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1 Utenti anonimi
1997: FUGA DA NEW YORK --- di John Carpenter |
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Precettore Superiore
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15/9/2006 21:25 Da Povoletto (UD)
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John Carpenter può essere considerato un artista completo nel suo campo: sa dirigere, sa scrivere una sceneggiatura, sa comporre musica, sempre contraddistinguendosi per l’originalità dei pensieri e delle soluzioni. Fuga da New York è un episodio importante nella sua carriera, come lo è stato per quella di un altro grande personaggio di Hollywood: Kurt Russell.
Ciò che rende affascinanti i film apocalittici, atti a rappresentare un futuro negativo spesso esageratamente prossimo, è proprio il legame indissolubile con il periodo in cui sono usciti. Le paure dell’epoca diventano l’incubo dell’ipotetico avvenire, in cui hanno raggiunto dimensioni globali e spaventose. Evidentemente nei primi Anni Ottanta l’America registrò l’inesorabile aumento del crimine urbano, soprattutto quello organizzato, così nel 1980 ci si immaginava che dopo 17 anni gli sbandati fossero divenuti talmente numerosi da richiedere un nuovo tipo di segregazione. L’Isola di Manhattan, un tempo cuore pulsante della Grande Mela, è stata convertita in una zona di confino, dal quale non è permesso uscire. Non ci sono guardie all’interno dei grattacieli fatiscenti, dove regnano incontrastate le bande dei detenuti. Una tragica fatalità fa precipitare l’aereo del Presidente degli Stati Uniti (Donald Pleasance) proprio a Manhattan e il capo di stato viene catturato dalla gang del Duca (Isaac Hayes). Al direttore della sorveglianza Bob Hauk (Lee Van Cleef) resta solo una possibilità: ricorrere all’ex-eroe di guerra Plissken, detto “Iena” (Kurt Russell), personaggio controverso su cui pesano gravi capi d’accusa. Gli vengono concesse 24 ore, entro le quali deve infiltrarsi a New York, localizzare il Presidente e portarlo in salvo. Se non ce la fa o ritarda solo di pochi minuti, un paio di microbombe gli faranno esplodere le arterie. La missione è difficile, ma Iena riceverà l’inaspettato aiuto del tassista Cabbie (Ernest Borgnine), del pensatore Brain (Harry Dean Stanton) e della sua compagna Maggie (Adrienne Barbeau). Nonostante sia un film d’azione, Fuga da New York non si distingue certo per un ritmo serrato: a confronto con le produzioni attuali potrebbe sembrare quasi drammatico. Indubbiamente i tempi cinematografici erano diversi allora, ma non si può certo biasimare l’attenzione per la scrittura dei dialoghi e la cura con cui gli attori soppesano ogni singolo sguardo e battuta. Non c’è spazio per smancerie, emozioni e sospiri: c’è solo una continua sequenza di azioni, per cui si potrebbe perfino dire che c’è più azione in questa pellicola che in quelle contemporanee. Un eccellente Kurt Russell, vero duro che rinuncia a fare il gradasso con i deboli per sfidare i forti, è affiancato da un sorprendente Lee Van Cleef, meglio conosciuto come “Il Cattivo”. Attorno a questo prestigioso duo orbitano diversi attori capaci, compreso un altro noto personaggio dei western: Ernest Borgnine. Carpenter inserisce sempre messaggi forti e polemici nei suoi film: questo non fa eccezione, mostrando il Presidente degli Stati Uniti come un opportunista bieco e corrotto. Notevole la sua metamorfosi dalla condizione di prigioniero del Duca alla libertà, faticosamente conquistatagli da Plissken. Dapprima il grande leader è un poveraccio alla mercé dei repressi e degli sbandati, poi si svela per quello che è, finendo coll’apparire un vero verme davanti ad un criminale nobile e fiero come Plissken. La domanda che si pone è: chi sono i veri criminali? A parte questi interrogativi, cui ciascuno può dare la risposta che crede, abbiamo di fronte un film datato ma inossidabile grazie alla storia originale, a scene ben calibrate e ad un cast di prim’ordine. Le musiche, composte da Alan Howarth e dallo stesso Carpenter, riflettono il gusto di quegli anni e sono perfettamente amalgamate con le immagini. Purtroppo il budget non elevato e la tecnologia dell’epoca non offrono grande spettacolo di luci e colori, tuttavia sono ben altri i contenuti che rendono le scene vive ed interessanti. Un cult per gli appassionati di John Carpenter, di Kurt Russell, del cinema Anni Ottanta e dei film di fantascienza distopica. L’estrema ricchezza di tematiche non banali lo rende indicato per spettatori di ogni genere. Voto di gradimento: 7 Voto critico: ****
Inviato il: 22/5/2007 22:53
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Re: 1997: FUGA DA NEW YORK --- di John Carpenter |
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Maestro
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3/2/2007 15:24 Da Lombardia
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Now this is a good film.
Datato, ma brillante. Il tema musicale di 'Fuga da new York', poi, è un cult. Se non l'avete ancora visto, ve lo consiglio, gente Allega: Fuga_da_NewYork.jpg (213.66 KB)
Inviato il: 23/5/2007 10:12
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Il Sonno Della Ragione Genera Mostri (Francisco Goya) |
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Re: 1997: FUGA DA NEW YORK --- di John Carpenter |
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Maestro Iniziato
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30/10/2006 14:25 Messaggi:
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Bellissima atmosfera, superbo tema musicale..."Iena" è l'anti-eroe per eccellenza!!!!
Nel sequel c'è la scena del basket che fa venire davvero l'angoscia...
Inviato il: 23/5/2007 10:30
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Brother Wolf, Sister Moon... |
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Re: 1997: FUGA DA NEW YORK --- di John Carpenter |
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Tutore
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15/9/2006 11:10 Messaggi:
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Se siete amanti della monnezza pura non perdetevi il sequel. :)
Non credevo ai miei occhi quando sono andato al cinema a vederlo. Se e' vero che la nostra generazione e' quella dei miti che crollano direi che "Fuga da Los Angeles" e' la dimostrazione. Rob
Inviato il: 23/5/2007 11:01
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Levity d6 - Sistema per la Narrativa Interattiva ed il Gioco di Ruolo http://www.levity-rpg.net |
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Re: 1997: FUGA DA NEW YORK --- di John Carpenter |
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Sapiente
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15/9/2006 10:57 Da Roma
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Io gli darei almeno 7,5.
Amo questo film e amo come Carpenter si fa i suoi film low cost. Tra l'altro forse i fan di Carpenter concorderanno quando dico che spesso John quando ha avuto budget considerevoli,ha fatto film di qualità più modesta dei suoi a costo zero. Che mi importa degli effetti speciali,se la trama,il personaggio e la sceneggiatura rendono credibili e mi fanno godere il film? Il seguito non l ho mai visto ma mi dicono sia scarso. Ho la VHS davanti a me ora,forse lo vedrò tra qualche giorno. PS Tra l'altro mi scuso ragazzi ultimamente ho visto e rivistoun sacco di filmoni,ma non ho tempo e volgia di recensirli. Peccato mi sarebbe piaciuto scrivere qualcosa su I soliti ignoti,Il Vigile,Febbre da Cavallo. In futuro con uno sforzo cercherò di recensire tutti quei film che mi hanno colpito negli ultimi anni. Film di Renoir,di Curtiz,di Walsh,film con Flynn. Fosse la volta che qualcuno per caso si appassiona al vecchio cinema. Come accadde a me 5 anni fa.
Inviato il: 24/5/2007 15:57
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«Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia.» |
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Re: 1997: FUGA DA NEW YORK --- di John Carpenter |
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Iniziato
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7/5/2007 20:24 Messaggi:
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Lo conosco e l'ho sempre trovato un film simpatico. A tanti anni di distanza dalla sua epoca non impressiona più di tanto, però affascina per l'atmosfera, per l'idea alla base del film, e per quel gusto di film anni '80 che mi piace davvero molto. A parte questo, però, gli darei non più di 6,5/7.
Ho visto anche Fuga da Los Angeles, è una sorta di remake di Fuga da New York, si svolge più o meno sulla stessa falsariga. Tutto sommato non è malvagio, se visto sotto la giusta ottica... ma di certo ha ben poco di originale rispetto al primo capitolo di cui è poco più che una riproposizione in salsa moderna (e poi: perché il cattivo è tale e quale a Che Guevara ?!?!? )
Inviato il: 28/5/2007 20:05
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Re: 1997: FUGA DA NEW YORK --- di John Carpenter |
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Sapiente
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15/9/2006 11:56 Messaggi:
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Grandissimo!
Sono stato fortemente tentato di comprarmelo in dvd, ma poi ho optato per un bizzarro horror giapponese che vi descriverò a breve.
Inviato il: 31/5/2007 21:16
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War, war never changes |
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Re: 1997: FUGA DA NEW YORK --- di John Carpenter |
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Diacono
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12/4/2007 18:53 Da genova
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Questo è da considerarsi un film che non dovrebbe assolutamente mancare in qualsiasi collezione.
Nonostante non ci siano particolari effetti speciali, la sua ambientazione inquieta e la decadenza degli ambienti e dei personaggi sono il miglior elemento del film. Se si torna a quando è stato fatto è una visione futuristica che potrebbe drammaticamente avverarsi( altro punto di forza a mio avviso ) Il sequel è vero che ricalca il primo ma c'è comunque una forte dose di autoironia che lo rende veramente piacevole ( ma tu non sei iena pliskin? Ti facevo più alto). Da citare la clinica del chirurgo di beverly hills Si consiglia per tanto di vederlo dopo il primo, possibilmente organizzate una maratona serale visionandoli uno dietro l'altro come ho fatto io...
Inviato il: 12/6/2007 10:36
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vogliamo fare tre scellini...e lasciar perdere il nome? |
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Re: 1997: FUGA DA NEW YORK --- di John Carpenter |
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Guardiano
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18/12/2006 18:23 Messaggi:
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E' magnifico questo film, io poi sono un fan di Carpenter.
Chi non ha mai visto IL SEME DELLA FOLLIA?
Inviato il: 12/6/2007 20:39
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Re: 1997: FUGA DA NEW YORK --- di John Carpenter |
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Iniziato
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14/4/2007 14:51 Da Vicenza
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Citazione:
Per non citare la fuga rocambolesca attraverso il ponte minato, negli attimi finali del film
Inviato il: 12/6/2007 21:13
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_ -Il nostro ospite, il cui nome è leggendario, deve dirci sinceramente: quali sono per un uomo le cose più grandi della vita?- L'ospite riflettè a lungo e dichiarò:-Acqua calda, un buon dentista e carta igienica morbida!- |
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