Ultimamente sto cominciando ad apprezzare molto le produzioni cinematografiche asiatiche meno conosciute.

Questo "Returner" è l'esempio lampante di come si possa realizzare un film coinvolgente, ben girato, spettacolare e con ottimi effetti speciali, seppur sfruttando una base di idee non certo originali o innovative e senza possedere budget faraonici. La catena di montaggio di immondizie Hollywoodiana ne dovrebbe trarre insegnamento.

Ma andiamo a descrivere il film: come già detto la premessa è tutt'altro che originale, anzi, ricalca quasi in toto il tema del viaggio temporale presente in Terminator.
Una ragazza è inviata indietro nel tempo per prevenire le cause di una guerra tra umani e alieni che spazzerà via gran parte della civiltà terrestre.
Nel passato, il suo scettico compagno di avventure diventerà Myiamoto (Takeshi Kaneshiro, già visto ne "La Foresta dei Pugnali Volanti), una sorta di killer freelance che vive ai margini della società covando la sua vendetta nei confronti di Mizoguchi, boss della malavita reo di aver fatto uccidere i trovatelli amici del protagonista.

Come vedete, niente di nuovo sotto il sole.
Tuttavia, la trama viene mantenuta estremamente viva dall'ottimo dosaggio di scene d'azione, volutamente ultraspettacolari e zeppe di bullet time, e momenti più ragionati di sviluppo della trama e dei personaggi, dove è evidente un'ottima intesa tra i due attori protagonisti.
Bastano così pochi colpi di scena, sapientemente posizionati nello svolgimento dell'azione, a mantenere lo spettatore interessato. Scopriremo man mano quali saranno le vere cause dello scoppio della guerra e tutto si concluderà in un finale che a me personalmente ha ricordato quello di Nausicaa della Valle del Vento, per chi l'avesse visto.

E'comunque difficile giudicare questo film come un mediocre insieme di "già visto", ma ci troviamo di fronte a un lavoro così ben confezionato e realizzato, che l'evidente mancanza di originalità e il non fare mistero delle proprie fonti ispiratrici, passano in secondo piano.
A questo proprosito, due parole sulla fotografia e sugli effetti speciali.
Ho trovato assolutamente vincente la scelta di mantanere molte delle riprese su toni cupi e tendenti al grigio-bruno, quasi seppiato, cambiando solo l'intensità della luce. Ciò dà un effetto piuttosto straniante, ma efficace nel rendere l'atmosfera cupa e di pericolo incombente. E' una scelta registica non facile da descrivere a parole per un "profano" della tecnica di ripresa come me, ma vi assicuro che è decisamente notevole come effetto.
Gli effetti speciali mi hanno lasciato a bocca aperta: non hanno nulla da invidiare a una più blasonata produzione americana.
Con l'unica differenza che il regista di Returner, pur non facendone poco uso, non ne abusa e soprattutto non ne ha bisogno per nascondere la pochezza della trama e dell'azione, come spesso avviene.

In conclusione, non è certo una visione obbligata, ma ve lo consiglio caldamente se avete intenzione di passare una serata di intrattenimento rilassato con un film semplice ma allo stesso tempo avvincente e coinvolgente.

Penso sia in programmazione su Sky in questo periodo, ma difficilamente lo si vede in prima serata.

Se vogliamo dargli un voto, direi: 7

Scheda IMDB: http://www.imdb.com/title/tt0339579/

Se non sbaglio, il personaggio della ragazza di cui parli è interpretato da Anne Suzuki, una giovane attrice giapponese a mio avviso molto carina che ho avuto modo d'ammirare in "Initial D", un'altra produzione asiatica - Hong Kong/Cina/Japan - in questi giorni in rotazione su Sky (e che recensirò, se ne avrò il tempo).

Si, è proprio lei.

Onestamente non la trovo particolarmente carina, non mi intrigano particolarmente i tratti somatici asiatici in generale.

Hai visto anche tu Returner?

Citazione:

Non ancora. Ma se, come affermi, il film vale la pena d'esser visto, allora rimedierò al più presto