La storia di Re Artù e dei Cavalieri della Tavola Rotonda è una delle leggende più famose della cultura europea: non per questo si può affermare che la maggior parte della gente sia al corrente dei fatti, nemmeno nella versione più celebre di Thomas Malory. È proprio dal suo fortunato romanzo, La Morte Darthur, che nel 1981 John Boorman e il co-sceneggiatore Rospo Pallenberg traggono questa fedele ed ispirata pellicola, che è anche il remake di un film del 1953.

Le gesta di Artù e dei suoi compagni offrono materiale non per uno, ma per decine di film. Fatico a capire perché i titoli siano così scarsi, soprattutto in questi ultimi anni. È stato necessario selezionare i momenti più celebri e significativi, così come riscrivere e riadattare alcuni passi per le esigenze del film. Bisogna dire, però, che Excalibur lascia decisamente soddisfatto il conoscitore del romanzo originale, se non altro per l’atmosfera totalmente epica, magica e sognante che regna per tutti i 129 minuti. La vicenda prende il via dal concepimento del leggendario sovrano, da parte del belluino Uther Pendragon (Gabriel Byrne). Grazie ad un sortilegio del mago Merlino (Nicol Williamson), Uther riesce a possedere la bella Igraine (Katerine Boorman), infrangendo una pace faticosamente conquistata. Pendragon è ucciso in un agguato, ma in un ultimo sforzo conficca in una roccia la Spada del Potere, Excalibur; solo il suo legittimo erede, Artù (Nigel Terry), sarà in grado di svellere il brando e riportare ordine nel paese. Costituita la Tavola Rotonda e la reggia di Camelot, Re Artù incontra un invincibile cavaliere, Lancillotto del Lago (Nicholas Clay), e solo ricorrendo ai poteri di Excalibur riesce a batterlo. Da allora il cavaliere diventa il suo migliore amico, finché non cade preda di un’irresistibile passione per la regina Ginevra (Cherie Lunghi). Quale migliore occasione per Morgana (Helen Mirren), sorellastra di Re Artù, per insinuare maldicenze e suscitare tradimenti. Dapprima istiga Ser Galvano (Liam Neeson) ad accusare Ginevra, quindi riesce ad ingannare Merlino e a carpirgli il segreto del “Canto della Creazione”. Grazie a questo nuovo potere induce Artù a concepire con lei un figlio, Mordred (Robert Addie), destinato a prendere il posto del sovrano, caduto preda di una strana malattia. I Cavalieri partono in cerca del Graal, il perduto calice che può restituire la salute al re, ma la gran parte perisce nel tentativo. Solo il più puro ed onesto di loro, Ser Perceval (Paul Geoffrey), scopre il segreto del Graal. Le armate di Mordred e Morgana stanno già marciando contro Camelot e Artù ha solo il tempo di ingaggiare il nemico in una battaglia campale.

Chi conosce almeno i punti salienti della vicenda può rilevare numerose alterazioni, volte a condensare una storia lunghissima in un film di media lunghezza. Ciononostante non si tratta di pasticci intollerabili, come quelli che oggi vanno per la maggiore, perché gli autori non si sono permessi di inventare eventi di sana pianta o di riscrivere malamente i ruoli: hanno selezionato lo strettamente indispensabile, magari ampliando la parte di certi personaggi per non introdurne troppi. Non si può mettere in discussione l’estremo rispetto che ha dominato queste scelte. Personalmente, ritengo che Excalibur definisca il canovaccio della leggenda di Re Artù per il grande schermo: questo film raggiunge la massima ricchezza possibile in 135’; impossibile tralasciare anche solo uno dei fatti narrati, al massimo si può variare la grafica od allungare il film.

Dal punto di vista strettamente tecnico, il film vanta un cast motivato e dialoghi assai accattivanti, almeno per chi ama la versione classica della storia di Re Artù e la sua epicità. Gli effetti speciali e la qualità del filmato sono ormai datati, le location non sempre azzeccate, ma questi difetti sono mitigati dalla bellezza della storia e, non ultima, da una straordinaria colonna sonora. Il compositore Trevor Jones sa riunire con sapienza illustri influenze classiche (Wagner) con brani medioevali; il risultato è ancora una volta all’insegna dell’epicità e del romanticismo.

Epico, maestoso ma soprattutto onirico: Excalibur indugia spesso su strani simbolismi e sentimenti forti, restando sospeso in un’atmosfera fiabesca e sognante. Il fascino del film sta proprio nella contrapposizione tra violenza e dolcezza, tra l’armatura gotica di Uther Pendragon e la pelle serica di Igraine. Adoro questa raffinata e persistente dicotomia, il passaggio da paesaggi indefiniti a momenti di cruda realtà. Pur restando fedele alla leggenda, Excalibur è un’interpretazione originale e stilisticamente impeccabile, che mi sento di consigliare ad ogni amante del fantasy e delle leggende senza tempo.

Voto di gradimento: 9
Voto critico: ****

Film memorabile.

Merlino è di gran lunga il personaggio che preferisco.

"Anàl nathrach, orth' bhais's bethad, do chel denmha" (in inglese "Breath of serpent, spell of death and life, your song of making").

dunque, questo film è dell' 81 e il regista è john boornan?
non l' ho visto, ma considerate le valutazioni molto positive lo vado a cercare!

John Boorman è un noto regista americano,ha diretto:


In my country 2003

Il sarto di Panama 2001

Oltre Rangoon 1995

Dalla parte del cuore 1990

Anni '40 1987

La foresta di smeraldo 1985

Excalibur 1981

L'esorcista II: l'eretico 1977

Zardoz 1973

Un tranquillo week-end di paura 1972

Leone l'ultimo 1969

Duello nel Pacifico 1968

Senza un attimo di tregua 1967


Oltre a Excalibur ho visto l'ottimo "Un tranquillo week-end di paura",gran bel film con Jon Voight,ma che non gradirei troppo rivedere(ricorda molto le storie di Garth Ennis)e lo spelndido e particolarissimo"Duello nel Pacifico" un film che ha come attori principali due miei miti personali,due attori senza dubbio tra i miei favoriti di sempre: Toshiro Mifune e Lee Marvin.

Citazione:



Oggi ho visto Zardoz, è spettacolare! Con Sean Connery
L'hai visto pure te Uomodianaland?
E' veramente eccezzionale, a me quei tipi di film di fantascienza fanno impazzire. Altro che le merdate insignificanti di adesso. Quì c'è come colonna sonora la 7th di Beethoven tematiche d'avanguardia regia ottima
Vi prego guardatelo

Citazione:
No non l'ho visto,ma mi hai incuriosito cercherò di dargli un occhio se capita.

Grande film ! Davvero bello ! E che colonna sonora con i Carmina Burana !