In questo sito il protagonista sei tu.
Registrati ne Il Mondo Dei Librogames  
Login
Nome utente:

Password:

Ricordami

Hai perso la password?

Registrati ora!
Ricerca
Menu principale
Statistiche Utenti
Membri:
Oggi: 0
Ieri: 0
Totale: 1330
Ultimi: Cucciola78

Utenti Online:
Guests : 0
Membri : 55
Totale: 55
Lista utenti Online [Popup]
Utenti più attivi
1
lonewolf79
3954
2
FalcoDellaRuna
3427
3
Gurgaz
2622
4
Xion_Aritel
1734
5
=Dr.Scherzo=
1452
6
MetalDave
1262
7
Devil_Arhangel
1228
8
Skarn
1174
9
UomodiAnaland
1090
10
Federico
1025
Nuovi utenti
Cucciola78 12/11/2021
Alexthelord 20/5/2021
il_regno_di_Ozz 27/4/2021
riki25 11/4/2021
RangerDelSommerund 5/4/2021
Mirsea 28/3/2021
Marco 27/1/2021
Rinaldo 8/12/2020
giuseppe95 24/11/2020
Spymode 23/11/2020

Indice principale : Librogame Stranieri : Fighting Fantasy : 

Categoria: Librogame Stranieri Fighting Fantasy
Titolo: 25 - Beneath Nightmare Castle  Piu' letteValutazione: 7.00  Letture:1061
Descrizione   Peter Darvill-Evans
Descrizione   In questo libro ti troverai a Neuburg, un tempo pacifica cittadina di Khul, ma ora covo degli orrendi mostri generati da una società malata. Un antico orrore è stato risvegliato nelle profondità della Fortezza, e spetta a te affrontarlo e liberare la città e il tuo amico, il Barone Tholdur, dal malvagio incantesimo. Ma attento! Nei sotterranei ti attendono trappole e creature terrificanti, pronte ad agguantarti! Ce la farai? Solo se sei l'eroe pieno di risorse che dici di essere...
Valutazione media: (1) (10)
Data pubblicazione 28/11/2007
Inviata da: EGO il 18/12/2007
Valutazione generale: Valutazioni di categoria: 7 7
Descrizione
     Un’altra new entry giunge ad arricchire il novero degli autori di Fighting Fantasy, e lo fa con un libro decisamente particolare. In Beneath Nightmare Castle stiamo andando in visita ad un Barone nostro amico, signore della città di Neuburg, ma prima di arrivarci veniamo catturati e imprigionati da un gruppo di uomini del sud. Qualcuno ci libera, e riusciamo a fuggire, ma ci vorrà comunque un po’ prima di capire che cosa non va al castello del Barone. Ed è questa la particolarità del libro: la sua atmosfera, continuamente sospesa nell’incertezza, il non avere le idee chiare sul da farsi per buona parte dell’avventura, il fatto di possedere una notevole libertà di scelta e di movimento che però non si traduce necessariamente nell’acquisizione di indizi. Anche quando veniamo a conoscenza delle losche trame che stanno dietro agli strani accadimenti che hanno luogo in città e nel castello, le situazioni che si susseguono riescono sempre e comunque a confonderci le idee. Le scelte che vengono offerte sembrano voler continuamente ribaltare le convinzioni che potremmo aver maturato, molte decisioni apparentemente ovvie portano poi a risultati completamente opposti a quelli che avevamo immaginato. Illusione, inganno, instabilità: Beneath Nightmare Castle si gioca tutto su queste basi, ed è un’esperienza come non ne avevo mai provate se non in alcuni libri di Steve Jackson, da cui Darvill-Evans prende certamente l’impostazione di diverse porzioni del suo libro, introducendo sezioni da cui non c’è uscita, altre in cui un lancio apparentemente sfortunato è in realtà l’unica via di salvezza, e via dicendo. L’ultimissima parte del libro è specialmente diabolica in questo senso: basta una decisione sbagliata e via, è finita, magari non moriamo, ma la missione è fallita lo stesso. In un geniale paradosso, però, questa parte del libro è anche forse l’unica in cui si hanno tutti gli elementi per giudicare correttamente la situazione e fare scelte sensate.

Un aspetto che differenzia nettamente Darvill-Evans da quasi tutti gli altri autori di FF è il suo stile. E’ nettamente più curato, con paragrafi abbondanti, contenenti lunghe e accurate descrizioni dei luoghi e degli eventi; l’autore è però anche bravo a distinguere in modo netto i paragrafi puramente funzionali, riducendoli al minimo indispensabile e dedicando la maggior cura a tutto ciò che può creare atmosfera. Beneath Nightmare Castle farà la felicità degli amanti di H.P. Lovecraft, perché è pieno di creature contorte e agghiaccianti, di incantesimi onirici e crudeli, di orrori che attentano alla sanità mentale del protagonista. Questi è appunto dotato di un punteggio di Volontà, che funziona peraltro come la Fortuna: ogni volta che viene messo alla prova diminuisce di un’unità, e se scende sotto i 6 punti, il personaggio impazzisce e va incontro a una fine orribile. Trovo che sia un’idea migliore del punteggio di Paura visto in La casa infernale, è implementato meglio anche come narrativa ed è pienamente giustificato da quello a cui si assiste nel libro: le tavole di Dave Carson sono infatti davvero raccapriccianti, spaventose, e si sposano perfettamente all’inventiva malata dell’autore, che mette sulla pagina un gusto del macabro che a volte sfocia nel sadismo vero e proprio. Ne possiamo avere un esempio quasi subito se decidiamo di rifiutare l’aiuto offertoci all’inizio della storia, ma garantisco che non avevo mai trovato in un librogame delle scene comparabili a quelle a cui si assiste se si decide di aprire una certa cassa, o di investigare sul contenuto di una botte da cui abbiamo spillato un vino particolarmente nauseabondo; né mi ero mai imbattuto in bambini che sembrano usciti da un lager, o in giochi crudeli come quello a cui si dedicheranno le guardie del castello se riusciranno a prenderci, o in un destino drammatico e orribile come quello della ragazza prigioniera, forse la scena più toccante, inquietante e tristissima al tempo stesso a causa del modo in cui Darvill-Evans gioca con le possibilità che ci propone. Per quanto riguarda il mostro finale… be’, vivissimi complimenti a chi ha scritto la scena e a chi l’ha raffigurata, anche per il modo di affrontarla, che tira magnificamente le fila di un’avventura che non ha un true path degno di questo nome, ma che ti invita comunque a esplorare tutto se non vuoi affrontare una battaglia più che impari.

Devo ammettere che Beneath Nightmare Castle mi ha lasciato perplesso. E’ un gamebook davvero diverso dai soliti e mi ha lasciato sensazioni contrastanti, come se volessi trovargli a tutti i costi dei difetti ma non riuscissi a puntare il dito sugli elementi giusti. E’ più o meno la sensazione che mi rimane dopo aver letto alcuni dei libri più contorti di Steve Jackson, e forse si tratta di un pregio. Il primo libro di Peter Darvill-Evans non è geniale e convoluto come le opere di Steve, ma diciamo pure che ha preso buono spunto dal maestro e che il risultato, benché straniante, è degno di nota.

Informa un amico | Segnala link interrotto

Pubblicità Recensioni
copyright (c) 2006-2007 IMDL All right reserved