola78

Utenti Online:
Guests : 0
Membri : 73
Totale: 73
Lista utenti Online [Popup]
Utenti più attivi
1
lonewolf79
3954
2
FalcoDellaRuna
3427
3
Gurgaz
2622
4
Xion_Aritel
1734
5
=Dr.Scherzo=
1452
6
MetalDave
1262
7
Devil_Arhangel
1228
8
Skarn
1174
9
UomodiAnaland
1090
10
Federico
1025
Nuovi utenti
Cucciola78 12/11/2021
Alexthelord 20/5/2021
il_regno_di_Ozz 27/4/2021
riki25 11/4/2021
RangerDelSommerund 5/4/2021
Mirsea 28/3/2021
Marco 27/1/2021
Rinaldo 8/12/2020
giuseppe95 24/11/2020
Spymode 23/11/2020

Naviga in questa discussione:   1 Utenti anonimi





E venne il giorno (2008)
Maestro
Iscritto il:
3/2/2007 15:24
Da Lombardia
Messaggi: 1452
Livello : 32
HP : 0 / 790
MP : 484 / 39738
EXP : 61
Offline
SINOSSI: Una misteriosa neurotossina colpisce senza preavviso il Nord-Est degli Stati Uniti, provocando agghiaccianti suicidi di massa e gettando nel panico la popolazione. Un insegnante, Elliot Moore (Marc Wahlberg), sua moglie Alma (Zooey Deschanel) e la piccola Jess (Ashlyn Sanchez) fuggono verso Ovest, cercando una spiegazione e sperando di sopravvivere.

Shyamalan è un regista che trovo complicato recensire. Il motivo? Penso sia un artista di non immediata (per non dire difficile) comprensione. Come tale, ritengo venga spesso frainteso, e ciò mi mette in difficoltà. Quando osservo le sue opere non ho mai la sensazione di poter esprimere un giudizio definitivo: mi serve sempre tempo per digerirne la visione, per lavorare sui concetti espressi, e per arrivare ad una conclusione per me accettabile. “The Happening” (titolo originale di “E venne il giorno”) non fa eccezione.

L’inizio mi è sembrato decisamente molto simile all’incipit di “The Cell”, paranoico romanzo d’argomento splatter/pseudo-escatologico firmato Stephen King. Vi sono addirittura dei momenti di fatto identici (il grido lontano nel bel mezzo del parco, l’abbaiare di un cane che preannuncia la catastrofe), e la cosa non può sfuggire a chi ha letto il libro.
La fotografia è pulita, e compie magistralmente il suo dovere, rivelando una pregevole cura anche verso il più piccolo particolare. Le inquadrature non sembrano mai fuori posto, e la storia viene narrata in modo scorrevole e senza grossi intoppi.
Alcuni dubbi potrebbero nascere se si esamina la pellicola dal punto di vista delle dinamiche, siano esse interpersonali o di semplice causa-effetto: ci si potrebbe domandare, ad esempio, perché la tossina sembra colpire alcune persone ed altre no, anche se queste si trovano solamente a pochi passi da chi effettivamente muore. Oppure ci si potrebbe chiedere come si possa anche solo provare a scappare da una cosa come il vento, in particolare se ci si trova a piedi ed in aperta campagna.
In certi punti del film è persino possibile gustare un tocco d’ironia sorniona e surreale, cosa che potrebbe sembrare fuori luogo o comunque poco coerente con la drammaticità della situazione in cui si trovano i personaggi.
In alcuni tratti il racconto si rivela un po’ lento, mentre in altri pare quasi tirato per i proverbiali capelli. La figura della signora Jones, per dirne una, è difficile da inquadrare, e pare sinceramente un personaggio un po’ “al limite”, a metà strada tra l’altera istitutrice di un orfanotrofio ottocentesco e Norman Bates di “Psyco”.
Il finale circolare mi è parso poco originale ed un pizzico ridondante: l’espediente di collegare la fine dei film col loro inizio, pur non sfigurando, è stato già ampiamente sfruttato.

Tutto però finisce per passare in secondo piano rispetto al tema affrontato da Shyamalan, che una volta ancora ci presenta una parabola sulla fede. L’intero film, infatti, si dimostra l’ennesima metafora religiosa, celata stavolta sotto una semplice “storiella ecologista” per renderla più fruibile al pubblico. In questa ottica va vista la crisi di coppia che attraversano Elliot ed Alma: lui ad un certo punto dice che lei non vuole figli perché “non si sente ancora pronta”, mentre alla fine del film lei è felice di scoprire d’essere incinta, come se le energie spirituali dei due, prima deboli e spezzate, fossero tornate gioiosamente in armonia con il cosmo. Il che va benissimo, eh? Però… Mh. Posso essere schietto? Ho il sospetto che il regista indiano, pur partendo con le migliori intenzioni, si stia fissando un po’ troppo con un certo tipo d’idea, di messaggio, di morale. Il proposito è lodevole, per carità, ed a lui vanno i miei complimenti; tuttavia, inizio a pensare che a volte raccontare storie differenti, e non costantemente legate al medesimo concetto, possa risultare meno ripetitivo e meno… insistente, diciamo.

Voto complessivo: 6,5 (ben diretto, ma ogni tanto variare l’idea di fondo non farebbe male)

Inviato il: 5/1/2009 0:38

Ultima modifica di =Dr.Scherzo= il 5/1/2009 10:46:52
_________________
Il Sonno Della Ragione Genera Mostri (Francisco Goya)
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: E venne il giorno (2008)
Supremo Maestro
Iscritto il:
8/4/2005 19:08
Da Roma
Messaggi: 3427
Livello : 45
HP : 0 / 1104
MP : 1142 / 61406
EXP : 17
Offline
L?ho visto al cinema a suo tempo e non l'ho commentato proprio per i motivi che citi tu riguardo le opere di Shyamalan. Ad ogni modo questo The Happening mi è piaciuto a metà. Una prima parte, quando il mistero rimane tale e di difficile soluzione, con anche alcune scene finemente girate, e una seconda parte che mi ha lasciato parecchi dubbi. A parte la storia d'amore con Whalberg assolutamente inadatto per un ruolo di questo tipo (non so se magari è dipeso dal doppiatore, ma di certo i suoi dialoghi facevano abbastanza pena), ho trovato tutto un po' poco credibile, dai personaggi (la vecchia Jones), alle situazioni strampalate (la tizia che chiama col cellulare la madre e lei che mette in vivavoce proprio quando la tizia si ammazza dall'altra parte. Perché il vivavoce? mah), alla risoluzione/non risoluzione.

Il finale invece mi è piaciuto abbastanza, perché risponde ad una domanda detta all'inizio da un personaggio:" Se non fosse un attacco terroristico, allora perché il fatto è circostanziato solo agli Stati Uniti occidentali?".
Il finale, secondo me, chiude il cerchio in modo abbastanza appagante.

Inviato il: 5/1/2009 11:15
_________________
Possano la dea Ishir e il dio Kai guidarmi in questo nuovo mondo....
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: E venne il giorno (2008)
Guest_
Soggetto originale, per me meglio della metà circa dei lavori cinematografici di Shamaylan.

Inviato il: 14/1/2009 22:58
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci






Puoi vedere le discussioni.
Non puoi inviare messaggi.
Non puoi rispondere.
Non puoi modificare.
Non puoi cancellare.
Non puoi aggiungere sondaggi.
Non puoi votare.
Non puoi allegare files.
Non puoi inviare messaggi senza approvazione.

[Ricerca avanzata]


Annunci
copyright (c) 2006-2007 IMDL All right reserved