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Frankenstein Junior - di Mel Brooks
Supremo Maestro
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Era tempo che desideravo rivedere questo che è ormai divenuto un classico. In realtà per me è stata come una vera prima visione, perché è passato talmente tanto tempo dall'ultima volta (avrò avuto 5-6 anni) che in mente avevo solo degli spezzoni con Igor o la creatura.

Trovando il dvd ad una buona offerta (alla FNAC ) ho deciso di prenderlo e stamattina me lo sono ri-visto.

Le impressioni avute dal film sono state ottime, anche ripensando al fatto che, pur essendo un film del 1974 (e quindi con tutte le possibilità di farlo a colori), Mel Brooks decise fermamente di farlo in bianco e nero. Mai scelta fu più azzeccata: credo che un film del genere, che faceva il verso ai vecchi "Frankenstein" e "La sposa di Frankenstein", doveva in qualche modo parodiare sullo stesso "piano" dei precedenti film. Il colore avrebbe rovinato l'atmosfera della lucubre Transilvania (paese in cui è ambientato il film) grazie al magnifico effetto di luci e ombre che solo con una modalità del genere sarebbe stato possibile (oltre ad avere un bravissimo artistic e set-designer).

Ma di che parla Frankenstein Junior (titolo originale:Young Frankenstein)?

Definire questo film come una "semplice parodia" sminuirebbe, e di molto, il lavoro fatto da Brooks. Egli ha fatto un film tutto suo, basandosi su un primo script di Gene Wilder (protagonista con il dottor Frederick Frankenstein, pronipote del celeberrimo Victor), ma modificandolo e plasmandolo come solo lui sa fare. Citando una frase di uno degli autori del "Making of" del DVD, si può dire senza ombra di dubbio che Quello che doveva essere la parodia di un "classico" della filmografia Horror è divenuto a sua volta un classico.

La trama è presto detta: il pronipote di Victor Frankenstein è uno stimato dottore, un medico famoso per i suoi studi e ripudia ogni riferimento al suo nonno, tacciandolo come un pazzo e facendosi chiamare addirittura "FRANKENSTIN", per evitare di essere ricordato solo per quanto fatto dal nonno.

Brooks non vuole perdere tempo e ci porta direttamente al fulcro del film (senza spiegare il motivo vero del cambiamento di idea del dottore), cioè in Transilvania, dove Frederick troverà il resto del fantastico cast, che renderà questo film veramente indimenticabile: Marty Feldman nei panni di Igor, il gobbo assistente del barone; Inga (Teri Garr), una tedesca molto avvenente che assisterà (in tutti i sensi) il dottore e la strana Frau Blücher (Cloris Leachman) che avrà un ruolo importante, in quanto assistente del precedente barone Victor; senza dimenticare Peter Boyle, che interpreta la Creatura. Il dottore naturalmente troverà i vecchi appunti del nonno e inizierà anche lui a voler effettuare l'esperimento, che però non gli riuscirà in modo perfetto (per colpa del maldestro Igor). Il film si concentra poi sulla Creatura e sul suo rapporto con il "padre" e la "città", che proprio non lo vuole accettare perché vede in lui il Mostro creato dal vecchio barone Victor.

Senza svelarvi oltre, vi renderete conto voi stessi delle numerose gag e battute assolutamente ad effetto che si ritroveranno in ogni singola scena del film, a partire dal fantastico Igor, all'inaspettato Mostro che ne combinerà di tutti i colori, fino ad un inaspettato finale.

In conclusione, vi cito una scena comica del film, sperando di non rivonarvi il piacere di gustare tutte le numerose altre gag del film [fonte wikipedia]: "Quando Frederick e Igor vanno nel cimitero a dissotterrare una salma appena seppellita, Frederick esclama «Che lavoro schifoso!». «Potrebbe essere peggio» replica Igor. «E come?» «Potrebbe piovere!». Immediatamente si scatena un temporale.

Voto 7.5/10

Inviato il: 3/12/2007 1:02
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Possano la dea Ishir e il dio Kai guidarmi in questo nuovo mondo....
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Re: Frankenstein Junior - di Mel Brooks
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UNA SOLA PAROLA PER DEFINIRE L'OPERA: CAPOLAVORO!

mitico Igor..in arte Aigor

Inviato il: 4/12/2007 22:17
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-Il nostro ospite, il cui nome è leggendario, deve dirci sinceramente: quali sono per un uomo le cose più grandi della vita?-
L'ospite riflettè a lungo e dichiarò:-Acqua calda, un buon dentista e carta igienica morbida!-
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Re: Frankenstein Junior - di Mel Brooks
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Concordo col giudizio.

Il genere di quest'opera è agli antipodi dei miei gusti, tuttavia direi che "Frankenstein Junior" è proprio un film ben concepito e ben realizzato.

Inviato il: 31/12/2007 1:48
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Re: Frankenstein Junior - di Mel Brooks
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Consiglio vivamente di vedersi il film anche in lingua originale: alcune gag rendono molto di più.

Esempio: quando Aigor dice "Lupo ululà, castello ululì!" - che in sé non è che sia così esilarante - in lingua inglese è "There wolves, Werewolves!" basandosi sul gioco di parole e di pronuncia lupi/licantropi...

ADAMAS SEMPER!

Inviato il: 25/1/2008 10:17
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Re: Frankenstein Junior - di Mel Brooks
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FRANKENSTEIN JUNIOR --- di Mel Brooks

Non vado quasi mai al cinema a vedere film comici. Eppure il genere mi attira tanto quanto il drammatico, perché ridere, diciamolo pure, fa bene al cuore. È necessaria però una certa qualità intrinseca della pellicola, a conferma della mia convinzione che la dignità artistica dei film comici sia pari a quella di qualsiasi altro filone cinematografico. Purtroppo le ultime tendenze riservano prevalentemente chiassose commedie americane, oppure cine-panettoni all’italiana fatti con lo stampino da vent’anni a questa parte. Talvolta capita di ricevere un buon consiglio, così appena ho visto in vendita a poco prezzo il DVD di Frankenstein Junior, 1974 per la regia di Mel Brooks, mi sono fiondato sulla preda.

È la straordinaria parodia di Frankenstein di James Whale (1931), film-culto ampiamente citato nelle scene e di cui sono state recuperate persino le attrezzature originali; nonostante ciò Frankenstein Junior possiede vita propria, perché racconta la storia di Frederick Frankenstein (Gene Wilder), professore dotato di solidi principi morali e scientifici che si vergogna di portare il cognome di suo nonno, un folle scienziato che tentò di rianimare i cadaveri con l’elettricità. Il suo passato lo viene a cercare in America e Frederick è chiamato in Transilvania presso il castello di famiglia, che ha ricevuto in eredità. Lasciata a casa l’asfissiante fidanzata Elizabeth (Madeline Kahn), Frederick incontra subito quelli che diventeranno i suoi inseparabili assistenti: il gobbo Igor (Marty Feldman) e la sensuale Inga (Teri Garr). Al castello li aspetta la domestica Frau Blücher “hiiiiiiii!” (Cloris Leachman), grazie alla quale l’erede scoprirà il laboratorio segreto del nonno e resterà affascinato a tal punto da ritentare l’insano esperimento. Viene creato un nuovo e gigantesco mostro (Peter Boyle), ma il suo cervello è malato ed è difficile da addomesticare. La sua fuga attira l’attenzione dei paesani e dell’inflessibile Ispettore Kemp (Kenneth Mars), perciò il nuovo barone decide di rischiare la vita per insegnare alla sua creatura il comportamento civile. Frederick allestisce un sorprendente spettacolo per presentare alla società il mostro “educato”, ma un banale incidente fa precipitare la situazione. Non resta altra strada che tentare il tutto e per tutto: trasferire al mostro parte dell’intelletto di Frankenstein...

Con la sceneggiatura scritta da M.Brooks e G.Wilder il divertimento è assicurato. Le gag non si arrestano un istante e sono tutte di indubbia qualità, né banali né rabberciate tanto per riempire le scene. Stupisce soprattutto l’armonia tra le battute e le situazioni, a prova del fatto che le trovate comiche sono state scritte appositamente per questo copione e non avrebbero avuto la stessa efficacia in un’altra storia. Basti pensare alla pazzesca disavventura del mostro (muto) nella casa del cieco Gene Hackman, o al furto del cadavere per l’esperimento con il successivo incontro col connestabile. I personaggi sono eccellenti sia nell’aspetto che nelle rispettive parti e lo spettatore finisce presto con l’affezionarsi. Il film si conquista così un’identità ben definita ed è difficile soppiantarlo nella memoria del pubblico cinematografico.

Non è solo parodia. La figura del mostro è commovente; egli desidera solo essere amato ma la sua rozzezza di modi ed aspetto lo rende intollerabile per gli abitanti del paese. Frederick Frankenstein prende molto a cuore l’educazione della sua creatura e si assume un gran rischio per portare la vicenda verso l’immancabile lieto fine. Solo allora scoprirà di averci guadagnato sotto molti aspetti.

Mel Brooks è un geniale autore di parodie e sa conferire alle sue opere un umorismo intelligente e raffinato, privo delle esagerazioni che oggidì sembrano l’unico pretesto per strappare risate. Ciò non vuol dire che in Frankenstein Junior manchino le forzature, ossia avvenimenti “pilotati” per ottenere uno specifico risultato che risultano fin troppo evidenti (ad esempio l’improponibile “banca dei cervelli” in Transilvania, in cui Igor ruba il cervello sbagliato). Però in un film comico si è disposti ad accettare qualcosa di più che in altri generi e nel complesso Brooks non pretende eccessive sospensioni dell’incredulità. Questa pellicola è anche dotata di un’ottima colonna sonora, opera di John Morris, e non mostra alcuna carenza tecnica; molto felice anche la scelta di conservare il bianco e nero, che conserva intatte le atmosfere dei film passati da cui è stata presa l’ispirazione. Posso concludere che è una commedia di gran classe e adatta a tutti, che merita di essere considerata un piccolo capolavoro del cinema moderno.

Voto di gradimento: 9
Voto critico: *****

Inviato il: 2/11/2008 10:46
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Re: Frankenstein Junior - di Mel Brooks
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Citazione:

Adamas ha scritto:
Consiglio vivamente di vedersi il film anche in lingua originale: alcune gag rendono molto di più.

Esempio: quando Aigor dice "Lupo ululà, castello ululì!" - che in sé non è che sia così esilarante - in lingua inglese è "There wolves, Werewolves!" basandosi sul gioco di parole e di pronuncia lupi/licantropi...

ADAMAS SEMPER!


Mi associo ad Adamas in questo consiglio. Tra l'altro l'inglese di questo film è ben scandito e facile da comprendere, anche quando a parlare sono i personaggi con accento nettamente "germanico" come Frau Blucher, Inga e l'ispettore Kemp (giuro che la scena in cui compare per la prima volta mi ha piegato in due dalle risate).

Inviato il: 2/11/2008 10:51
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